giovedì 12 marzo 2020

La misura di Conte antidoto al coronavirus

La misura 

di Conte
antidoto 

al coronavirus

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Le parole del Premier nella comunicazione ufficiale di stasera hanno fatto centro. 

Rigore, responsabilità e lucidità sono stati richiesti agli italiani attraverso un messaggio responsabile, chiaro, efficiente.

«Lucidi, misurati, rigorosi, responsabili». L’Italia ha compreso il problema e ora ha anche una guida che si è chiarita le idee e ha dettato la linea giusta. Il problema si chiama emergenza ospedaliera, la guida si chiama Giuseppe Conte e la sua misura. Sì, fa sorridere che celebriamo come guida un Presidente del Consiglio che per antonomasia dovrebbe essere una guida cruciale del Paese. Ma non essendoci più abituati, onore al merito, stop alle polemiche, ai chiacchiericci e plauso a Conte.

Giuseppe Conte - La misura di Conte antidoto al coronavirus
Giuseppe Conte

Il discorso fatto all’Italia questa sera per annunciare agli italiani l’entrata in vigore di ulteriori norme stringenti con la chiusura di buona parte delle attività ha fatto centro ed è entrato nella testa della gente oltre che nel cuore. Basta dare un’occhiata ai profili social per capire che il Premier, dopo alcuni tentennamenti di inizio contagio, ora ha in mano la situazione. Da un punto di vista etico, morale e comunicativo prima di tutto perché in un discorso conciso (aspetto a cui non siamo più abituati), essenziale, preciso, dritto al punto, ma soprattutto responsabile è riuscito a dire cosa dobbiamo fare, come e quando.

Stop al dannato e dannosissimo panico, prima di tutto e largo a lucidità e misura. Stop alla faciloneria e largo a rigore e responsabilità. Ordine e disciplina sono state richieste agli italiani che, ora, siamo sicuri che risponderanno presente. Nessuno slogan, nessun hashtag, solo la consapevolezza di dover prendere in mano il Paese e portarlo fuori dalla crisi.

Era una missione da “one shot” (un colpo solo, utilizzando un gergo da duello western) quella di Conte al Governo perché lì ci era finito un po’ per caso, da sconosciuto, screditato e con l’etichetta di traghettatore. Aveva un colpo solo per togliersi quell’etichetta e appiccicarsi quella di Premier della guarigione da Covid-19. E probabilmente l’ha sparato bene, questa sera attorno alle 22 quando ha fatto breccia negli italiani.

Reazioni politiche degli avversari? Tanti complimenti, e ci mancherebbe. La Lega ha parlato di bravura nell’ascoltare il grido di medici, infermieri, sindaci e imprenditori. Ma la grandezza della scelta del Governo (dichiarata dallo stesso Conte) è stata quella di calibrare ogni decisione senza farsi prendere dalla pancia e dall’emovitità, sempre cattive consigliere. E in effetti non sembra che dalle parti della Lega il messaggio sia passato davvero. Il tweet di Massimo Garavaglia (Lega), sottosegretario al ministero dell’Economia, la dice lunga: “Ok #chiuderetutto . Così il conto lo pagano aziende e lavoratori. Caro Conte non ci siamo”.

Vittorio Crimi (M5S) ha parlato della necessità di fare comunità per uscire da questo momento. Per ora nessuna reazioni da parte delle altre fazioni.
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