martedì 13 giugno 2017

Caparzo, più che una cantina uno scrigno di tesori

Caparzo, più che 

una cantina 

uno scrigno 

di tesori

Fondata nel 1970, Caparzo rappresenta una delle prime 12 cantine storiche di Montalcino, ed è tra quelle che più hanno contribuito alla creazione del mito del Brunello 

Fondata nel 1970, Caparzo rappresenta una delle prime 12 cantine storiche di Montalcino, ed è tra quelle che più hanno contribuito alla creazione del mito del Brunello. Da sempre centro di sperimentazione e innovazione, nel 1977 nacque il Brunello La Casa, oggi indiscusso blasone enologico, cru ottenuto dalle uve dell’omonimo vigneto, vera e propria icona del territorio di Montalcino.

Acquistata nel 1998 da Elisabetta Gnudi Angelini, Caparzo ha da quel momento subito un radicale cambiamento. L’azienda è stata dotata di una nuova cantina di invecchiamento completamente interrata e fra le più tecnologiche della zona, i vigneti sono stati reimpiantati e grazie ad alcune attente acquisizioni il parco vigna è passato dagli iniziali 46 agli attuali 81 ettari vitati, dei quali 28 a Brunello e 18 a Rosso di Montalcino.
Uno dei principali  vanti di Caparzo è infatti quello di possedere vigneti in  quasi tutte le zone più vocate di Montalcino. Questo permette all’azienda di poter gestire al meglio ogni singola vendemmia, anche la più impegnativa. Al cru La Casa si è aggiunto nel 1991 La Caduta, il Rosso di Montalcino che prende appunto il nome dall’omonimo vigneto.
La filosofia aziendale è da sempre orientata all’innovazione: non a caso Caparzo è stata la prima azienda ilcinese a dotarsi di pannelli solari che coprono una buona parte del fabbisogno energetico della cantina. Installati già sette anni fa grazie alla sensibilità di Elisabetta Gnudi Angelini e del figlio Igino, ingegnere ambientale, i pannelli solari sono stati il primo fondamentale passo verso una vitivinicoltura meno invasiva e maggiormente rispettosa dell’ambiente e del paesaggio.

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Un altro passaggio importante ha riguardato l’acquisizione di un grande filtro per il recupero di tutte le acque piovane e di risulta dalle lavorazioni, che vengono raccolte in un lago e rese potabili.Dal 2005, inoltre, viene realizzata  una meticolosa raccolta differenziata degli scarti di lavorazione. Nel 2012 Caparzo ha quindi ottenuto la certificazione per il “Sistema di Gestione per la Qualità” ISO 9001:2008 e la certificazione per il “Sistema di Gestione della Sicurezza e Salute sul Luogo di Lavoro” BS OHSAS 18001:2007. Caparzo è un’azienda in continua crescita, che utilizza la più moderna tecnologia per ottenere il massimo dalla natura senza ricorrere alla chimica. La cantina è infatti dotata di un  laboratorio all’avanguardia che permette di monitorare sia il grado di maturità delle uve, sia tutte le varie fasi di vinificazione e invecchiamento dei vini. In oltre quarant’anni di storia, Caparzo è cresciuta in maniera significativa e i suoi vini si sono fatti conoscere ed elogiare in Italia e nel mondo. Attualmente i vini di Caparzo sono presenti in 42 paesi, apprezzati per la loro costanza qualitativa e per essere espressione fedele ed elegante del territorio di origine.


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La cantina di vinificazione, con vasche di acciaio inox, è corredata delle più evolute attrezzature enologiche. L’affinamento dei vini viene realizzato in botti grandi in rovere di Slavonia, come da migliore tradizione, da 50/80 Hl, e botti da 30 Hl in rovere di Allier. Infine, tonneaux e barriques da 500-700 litri per complessivi 1600 ettolitri.
Nelle prossime pagine dedicate a questa azienda che a ben diritto può fregiarsi di simbolo dell'enologia italiana proseguiremo il viaggio con i suoi vini e gli altri prodotti.


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Vino e cibo

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