venerdì 13 dicembre 2019

Lo Champagne incontra l'arte Degustare il vino in modo originale

Lo Champagne 

incontra l'arte
Degustare il vino 

in modo originale


I colori dello Champagne

Il Bureau du Champagne ha organizzato un incontro sulla nuova analisi sensoriale e a Milano ci si è concentrati sui colori delle bolle e sui richiami a 15 opere artistiche.

Una serata spesa in un viaggio nel mondo dei colori e del vino: “I Colori dello Champagne”, ha permesso di scoprire attraverso 15 grandi opere l'attrazione che si percepisce tra lo Champagne e il linguaggio dell'arte. L'occasione è stata un nuovo appuntamento del Bureau du Champagne in Italia nel suo programma per valutare in modo originale il rapporto tra le bollicine francesi per antonomasia e i cinque sensi dell'essere umano: dopo olfatto, udito e tatto, è toccato alla vista, attraverso una degustazione condotta da Pietro Palma, ambasciatore dello Champagne per l'Italia 2018, e da Arianna Piazza, storica dell'arte e formatrice. Un modo in pratica per fare nuova analisi sensoriali.

Un viaggio nel mondo dei colori e del vino (Incontri, Champagne e opere d'arte Due mondi non così distanti tra loro)
Un viaggio nel mondo dei colori e del vino

Dalla vetrata di Marc Chagall nella Cattedrale di Reims alla Madonna Litta di Leonardo Da Vinci, dalla Dama del Pollaiolo alle stampe pubblicitarie ideate da Pierre Bonnard e René Gruau: sono queste alcune delle opere d'arte scelte per raccontare come due mondi apparentemente distanti siano invece molto vicini. Il gioco partriva dalla varietà dei colori dello Champagne, dall'oro antico a quello giallo, grigio o verde, passando per il giallo paglierino e arrivando ai rosa salmone e tenero, ognuno con una nutrita gamma di sfumature. Come una vera e propria paletta di colori.

Certo le opere elezionate da abbinare a 5 champagne nettamente distinguibili per colore erano solo una delle tante possibilità offerte dal mondo dell'arte, ma proprio questo è il bello di un meccanismo che permette di avvicinarsi al vino in modo diverso dai riti forse un po' superati delle varie scuole di sommellerie. Non entrano in campo gli aromi o i retrogusti, che comunque restano un punto fermo per le valutazioni, ma le emozioni. 

Un'esperienza che permette anche di paragonare gli chef de cave agli artisti, entrambi hanno una mission: dare vita, con il loro talento e la loro propensione, ad autentici capolavori, al termine di complesse fasi di elaborazione, rese possibili dall'immancabile gioco di squadra. Ad avvicinare i due mondi, anche una serie di parole comuni, tra enologia ed arte: basti pensare a termini come “assemblaggio”, “tessitura”, “sfumatura” o “saturazione”. Forse un po' di forzature ci sono (anche solo nell'immaginare degli enologi come novelli Leonardo...), ma l'imporante è dare un'idea di fondo di come si può "vedere" oggi il vino.
Dalla serata è emerso in modo netto come la vista è più che mai il primo senso coinvolto quando si degusta uno champagne. Già il colore, infatti, è in grado di svelare alcune caratteristiche della cuvée servita nel bicchiere: una tonalità gialla con riflessi verdi indica in genere una prevalenza di Chardonnay, mentre leggeri riflessi rossi denotano una predominanza di vitigni a bacca nera come Pinot Noir e Meunier. Nel tempo anche i colori del vino evolvono, assumendo toni giallo dorati, ramati o ambrati. Le varianti di sfumature sono ancora maggiori nei rosé: rosa pallido o intenso, passando attraverso tonalità più o meno decise a seconda dell’assemblaggio. Con l’invecchiamento, gli Champagne rosé prendono sfumature aranciate più scure.

«Nel corso dei secoli - ha dichiarato Thibaut Le Mailloux, direttore del Comité Champagne - lo Champagne ha rappresentato una fonte inesauribile di ispirazione per l’immaginario degli artisti di tutto il mondo. Anche per questo motivo abbiamo scelto l’arte come ideale abbinamento per esplorare le emozioni a livello visivo che lo Champagne sa regalare. Alcune delle opere descritte oggi sono custodite nella nostra regione, meta enoturistica sempre più apprezzata anche dagli italiani, soprattutto dopo che nel 2015 i Coteaux, Maisons et Caves della Champagne sono stati iscritti nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco».

Gli Champagne degustati durante la serata (Incontri, Champagne e opere d'arte Due mondi non così distanti tra loro)
Gli Champagne degustati durante la serata

Tutti gli abbinamenti
Ritratto di donna (Dama del Pollaiolo) - Piero del Pollaiolo
Affiche Champagne - René Gruau
Facciata della Cattedrale di Reims
Bruno Paillard, Cuvée 72 - Qui prevale il color oro paglierino che enfatizza la ricchezza delle varietrà dei cru utilizzati (32 di annata e 25 di riserve) sulla base di un assmeblaggio di 45% di Pinot noir, 33% di Chardommay e 22% di Meunier. Il tutto con 36 mesdi sui lieviti e altri 36 di riposo in cantina dopo la sboccatura.  

Vetrata della Cattedrale di Reims - Marc Chagall
Madonna Litta - Leonardo da Vinci
Les Débauchés
Françoise Bedel, Dis "Vin Secret" - Qui vince vince l'idea dell'oro giallo che dà ancora più consistenza al gusto di vinoso di queste bollicine che per il 90%  sono a base di Meunier.

Madonna con bambino - Giovanni Antonio Boltraffio
Le Goût - Philippe Mercier
Tapisserie des vendanges
Billecart Salmon, Rosé - Nome nomen per il colore di questo rosè dai toni tenui frutto di un elaborato mix fra 40% di Chardonnay, 30% di Menuier e 30 di Pinot noir (di cui l'8% di vino fermo che da la colorazione). il 40% dei vini è da riserve e sta 36 mesi sui liviti.

Cavaliere in Nero - Giovanni Battista Moroni
Madonna dell’Umiltà e angeli musicanti - Zanobi Strozzi
Affiche France Champagne - Pierre Bonnard
De Barfontarc, Rosé de Saignée - Un vino fruttato con un rosa intenso dovuto alla macerazione delle bucce, per poche ore, di Pinot noir (100%) che fa solo acciaio. 

Zuppiera del grande servizio detto “dei fiori indiani” - Manifattura Meissen
Ritratto di donna - Palma il Vecchio
Portale centrale scolpito della Cattedrale di Reims
Don Ruinart, Blanc de Blancs 2007 - L'oro verde che contradistingue il top di Ruinart deriva dall'essere un blanc de blancs millesimato prodotto da sole uve Chardonnay e maturato sui lieviti in bottiglia per almeno 72 mesi. Un colore che sottolinea effiacemente l'eleganza del vino ricco di note floreali e minerali.

Le tappe precedenti
“I colori dello Champagne” è la quarta tappa di un percorso che ha portato alla scoperta delle sensazioni che può regalare lo champagne attraverso i cinque sensi. Il primo laboratorio (2016) è stato dedicato all’olfatto: in questo senso era stata organizzata una degustazione accompagnata da un allestimento che riuniva tutti i 52 elementi che costituiscono la tavola dell’evoluzione degli aromi dello Champagne: dalla crosta di pane ai frutti di bosco, dal cioccolato al miele fino al tabacco. Poi, nel 2017, l’attenzione è stata spostata sull’udito, con un gioco basato sugli abbinamenti musicali. In quell’occasione era stato un pianoforte a evocare, attraverso le sue note, le immagini uditive di ogni cuvée pescando tra gli stili più diversi: da Satie a Couperin, da Schubert a Ravel. L’anno scorso, infine, il tatto, per una degustazione che aveva messo in rapporto lo Champagne con il mondo dei tessuti e della moda.
Italiaatavola
Per informazioni: www.champagne.it
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