venerdì 21 agosto 2015

PER LA TUTELA DEL VIALONE E IL RISO DEL DELTA

AGRICOLTURA: ASSESSORE PAN 
PROMUOVE AZIONE INTERREGIONALE
PER TUTELARE IL VIALONE 
E IL RISO DEL DELTA
 Il riso veneto, il Vialone nano veronese e
l’altrettanto pregiato riso sono sotto scacco: i produttori del Vietnam e del Sudest asiatico, grazie ad un sistema preferenziale a dazio zero, potranno mandare fuori mercato una coltura storica del
Veronese e del Rodigino. Ad affrontare il problema, generato dai nuovi accordi

internazionali in materia di commercio negoziati dalla Commissione europea e in

attesa di ratifica da parte del Parlamento e del Consiglio Ue, è l’assessore veneto

all’Agricoltura Giuseppe Pan. Che prende le difese delle 130 aziende venete

specializzate nella coltura del cereale delle risorgive, con un potenziale produttivo di

18 mila tonnellate di chicchi selezionati, e fa appello ai colleghi di Lombardia,

Piemonte ed Emilia Romagna per un’azione congiunta che sensibilizzi il Ministero

alle politiche agricole sulla necessità di rivedere le norme di commercializzazione

interna.

“La Regione Veneto – dichiara Pan - già lo scorso anno aveva chiesto al Ministro di

porre sul tavolo della discussione l’applicazione della clausola di salvaguardia e di

avviare la revisione di norme ormai obsolete sulla coltivazione e commercializzazione

del riso, e di introdurne altre che possano permettere la giusta valorizzazione della

coltura qualificata “greening” per definizione, dalla stessa Unione Europea. In

particolare ha chiesto che, prima di normare il commercio interno del riso, l’Italia

preveda per le proprie colture l’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine del

prodotto, la definizione di un adeguato sistema di rintracciabilità, l’identificazione

delle varietà storiche, la realizzazione di un efficace sistema dei controlli a tutela dei

produttori e dei consumatori e la completa trasparenza sui dati relativi alle

importazioni sia in termini di quantitativi che di origine”. Richieste preliminari e non

più dilazionabili – insiste l’assessore – volte a tutelare la specificità del Vialone nano

veronese e del riso del Delta, che si fregiano entrambi del marchio IGP (Indicazioni

geografiche tipiche) e che rischiano ora, a causa della globalizzazione, di finire sullo

stesso piano di produzioni concorrenti che adottano regole sociali, ambientali e

commerciali profondamente diverse da quelle vigenti in Italia.

“L’abolizione dei dazi prevista per le importazioni dai Paesi meno avanzati (PMA)

come Vietnam, Cambogia e Myanmar – pronostica l’assessore veneto - determinerà,

nel mercato nazionale, la disponibilità di riso a prezzi ridotti, con riflessi drammatici

per i nostri produttori, che non vedono riconoscere il giusto valore al proprio prodotto.

Peraltro, tutto ciò amplifica, il rischio di immissione nel mercato comunitario di riso

non congruente con i principi di sostenibilità ambientale e sociale delle produzioni

agricole, cardini non solo della politica agricola comunitaria, ma anche degli accordi di

scambio internazionali. Visto che gli accordi internazionali sul commercio con il

Vietnam sono ancora in fase di perfezionamento – conclude Pan – Veneto, Lombardia,

Emilia e Piemonte devono fare squadra e attuare la giusta pressione per rivedere le

norme sulla commercializzazione interna del riso e salvare così un patrimonio di

qualità agroalimentare apprezzato in tutto il mondo, che è elemento costitutivo della

nostra tradizione e del nostro paesaggio”.
el Delta del Po,

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