sabato 11 aprile 2020

Il Governo fa, la Lombardia rifà «Anticipiamo cassa integrazione»

Il Governo fa, 

la Lombardia rifà
«Anticipiamo 

cassa integrazione»


Il presidente della Regione Lombardia ha utilizzato parole inequivocabili per rimpolpare la polemica Stato-Regioni: «Se lo Stato non c’è garantiamo noi che parliamo con i fatti». Inoltre la Lombardia ha dato l’altolà all’apertura delle librerie, delle cartolibrerie e della vendita di piante e fiori nei negozi al dettaglio disposta dall’ultimo decreto del 10 aprile.

«Ilombardi non possono aspettare, non sappiamo ancora se e quando arriveranno i soldi del Governo per imprese e lavoratori. Regione Lombardia invece con un accordo con il sistema bancario e i sindacati garantisce le risorse per l'anticipo della cassa integrazione». Lo ha affermato il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, in un videomessaggio su Facebook. «Entro una settimana, fino a un milione di lombardi potranno chiedere in banca l'assegno. Soldi veri. Se lo Stato non c'è garantiamo noi, in Lombardia parliamo con i fatti», aggiunge.

Attilio Fontana - Il Governo fa, la Lombardia disfa «Anticipiamo cassa integrazione»

Attilio Fontana

Non perdono occasione per punzecchiare il Governo le Regioni da inizio epidemia con il nodo cruciale delle responsabilità sulla disposizione delle zone rosse che ha alimentato un fuoco ormai indomabile e dannoso. Non finisce qui perché Fontana ha anche impedito la riapertura delle librerie della regione andando in controtendenza rispetto al Dcpm di venerdì che ne permetteva l’apertura. Come raccontato, la Regione ha autonomia su queste disposizioni ad eccezione di ciò che concerne le attività produttive.

«Il commercio al dettaglio di articoli di carta, articoli di cartoleria e forniture per ufficio; libri; fiori e piante è consentito esclusivamente negli ipermercati e nei supermercati», si legge nell'ordinanza firmata stamattina dal presidente della Regione, Attilio Fontana. Fonti della Regione spiegano all'Adnkronos, a proposito di questo punto, che i libri potranno essere venduti, oltre che nei supermercati, anche nelle edicole o nei piccoli negozi di alimentari.

Sempre nell'ordinanza, si fa riferimento alla situazione particolare della Lombardia rispetto al resto del territorio italiano: qui, “il dato epidemiologico è di gran lunga superiore al dato nazionale: al 10 aprile 2020 circa due quinti della popolazione italiana contagiata è lombarda”, sottolinea il documento. La decisione di non riaprire librerie e cartolerie rispetto al resto dello Stato, quindi, è legata al “diverso contesto di riferimento” e alle “proiezioni sulla prosecuzione del contagio, che impongono di limitare le limitazioni già poste in essere”.
Italiaatavola
© Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento