AGRICOLTURA: ASSESSORE PAN
“GRANDE CALURA E SICCITA’
METTONO A PROVA EFFICIENZA IMPRESE –
NEL PSR OPPORTUNITA’ PER SISTEMA IRRIGUO
Il grande caldo di Flegetonte e Caronte sta inaridendo i raccolti di mais, riso
e le colture orticole del Veneto. Ed è già allarme per il sistema irriguo. “Per fortuna i bacini montani nella nostra regione garantiscono ancora il 70-80 per cento della loro
portata – assicura l’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan – ma se la grande calura
dovesse continuare nei prossimi giorni per l’agricoltura e la zootecnia veneta sarà
emergenza”. Reduce dagli “Stati generali sul sistema irriguo”, promosso all’Expo di
Milano dall’Associazione nazionale dei consorzi di bonifica, dove Consorzi e Regioni
si sono confrontati con i massimi rappresentanti del governo in materia ambientale
agricola, l’assessore Pan chiede al governo nazionale di riprendere un mano il piano
irriguo nazionale e l’attuazione della “Direttiva acque” per ridisegnare l’agenda di
lavoro delle politiche agricole regionali. “Di fronte all’estremizzazione degli eventi
climatici e alla grande frequenza di siccità e alluvioni, dobbiamo investire in una rete
di agricoltori efficienti. Il mestiere del contadino non può più essere solo quello di
produrre cibo, ma deve essere anche quello di custodire l‘ambiente e di investire nel
risparmio idrico. Il Veneto, da questo punto di vista, sta già investendo in programmi
di ammodernamento, efficientamento e sostenibilità del sistema irriguo”. Pan fa
riferimento ai 10.300 ettari di colture irrigate a pioggia, anziché con il tradizionale
sistema irriguo di scoli e canalette, in modo da poter risparmiare sino al 50 per cento
della risorsa idrica. E indica nei fondi del nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-
2020, che la Regione ha approvato tra le prime in Italia, una sicura opportunità per
migliorare i sistemi di gestione dell’acqua in agricoltura. Ciò in attesa comunque del
recepimento Direttiva acque. “Le provvidenze ci sono, bisogna però saperle utilizzare
– è l’appello di Pan – perché le emergenze idriche non si possono affrontare con
soluzioni tampone o con interventi improvvisati, ma richiedono strategie di
efficientamento e investimenti tecnologici di lungo periodo. Ecco perché chiediamo
anche al Governo di rispettare gli accordi originari, destinando al finanziamento delle
opere irrigue al Centro-Nord i 300 milioni inizialmente previsti dal piano irriguo
nazionale” .
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