VINITALY: NUOVO RECORD
DEL VINO ITALIANO NEGLI USA
IN QUESTI GIORNI A NEW YORK
A SAN FRANCISCO E MIAMI
Con 1,3 miliardi di dollari di vini esportati nel 2015
(oltre 1,4 miliardi di euro), l’Italia rafforza la sua leadership sul
mercato americano. Da questo risultato riparte l’attività di Vininitaly
International negli Stati Uniti, nell’ambito del Piano speciale Usa
finanziato da Mise e Ice per la promozione dei vini e dei prodotti
agroalimentari all’estero. Fitto il programma di Executive Wine Seminars
della Vintaly International Academy – VIA, per approfondire la
conoscenza del vino italiano nel mercato Usa.
Trainata da un export che nel 2015 ha visto
l’enologia italiana mettere a segno un nuovo record con 5,4 miliardi di
euro stimati dei quali 1,4 negli Usa, riparte il 17 gennaio l’attività
all’estero di Vinitaly International (www.vinitalyinternational.com ),
con tappe a San Francisco (17-19 gennaio) al Winter Fancy Food, a New
York (7-9 febbraio) e a Miami (10 febbraio). Si tornerà a New York a
maggio, dopo Canada e Cina a febbraio e marzo, e poi a giugno sarà la
volta di Chicago al Fmi Connect (20-23 giugno) e di nuovo di New York
con la partecipazione al Summer Fancy Food (26-28 giugno).
La
focalizzazione sul mercato statunitense è frutto di una scelta
strategica di lungo periodo impostata da Veronafiere, che ha portato
Vinitaly International a diventare braccio operativo del Mise –
Ministero dello sviluppo economico e Ice – Agenzia per la promozione
all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane nel Piano
Speciale Usa per la promozione dei beni di consumo e dei prodotti
enoagroalimentari, lanciato nel 2015.
«Il consumo di vino negli Usa continua a crescere - afferma il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani -, ma
si tratta di un mercato con due facce, come emerso durante i numerosi
workshop che gli abbiamo dedicato durante wine2wine, il forum del vino
svoltosi nel dicembre scorso: per certi versi è maturo e questo lo
vediamo dalla curiosità espressa dai consumatori per vini meno famosi
espressione di territori ancora sconosciuti; d’altro canto, però, ci
sono Stati dove solo ora si inizia a consumare vino. Con Vinitaly
International siamo negli Stati Uniti dal 2002 e continuiamo a
potenziare la nostra attività di anno in anno, proprio per aprire sempre
nuovi spazi commerciali per le cantine italiane e per attrarre buyer americani a Vinitaly, dove già rappresentano il 15% delle presenze estere».
La
prossima attività di Vinitaly International negli Usa prevede la
realizzazione di Executive Wine Seminar della Vinitaly International
Academy – VIA, tenuti dal direttore scientifico Ian D’Agata.
A
San Francisco tre saranno i seminari avanzati su Grignolino, le subzone
del Chianti e l’Etna, mentre uno base realizzato in collaborazione con
Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) sarà dedicato ai vini
artigianali. Questi vini saranno disponibili in un wine bar
appositamente allestito per la degustazione da parte dei buyer e
pubblico.
A
New York sarà ancora la volta del Grignolino e dei vini artigianali, ma
si parlerà anche di tendenze di consumo di vino nei ristoranti italiani
e di come queste potrebbero riproporsi negli Usa.
A Miami, oltre che di Grignolino e di vini artigianali, un terzo Executive Wine Seminar VIA sarà dedicato al Carmignano.
Su www.vinitalyinternational.com/ calendar il programma dettagliato delle tappe di Vinitaly International.
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