sabato 8 ottobre 2016

A4 challenge la nuova sfida di bellezza virale

A4 challenge
la nuova sfida
di bellezza virale


Come calcolare la forma fisica “perfetta”?
La risposta è semplice per le partecipanti di A4 Challenge, l’ultimo folle concorso di bellezza cinese lanciato sui social network. Le partecipanti alla sfida, tutte ragazze giovani e magrissime, si fanno fotografare con un foglio A4 tenuto verticalmente. Chi ha il girovita che rientra nella larghezza del foglio può considerarsi promossa. La trovata che ha avuto un grande successo su Weibo, l’equivalente di Twitter in Cina, ha suscitato l’ironia degli utenti occidentali che hanno preso in giro
quest’ultimo trend orientale.
Le misure 
Sono tante le ragazze cinesi che, in pantaloncini o in bikini, hanno partecipato alla sfida. La misura del foglio corrisponde a un girovita di 53 cm e una taglia 34/36. Chi riesce a rientrare in queste misure commenta con frasi giubilanti la propria forma “perfetta”: “Lasciatemi mostrare anche la mia magrezza” scrive con entusiasmo una diciannovenne che come le sue colleghe rientra nell’esile formato A4. #A4waist è l’hashtag del concorso, finito anche sul ‘Quotidiano del Popolo’, organo ufficiale del Partito Comunista cinese, e ha attirato su Weibo oltre 100 milioni di visualizzazioni e 100 mila commenti. 
Critiche e ironie
Il concorso è stato accolto con ironia e sberleffo dai cittadini occidentali. Questi ultimi, su Twitter e Instagram, hanno preso in giro le ragazze cinesi imitando le loro performance, ma fotografandosi dietro ai loro diplomi universitari o a fogli molto più grandi sui quali compaiono commenti sarcastici: “Questa laurea mi fa apparire molto grassa”, scrive un’utente. Sulla stessa lunghezza d’onda un ragazzo che su un foglio A4 sentenzia: “Sei molto bella indipendentemente dalla tua magrezza. La vostra bellezza resta unica, quindi non usate standard folli per voi stesse”.
 Il concorso, tuttavia, non ha suscitato ironie e critiche solo nel mondo occidentale. Xiao Meili, attivista per i diritti delle donne che una volta ha percorso 2000 km da Pechino a Guangzhou per promuovere una campagna contro la violenza sessuale, ha definito “estremamente noiosa” la sfida: “In Cina i canoni di bellezza sono comuni e scontati. La gente è convinta che la bellezza possa essere misurata”.

Panorama Edit

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