giovedì 16 maggio 2019

"Camminare le vigne" con una guida d'eccezione: Patrizio Roversi

"Camminare le vigne"
 con una guida d'eccezione: 
Patrizio Roversi, 
voce intelligente e ironica 
del mondo agricolo 
e alimentare italiano
Il Comitato Scientifico e la faculty dell'Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli si arricchiscono del prezioso contributo di Patrizio Roversi, conduttore televisivo che da anni approfondisce e comunica il settore agroalimentare raccontando con intelligenza e ironia le produzioni, le persone e le storie che ne fanno un elemento essenziale del paesaggio culturale italiano.
Patrizio Roversi, conduttore televisivo ed esperto di comunicazione agroalimentare
Oltre a rappresentare il punto di riferimento per la comunicazione all'interno del Comitato Scientifico presieduto da Alberto Capatti, Patrizio Roversi affiancherà gli allievi del corso Camminare le vigne: luoghi, persone e cultura del vino italiano, al via il prossimo 25 maggio, durante alcune giornate di lezione a Venezia, interagendo con loro e con i docenti. Inoltre, in almeno un Momento Esperienziale (week end dedicati alle visite) condurrà i corsisti per vigne e cantine da "esploratore esperto" delle terre d'Italia.
CAMMINARE LE VIGNE | IL PROGRAMMA DETTAGLIATO
«La presenza di Patrizio Roversi nel Comitato Scientifico e nella faculty dell'Alta Scuola intitolata a Luigi Veronelli, pioniere della divulgazione televisiva del mondo agricolo e alimentare, ci rende davvero felici e orgogliosi. Nessuno meglio di lui può insegnare ai professionisti e ai futuri operatori, primi destinatari delle proposte formative, come condividere la cultura alimentare con competenza, sensibilità e allegria» afferma Andrea Bonini, Coordinatore dell'Alta Scuola Veronelli«Per lo staff del Seminario Veronelli e della Fondazione Giorgio Cini, partner del progetto, collaborare con Patrizio, oltre che un onore, rappresenta una grande opportunità di crescita professionale: abbiamo molto da imparare da lui e questo rende la sua partecipazione ancora più preziosa».

«Gli amici del Seminario Veronelli sono molto, troppo gentili» dichiara Patrizio Roversi «in realtà io, per primo, mi son chiesto cosa ci faccio in "un’alta scuola di gastronomia”. La risposta che mi son dato è che voglio semplicemente riuscire a soddisfare tutta una serie di domande e di curiosità, che come appassionato dilettante di agronomia mi porto dietro da tempo. Mi reputo semplicemente un consumatore curioso, che ha voglia di capire per consumare meglio. Mi sento come un ragazzino delle Medie che improvvisamente è stato promosso all'Università. Nel raffinatissimo Laboratorio dell'Alta Scuola Veronelli farò… la cavia».

L'appuntamento con l'Alta Scuola Veronelli è, dunque, per sabato 25 maggio a Venezia con il primo modulo del corso di perfezionamento Camminare le vigne: luoghi, persone e cultura del vino italiano.
Avrà inizio sabato 25 maggio «Camminare le vigne: luoghi, persone e cultura del vino italiano», primo corso di perfezionamento promosso dall’Alta Scuola Veronelli, che consentirà ai professionisti e ai futuri operatori di comunicare al meglio le eccellenze vitivinicole italiane.
Le lezioni si svolgeranno da maggio a ottobre 2019 nei week end (circa uno al mese) e in una settimana intensiva in luglio sulla splendida Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, sede di Fondazione Giorgio Cini, affacciata sul Bacino di San Marco. Un’oasi di storia, tranquillità e bellezza dove i corsisti risiederanno durante le attività formative per un totale di 150 ore, cui vanno aggiunte 30 ore dedicate alla visita di tre distretti vitivinicoli d’eccellenza.

Sei le aree tematiche che compongono il piano didattico di Camminare le vigne: luoghi, persone e cultura del vino italiano, un corso caratterizzato dall'innovativa multidisciplinarietà dell'approccio, dall'autorevolezza dei docenti e dalla qualità dei servizi offerti.
Pianura, collina, montagna, ma anche costiera, città, campagna: il territorio si può leggere secondo chiavi differenti, l’importante è conoscere gli strumenti di cui disponiamo e saperli utilizzare in modo efficace. Terra, vitigno, lavoro dell’uomo: queste le premesse della qualità in ambito vitivinicolo.
Un approfondimento dedicato ai territori che, dal Sud Tirolo a Pantelleria, propongono vini unici, celebri nel mondo. Non un semplice percorso enografico ma un vero e proprio viaggio (in tre occasioni sarà anche fisico, in altrettanti distretti del Nord, del Centro e del Sud Italia) che restituirà il panorama composito di aree accomunate da caratteri morfologici, storici e culturali.
Gastronomia e cultura non possono essere separate: l’una e l’altra viaggiano di pari passo, richiamandosi e modificandosi di continuo. Filosofia, storia, arte, tecnica, musica, poesia costituiscono un continuum di rimandi che rendono tridimensionale la visione di un luogo, un tempo, una società. Non è possibile conoscere o comunicare un vino o un prodotto alimentare di eccellenza prescindendo da questa lettura, da queste competenze.
La storia dell’alimentazione in Italia tra il 1945 e il 2018 costituisce il quadro cronologico e culturale oggetto del corso. Un passato recente che è anche memoria personale e come tale sarà approfondito dai massimi studiosi della cultura materiale italiana. Al centro è la cucina come luogo identitario e punto di convergenza dei prodotti, degli ingredienti, dell’energia, degli utensili, delle macchine e dei "programmi" usati per collegarli tra loro: i ricettari e le ricette.
L’area tematica si focalizzerà sull’analisi degli strumenti attraverso cui è possibile conoscere e comunicare in modo nuovo la qualità del vino italiano. Come opera culturale, il vino va approfondito insieme al mercato in cui viene proposto: si passerà, infatti, dal concetto di prodotto a quello di valore declinato in modi differenti al mutare del contesto. La qualità va compresa attraverso i sensi e il pensiero critico, per essere poi comunicata puntando al coinvolgimento personale ed emotivo dell’interlocutore.
L'utilizzo efficace degli organi di senso sarà perseguito attraverso esercitazioni pratiche che permetteranno ai partecipanti di attivare le connessioni neurali indispensabili al riconoscimento di colori, profumi, odori, sapori, base irrinunciabile su cui generare cognizione e piacere. Solo così può nascere un giudizio fondato, ricco di connessioni e rimandi tra esperienza sensoriale consapevole, memoria sensibile ed elaborazione culturale.

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