L'obesità non è un fatto estetico ma una vera e propria malattia.
Aumenta il rischio di incorrere in altre patologie, quali diabete mellito di tipo 2, ipertensione, ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia che hanno conseguenze a cascata brutte più dei loro nomi. E il gusto? Subisce anch'esso i danni di questa condizione?
Diverse ricerche hanno studiato come l'obesità possa influire sul nostro cervello, alterando le nostre sensazioni e la scelta dei cibi, ma nessuno prima d'ora aveva verificato cosa possa succedere proprio sulla lingua. Un gruppo di ricerca dell'Università di New York, Buffalo, situato in uno dei paesi col più alto tasso di obesità al mondo, hanno deciso di far luce sulla questione. Hanno confrontato, in modelli murini, la quantità e la funzionalità delle papille gustative in individui normali e obesi (a causa di una dieta ricca di grassi), e non sono mancate le sorprese. I recettori del gusto dei soggetti obesi, infatti, risultavano molto meno responsivi di quelli dei soggetti normali. Meno sensibilità al dolce e all'amaro, e quindi maggiore desiderio di avvicinarsi a cibi dolci (e calorici!) per soddisfare i propri bisogni.
Ecco il paradosso: un obeso non solo dovrà mettersi a dieta, ma risulterà addirittura penalizzato, dovendo aggiungere più zucchero al proprio caffè per ottenere la stessa dolcezza. Una patologia a 360° che rende la vita un po' meno piacevole.
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