Prosecco “taroccato” del Brasile
premiato a un concorso internazionale
Vinexpo
2015 ha riservato una brutta sorpresa al Consorzio Prosecco Doc,
che tra i prodotti esposti ha rilevato la presenza di uno spumante brasiliano etichettato come Prosecco, già premiato a un concorso internazionale
che tra i prodotti esposti ha rilevato la presenza di uno spumante brasiliano etichettato come Prosecco, già premiato a un concorso internazionale
Il fenomeno dell'italian sounding prende piede anche nei saloni più importanti del settore del vino. È successo a Vinexpo 2015,
il salone internazionale dei vini di Bordeaux, dove uno spumante
proveniente dal Brasile riportava in etichetta la dicitura “Prosecco”. E
come se non bastasse lo stesso spumante sudamericano è stato premiato
in un concorso internazionale svoltosi in Francia. La “sorpresa” più
grande nell'ambito di Vinexpo 2015 dunque è stata riservata al “Consorzio di tutela Prosecco Doc”, sempre fortemente impegnato sul fronte della promozione della propria denominazione ma anche della sua tutela.
«Brutta sorpresa - afferma il presidente Stefano Zanette - infatti, nell’ambito della nostra attività di tutela è stata rilevata la presenza al salone di uno spumante brasiliano che recava in etichetta la dicitura “Prosecco”. La cosa più grave è che tale produzione ha ottenuto una menzione nell’ambito di un concorso enologico internazionale svoltosi oltralpe. In barba a tutte le regolamentazioni europee si è così giunti a legittimare la presenza al “Salon” di un vino che usurpava, ai sensi della normativa comunitaria, i diritti della nostra denominazione».
È subito partita, da parte dell’ufficio legale del Consorzio Prosecco Doc, la richiesta agli organizzatori di rimuovere il prodotto dalla fiera e, contemporaneamente, sono stati allertati l’Ice, presente al Salone, e il ministero dello Sviluppo economico che hanno agito prontamente, in accordo con le autorità francesi intervenute per ritirare il prodotto in esposizione e, in difesa della Dop Prosecco, a cancellare qualsiasi riferimento inserito nel sito web.
«Devo ammettere con grande soddisfazione - continua Zanette - che abbiamo avuto, come da tempo chiediamo, la percezione di un “sistema paese” capace di dare assistenza alle aziende italiane». Dopo il caso del “Prosecco” alla spina nel Regno Unito, contrastato grazie all’intervento del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, si tratta del secondo caso eclatante, nel giro di pochi mesi, di uso scorretto della denominazione Prosecco in ambito comunitario.
«Brutta sorpresa - afferma il presidente Stefano Zanette - infatti, nell’ambito della nostra attività di tutela è stata rilevata la presenza al salone di uno spumante brasiliano che recava in etichetta la dicitura “Prosecco”. La cosa più grave è che tale produzione ha ottenuto una menzione nell’ambito di un concorso enologico internazionale svoltosi oltralpe. In barba a tutte le regolamentazioni europee si è così giunti a legittimare la presenza al “Salon” di un vino che usurpava, ai sensi della normativa comunitaria, i diritti della nostra denominazione».
È subito partita, da parte dell’ufficio legale del Consorzio Prosecco Doc, la richiesta agli organizzatori di rimuovere il prodotto dalla fiera e, contemporaneamente, sono stati allertati l’Ice, presente al Salone, e il ministero dello Sviluppo economico che hanno agito prontamente, in accordo con le autorità francesi intervenute per ritirare il prodotto in esposizione e, in difesa della Dop Prosecco, a cancellare qualsiasi riferimento inserito nel sito web.
«Devo ammettere con grande soddisfazione - continua Zanette - che abbiamo avuto, come da tempo chiediamo, la percezione di un “sistema paese” capace di dare assistenza alle aziende italiane». Dopo il caso del “Prosecco” alla spina nel Regno Unito, contrastato grazie all’intervento del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, si tratta del secondo caso eclatante, nel giro di pochi mesi, di uso scorretto della denominazione Prosecco in ambito comunitario.
ll vice ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda, ha dichiarato in proposito che: «Il Governo è fortemente impegnato a combattere l'italian sounding
ovunque nel mondo, specie sul continente americano. Col Canada abbiamo
risolto l’annoso problema dell’uso abusivo del nome delle nostre Dop
grazie all'accordo Ceta, ora sia con il Ttip che con le azioni di
promozione e di contrasto al fenomeno sul territorio statunitense
(finanziate grazie al piano straordinario per il made in Italy) stiamo
cercando di risolverlo negli Usa. In Centro America lo abbiamo fatto con
gli accordi bilaterali raggiunti nel 2013: per quanto riguarda il Sud
America e il Brasile sarà necessario un avanzamento, auspicabile ed
atteso, del negoziato con il Mercosur, che da troppo tempo è fermo».
ITALIAATAVOLA
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