mercoledì 15 marzo 2023

Ristoranti Fipe: «I giovani non vogliono lavorare il weekend»

 

Ristoranti senza camerieri e cuochi. Fipe: «I giovani 

non vogliono lavorare 

il weekend»

L'allarme di Fipe-Confcommercio: più di 140mila le figure professionali richieste dal comparto ristorativo nel trimestre febbraio-aprile. In pratica, oltre la metà dei lavoratori ricercati dall’intero settore turistico E per Aldo Cursano, vicepresidente vicario Fipe e presidente Confcommercio Toscana non è una questione di soldi


Ristoranti senza camerieri e cuochi. Fipe: «I giovani non vogliono lavorare il weekend»


Sono più di 140mila le figure professionali richieste dal comparto ristorativo nel trimestre febbraio-aprile. In pratica, oltre la metà dei lavoratori ricercati dall’intero settore turistico, che ammontano complessivamente a 210mila. L’allarme, lanciato da -Confcommercio (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), sottolinea come, pur in presenza di una significativa ripresa dei consumi nel corso degli ultimi due anni, i livelli di occupazione non hanno ancora eguagliato quelli pre-Covid. Per i pubblici esercizi, dunque, si acuiscono i problemi connessi alla mancanza di personale: dalle cucine e le sale dei ristoranti, ai banconi dei bar e dei locali di intrattenimento. Non è solo l’esigenza di personale stagionale a preoccupare il settore, ma la strutturale difficoltà nel reperire personale qualificato.

Tra le iniziative per incentivare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro qualificato c’è il Fipe Talent Day, un roadshow nelle principali città italiane che, dopo il successo registrato nel 2022 con 500 aziende coinvolte e oltre 5.000 partecipanti, è giunto quest’anno alla sua seconda edizione. Il Talent Day ha l’obiettivo di mettere in contatto le scuole alberghiere e dell’enogastronomia, le agenzie per la somministrazione, i giovani in cerca di un impiego e gli imprenditori che faticano a trovare personale. Infatti, almeno per il 30% delle figure richieste le imprese hanno difficoltà di reperimento per ridotto numero di candidati mentre per il 13,8% il motivo principale è l’inadeguatezza dei curricula presentati.

 Cursano: «I ragazzi vogliono il fine settimana libero»

Il vicepresidente vicario Fipe e presidente Confcommercio Toscana, Aldo Cursano, intervistato da La Repubblica, ha analizzato così la situazione, entrando in particolare nella questione legata alle difficoltà che i gestori incontrano nei colloqui di assunzione: «I ragazzi oggi chiedono più tempo libero e qualità della vita: non vogliono lavorare sei giorni di sera e poi nel fine settimana. Ma noi questo facciamo - dice. Lavoriamo quando gli altri si fermano. È una questione di mentalità e di approccio, la pandemia ha cambiato tutto».

Ristoranti senza camerieri e cuochi. Fipe: «I giovani non vogliono lavorare il weekend»

Aldo Cursano

E può essere anche un fattore di soldi? Per Cursano non è così perché «come Fipe prevediamo contratti che hanno costi per l'azienda da 20 euro lordi all'ora per un operaio. Ma ci sono altri 30-40 contratti che vanno al ribasso, senza diritti, scatti, permessi. Applicare il giusto contratto - da apprendisti prima, operai poi - consente di avere stipendi dignitosi: un apprendista circa 1200 euro al mese, un operaio 1400-1500 euro e poi 1800 e anche 2mila o più se si gestisce la sala. Si arriva anche a un netto per un quarto livello di 1400-1500 euro su 15 mensilità».

Tra Reddito di Cittadinanza ed il richiamo dei pensionati

Poi sorge anche il dubbio legato al Reddito di Cittadinanza, che, secondo alcuni esperti, condiziona in toto la scelta di rifiuto di alcuni dipendenti: «Ho avuto decine di colloqui con persone che non volevano rinunciare al Reddito - conferma Cursano. E cercavano soluzioni comode come part-time, nero, o "senza impegno" per tenersi sussidio e lavoro». Insomma, un cancro che continua a perseverare nel nostro Paese. «Se non faccio nulla e prendo 600-700 euro, per 500 euro aggiuntivi non mi conviene lavorare». È questo il ragionamento da "metadone" di Stato. E poi arriva una confessione shock: «Abbiamo dovuto richiamare i pensionati».

 Ma ovviamente non è solo il Reddito di Cittadinanza ad affossare il settore: «Certo. Avevamo un milione di occupati, ora siamo a 800mila nel turismo. La maggior parte dei nostri dipendenti è andato in altri settori. Un peccato, perché questo era ed è davvero il mestieri più cool, più creativo. Ed è un settore strategico per il Paese: si comincia da cameriere e si diventa imprenditore». E poi chiosa con un esempio: «Anche la Meloni faceva la cameriera ed oggi è premier».

Quali sono gli impieghi più ricercati?

Secondo le elaborazioni Fipe, la figura professionale più ricercata è quella del cameriere di sala per il quale le imprese stanno cercando circa 55mila persone. Seguono poi cuochi e aiuto cuochi (circa 30mila), banconieri di bar (15.610), banconieri di gelateria (10.040). Si tratta di figure per cui in almeno 7 casi su 10 sono richieste esperienze pregresse nel settore e dunque una buona competenza.

«Quella del Talent Day è un’iniziativa che si è resa sempre più necessaria a partire dagli ultimi due anni per rispondere sia alla carenza di personale nel settore sia alla dispersione di competenze in un comparto che è volano dell’industria turistica nazionale» ha dichiarato Cursano. «Sotto questo profilo, è fondamentale sviluppare una strategia condivisa con istituzioniparti sociali e imprese per avvicinare soprattutto le nuove generazioni a professioni stimolanti e di qualità. Ma non solo. Dobbiamo attivare e rafforzare percorsi di innovazione tecnica e professionale, superando definitivamente una logica di mero assistenzialismo che ha reso sempre più complicato l’incontro tra domanda e offerta». Iat

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