Licenze e ricerche
Aspettando
condizioni meteo favorevoli uno studio ci mette sull’attenti riguardo al suo
consumo, ma si riferisce esclusivamente alle donne malate di cancro al seno
È uno degli
alimenti tipici della gastronomia istro-quarnerina in periodo
primaverile in genere
Riflettendoci un po’ su va detto che l’attività di controllo e monitoraggio
su tutto il territorio è pressoché impossibile ed è difficile credere che le
persone si adegueranno a questa, almeno a prima impressione, vacua e inutile
pratica burocratica per la raccolta di uno degli alimenti tipici della
gastronomia istro-quarnerina in periodo pre-pasquale e primaverile in genere e
proprio nel momento in cui questa sembrava libera. Ma non è che così si
danneggia anche la ristorazione che ha sempre fatto perno dell’asparago di
bosco e delle sue particolari qualità, e anche il turismo visto che le
“Giornate dell’asparago” sono uno di punti cardine dell’offerta da Fiume
all’Istria? Chi ci capisce qualcosa è bravo...
Bufale
o verità
Peccato, o meglio, però che il meteo in questo 2018 non è alleato della
tradizione e quindi ci sarà da aspettare. Per vedere fritaje, zuppe,
brodi, risotti, šurlice, contorni, strudel salati a base di asparagi ci
vorrà ancora del tempo. Per consolarci potremmo accontentarci degli asparagi
d’allevamento. Potremmo, condizionale d’obbligo, visto che uno studio
pubblicato sull’autorevole rivista “Nature” rivela che l’asparagina, presente
in particolare negli asparagi (ma anche in altre verdure, carni e latticini),
può favorire la diffusione nel corpo di cellule tumorali. Nella fattispecie lo
si è studiato per quel che riguarda il cancro al seno.
È molto strano e bizzarro come tanti alimenti venivano trattati alla
stregua di belzebù del cibo mentre oggi vengono addirittura raccomandati,
sempre con misura, ma mai con l’assoluto bando di prima (fino all’altroieri
l’asparago veniva considerato un toccasana per la salute): prendiamo l’esempio
del grasso animale come strutto o lardo (vedi colesterolo). Tra gli alimenti
più in voga del momento non possiamo non citare il burro chiarificato: anche se
apparentemente si veste di moderno sotto il nome di “ghee” (burro chiarificato
tipico della cucina indiana) rientra in quella specie di cucina bio o new-age
tanto in voga assieme ai vari semi di chia e bacche di goji...
Un’altra bufala smentita è il consumo di carne: quello equilibrato è
soprattutto l’alternanza tra quelle rosse e bianche. E poi il pesce
accompagnato da tante verdure è solo la semplice regola degli onnivori e dello
stare bene. Anche le uova venivano considerate un alimento da usare con
equilibrio, ora invece se ne consigliano 3 alla settimana. Il caffè? Studi
autorevoli dicono anche 3-5 al giorno: è antiosssidante... Piuttosto ciò che
davvero può avere un pessimo effetto sono i grassi saturi contenuti in alcuni
tipi di carne e soprattutto in snack e merendine.
In merito agli asparagi e all’asparigina è una notizia di cui prendere atto
senza allarmismi perché, come si nota, ciò che oggi vien dato per scontato un
domani viene smentito. Comunque i ricercatori si sono soffermati sugli effetti
che una dieta priva di asparagina potesse avere nei pazienti con tumore al
seno. In particolare, dopo una serie di test condotti su modello animale, si è
scoperto che questa sostanza presente in diversi alimenti promuove la
diffusione del cancro in altri organi. Una scoperta fondamentale poiché proprio
la diffusione di cellule maligne che spesso avviene alle ossa, ai polmoni e al
cervello, è la principale causa di morte tra i pazienti cui viene diagnosticato
un cancro al seno. “Questo – spiega il prof. Greg Hannon, direttore del Cancer
Research UK-Cancer Institute di Cambridge – è un vantaggio molto promettente e
uno dei pochissimi casi in cui vi è una motivazione scientifica per una
modifica dietetica che influenza il cancro”. Secondo gli esperti si tratterebbe
di una scoperta importantissima perché dimostra come specifici tumori siano
dipendenti da specifici componenti della nostra alimentazione. In futuro,
modificando la dieta di un paziente o utilizzando farmaci che cambiano il modo
in cui le cellule tumorali interagiscono con questi nutrienti, si spera di
migliorare i risultati delle terapie. Onde evitare allarmismi è utile dire che
le donne malate di cancro al seno dovrebbero ridurne le dosi, visto che è stata
dimostrata una maggiore diffusione di metastasi in seguito all’assunzione.
Tuttavia gli asparagi
possono essere definiti un ottimo cibo alleato della salute dell’uomo. Ad
esempio contengono vitamina K, la quale è coinvolta nella coagulazione del
sangue e svolge una funzione antiemorragica. La vitamina B, contenuta in grandi
quantità nel vegetale, aiuta invece a regolare l’omocisteina. L’alto livello di
antiossidanti, inoltre, svolge un’azione anti infiammatoria e aiuta a ridurre
il rischio di incorrere in malattie dell’apparato cardiocircolatorio.
Fabio Sfiligoi
Fabio Sfiligoi
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