martedì 8 agosto 2017

IL COCKTAIL FROSE' "DOGAJOLO" APPASSIONA GLI CHEF DI ROMA

 IL COCKTAIL FROSE'
"DOGAJOLO"
APPASSIONA 
GLI CHEF DI ROMA
Il cocktail che nelle settimane scorse, sulla scia degli Stati Uniti,
 aveva intrigato i barman in giro per l’Italia, sta appassionando anche gli chef… per esempio al MOMA a Roma la nuova brigata di cucina, ex Madonnina del Pescatore….
Si tratta del PEACH Frosé Dogajolo

eccolo abbinato ad una tartare di pescato su gelatina di Dogajolo Rosato, melone, aria di mandorle e Balsamico affinato 10 anni
 
That's the gourmet wine cocktail, a Milano, Firenze, Roma, Napoli, Trani
Tante versioni diverse, tante ricette: al MOMA a Roma è il PEACH Frosé Dogajolo,
un intrigante mix di Lazio e Toscana e di profumi fruttati e note floreali... ideale per il food pairing
Eccolo abbinato ad una tartare di pescato su gelatina di Dogajolo Rosato, melone, aria di mandorle e Balsamico affinato 10 anni

Il rosa e tutte le sue sfumature, impazza, trasversale a più generazioni, anche se è di Millennial Pink che si parla. E' amato da tutti e dilaga su instagram, quel qualcosa in più che fa scalare la classifica dei like. Libero, rilassante, regala gioia, una nuance globale che ben si confà ad un cocktail. Tanto più se a base vino e in un momento in cui tra i vini il rosé sembra avere sempre più appeal.
Vino e cocktail non sono poi così lontani, anzi, alcuni celebri cocktail ne prevedono l'uso da sempre, vini bianchi per lo più e bollicine; la "new entry" del rosato, che intriga sempre di più i Millennials, segna quindi forse anche una nuova tendenza che aggiunge gusto oltre che colore.
"Fuori dall'Italia il rosé viene visto come l'alternativa della stagione calda per potersi godere un vino un po' più strutturato del bianco e ben freddo", ci ricorda Massimo D'Addezio, uno dei più noti barman sulla scena italiana, e non solo.
E da Roma, da uno dei locali più solidi e di grande classe in cucina, il MOMA, di Gastone e Franco Pierini, a due passi da via Veneto, arriva un "omaggio" mixato alla Toscana e in particolare ad uno dei produttori più iconici, strizzando l'occhio però alle tradizioni romane e laziali in particolare regione dove peraltro il produttore vive.
Si tratta di Antonio Zaccheo, che 50 anni fa col socio e amico Giancarlo Sacchet scelse la Toscana, e in particolare il Chianti Classico, per la prima Tenuta dando vita alla Carpineto, azienda che oggi ha 5 Tenute ed è considerata un'icona della Toscana nel mondo, e che produce proprio il Dogajolo Rosato oltre a grandi rossi e Riserve.
Successi internazionali con i vini, tanto che il suo Nobile di Montepulciano Riserva è da anni nella TOP 100 al mondo di Wine Spectator, ma successo anche con un cocktail, il Frosé Dogajolo che Eataly New York ha in carta con incredibile successo.
Il Dogajolo Rosato è un vino dalle caratteristiche floreali, in particolare rosa, mirto e fiore di vite, a cui non mancano i profumi fruttati come la mela, il ribes e la marasca. Sentori delicati ed eleganti.Giovane, dall'acidità spiccata, ma anche ampio e deciso, è un buon interprete del territorio, nuova tendenza della mixology più sofisticata quando fa uso dei vini.

Come è nato PEACH Frosé Dogajolo domandiamo al barman Giuseppe Gravante"sul filo della memoria.....ho recuperato una vecchia tradizione romano/laziale, cioè quella di abbinare a fine pasto le pesche bianche  con il vino ghiacciato. Ho pensato di avvicinare degli elementi naturali alla freschezza del Dogajolo rosé, esaltarne il bouquet con l'aggiunta delle pesche bianche e della menta romana, prodotti storicamente appartenenti al Lazio. Il lime invece conferisce al cocktail quella certa tonalità esotica. Il risultato è un cocktail fresco, estivo e molto naturale".
  La ricetta qual'è? "2/3 Dogajolo Rosato Carpineto, 1/3 St Germain, Pesche bianche di Poggio Catino, Menta e  Lime ".

E cosa abbinano gli chef Roberto Catervi e Andrea Pasqualucci, fino a qualche mese fa alla Madonnina del Pescatore: " una tartare di pescato su gelatina di Dogajolo rosato, melone, aria di mandorle e Balsamico affinato 10 anni."
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Eataly New York il Frosé lo propone unicamente col Dogajolo Toscano Rosato 2016 Carpineto. Il Frosé è in menu ad Eataly e ci rimarrà almeno per tutta l'estate perché è il drink che piace di più in questa stagione, a New York come a Miami, ma anche a Londra presso il cocktail bar della Beaufort House dove è stato lanciato. Grande successo tra gli under 40, piace moltissimo soprattutto per il rito dell'happy hour.
Il nome Frosé, viene da frozen rosé. Fresco, vivace, easy, cool, con una parola sola. E per quanto impazzi in molti locali d'oltreoceano, i più snob amano prepararlo a casa, abitudine ben più chic. La versione newyorchese prevede vodka, Dogajolo Rosato 2016, liquore alla pesca, purè di fico d'India e succo di pompelmo.
Chi però il Frosé lo interpreta by himself opta per una ricetta più easy e probabilmente anche più estiva: unire il Dogajolo rosato con succo di limone, zucchero e fragole, o un altro frutto di stagione, poi metterlo in freezer per sei ore e servirlo guarnito con foglie di menta.
Ottimo da solo, magari sulla spiaggia vista tramonto o su una terrazza in città, ancor meglio a bordo piscina tra i vigneti immersi nelle dolci colline toscane. E considerato che la gradazione alcolica non è alta, e che i sentori sono delicati ed eleganti è l'ideale anche in abbinamento al food come sempre più spesso capita, in particolare per accompagnare dei finger food di crudi di pesce o di carni rosa. Perfetto con qualcosa di leggermente speziato e un tocco di pepe nero. O perchè no, semplicemente con una merenda a base di formaggi e salumi, come Tuscan Style esige...!

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