martedì 11 agosto 2015

IL SUGHERO: DALLA PIANTA AL TAPPO

Il sughero, dalla pianta al tappo

protegge l’ambiente e... il vino

Il sughero è un materiale versatile che presenta numerose proprietà utili
all’uomo e all’ambiente. Dietro la creazione di un semplice tappo c’è un lungo processo produttivo, impensabile per chi non conosce questa realtà. L'albero di sughero deve avere un'età di almeno 25 anni perché si possa procedere all'estrazione
Si fa presto a dire tappo. Dietro a un oggetto semplice e mediamente diffuso come un tappo di sughero c'è un lungo processo produttivo, impensabile per chi non conosce questa realtà. Un viaggio nelle sugherete sarde, grazie alla campagna di promozione dei tappi di sughero promossa da Apcor (Associazione portoghese dei produttori di sughero), da Assoimballaggi/Federlegnoarredo e Rilegno, e dalle 4 aziende produttrici Amorim Cork Italia, Sugherificio Ganau, Sugherificio Molinas e Mureddu Sugheri, mi ha aperto un mondo. 
 Tutti i numeri del sughero
Il sughero è un patrimonio che cresce solo nel bacino del Mediterraneo. Tra Portogallo, Spagna, Italia, Algeria, Marocco, Tunisia e Francia (Corsica) si contano più di 2,2 milioni di ettari di foreste da sughero. Le sugherete italiane coprono 225mila ettari e per il 90% si trovano in Sardegna. Il restante 10% è sparso tra: Sicilia, Calabria, Lazio, Toscana e Campania. La sughera (Quercus suber) è una pianta generosa: lascia filtrare molta luce e questo consente a varie specie animali e vegetali di vivere nel sottobosco. È ignifuga cioè resiste agli incendi. Ma soprattutto intrappola CO2 (assorbe nel Mediterraneo 14 milioni di tonnellate di CO2 all'anno), ovvero protegge il pianeta dal riscaldamento globale. 

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Le fasi di raccolta e di lavorazione
La sughera, che ha una vita di circa 200 anni, in Sardegna viene trattata con molto rispetto. E ci vuole anche molta pazienza. Per la decortica (l'operazione di prelievo del sughero) bisogna che la pianta abbia almeno 25 anni di vita. Diversamente il sughero non sarebbe di buona qualità. E con lo stesso albero, che viene debitamente contrassegnato, bisognerà lasciar passare altri 10 anni per la decortica successiva. I bucadori (estrattori di sughero) lavoratori stagionali esperti, temprati al caldo estivo e agli attacchi degli insetti, lavorano in coppia usando l'accetta con metodo e sapienza. Devono fare in modo di rimuovere dall'albero assi grandi, perché più è grande l'asse estratta, maggiore sarà il suo valore commerciale. 


Dopo l'estrazione le assi vengono lasciate un anno all'aria aperta in stoccaggio per eliminare i sentori erbacei. Poi avviene una bollitura a cui segue un periodo di riposo. A questo punto si pressano le assi per appiattirle e si riesaminano dal punto di vista estetico per eliminare le parti gialle. Si tagliano in strisce larghe e si procede alla perforazione, alla tornitura e alla rettifica che rende più regolare la superficie del tappo. Si suddividono i tappi ottenuti in categorie, eliminando quelli difettosi. Infine i tappi vengono disinfettati e marchiati in base alle richieste dei clienti. 

Caratteristiche e utilizzi
Il sughero è un materiale naturale, molto versatile e riciclabile al 100%. È leggero, elastico, comprimibile, resistente alle abrasioni e impermeabile a liquidi e gas. Ha ottime proprietà isolanti, acustiche e termiche. Sebbene venga utilizzato principalmente per produrre tappi, (un miliardo e  mezzo all'anno sono i tappi di sughero prodotti in Italia), questa materia prima è utile anche nei seguenti settori: bioedilizia, nautica, arredamento, produzione calzaturiera, design, giochi, artigianato e come isolante termico nelle navicelle spaziali.


A ciascuno il suo tappo
In campo enologico il sughero, date le sue caratteristiche uniche, rimane la chiusura ideale per le bottiglie di vino. 
Uno degli aspetti più indagati è il cosiddetto: "sapore di tappo", causato principalmente dalla contaminazione da parte di molecole di Tca (Tricloroanisolo), che impattano sulle proprietà organolettiche del vino. Oggi però rigorosi controlli e nuove tecnologie hanno fatto sparire questo difetto a patto che venga usato il giusto tappo. Infatti non tutti i tappi sono uguali e non tutti vanno bene per qualsiasi utilizzo. Ecco il giusto uso dei differenti tappi.

Tappo di sughero naturale monopezzo
È il re dei tappi. Proveniente da plance di sughero con spessore elevato perforate in un unico pezzo è indicato per la chiusura di vini tranquilli e per l’affinamento dei vini in bottiglia.

Tappo di sughero naturale multipezzo 
Questo tappo è composto da due o più pezzi di sughero uniti con una colla adatta agli alimenti. Ideale per bottiglie molto grandi e per vini che si consumano giovani. 

Tappo di sughero naturale colmatato 
È un tappo i cui fori naturali vengono “chiusi” con polvere di sughero per rendere la chiusura perfetta, dando vantaggi di carattere estetico e meccanico.

Tappo di sughero naturale per champagne  
Ideale per i vini frizzanti è realizzato industrialmente dall’unione di un corpo principale, formato da agglomerati di granuli di sughero e da una, due o tre rondelle di sughero naturale. Il diametro di questo tappo è generalmente più largo del normale per sostenere la pressione data dal gas presente nel vino. 


Tappo di sughero tecnico
Progettato per i vini da consumarsi entro due o tre anni dall’imbottigliamento è composto da un corpo agglomerato e da rondelle di sughero naturale incollate su una o su entrambe le estremità. È molto solido e resistente.

Tappo di sughero agglomerato 
È formato dai sottoprodotti della produzione dei tappi naturali. È più economico di quello naturale e può esser utilizzato per chiudere vini da consumarsi entro 12 mesi. 

Tappo di sughero incapsulato 
Composto da un corpo di sughero naturale e da una parte superiore in legno, Pvc, porcellana, metallo, vetro o altri materiali è usato per i liquori e i prodotti da bar che devono essere richiudibili e utilizzati nel tempo.

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