sabato 13 ottobre 2018

Raffreddore Il muco come strategia difensiva

Raffreddore
Il muco 

come strategia 

difensiva

Con la stagione fredda, il rischio raffreddore aumenta. Quando si viene attaccati da questo comune virus, il nostro organismo però si attrezza e reagisce mettendo in campo strategie difensive. 

Lo scopo è quello di intrappolare agenti patogeni e conseguenzialmente eliminarli. Ad approfondire il tema è Luca Malvezzi, specialista in Otorinolaringoiatra dell'Istituto Clinico Humanitas, in un articolo di approfondimento tratto da Humanitasalute e di seguito riportato integralmente.
L’aumentata produzione di muco nasale serve a intrappolare, trasportare all’esterno ed eliminare i virus responsabili della rinosinusite virale, ovvero il raffreddore comune, per premettere l’auto-detersione e igienizzazione delle alte e basse vie aeree che, solitamente, avviene in 5-7 giorni, risolvendo così il problema.
Anche la febbre è una delle strategie dell’organismo per annientare gli oltre 200 virus del raffreddore che, con l’aumento della temperatura corporea, muoiono. Tuttavia, queste strategie non sono sempre efficaci: può capitare che il nostro apparato di difesa non sia stato in grado di sconfiggere subito l’infezione perché è efficace, oppure perché non è stato aiutato in modo efficace.
In questo caso, se nel raffreddore comune il muco è limpido e poco denso, quando le secrezioni diventano più viscose o verde-giallastre, la sensazione di naso chiuso peggiora, e può comparire dolore o senso di peso a carico delle ossa della faccia, il raffreddore comune diventa rinosinusite batterica.
In questo caso è bene consultare lo specialista otorinolaringoiatra, per evitare le complicanze polmonari nei soggetti più a rischio come bambini e anziani, asmatici, iniziare una terapia adeguata con antibiotici e cortisone, favorendo la pulizia nasale con soluzione fisiologica. italiaatavola

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