Zaia: «In Veneto
può riaprire tutto»
Cala ancora
il numero
dei decessi
Dopo l’ordinanza della Calabria sulla riapertura dei ristoranti, il Governatore del Veneto ha annunciato che nella sua regione tutte le attività possono riprendere. Ancora positivi, oggi, i dati sul contagio.
Veneto, Zaia: «Da noi può aprire tutto»
"Il Veneto può aprire tutto. Ovviamente su base solida di una certificazione che ci dà il Comitato scientifico. Ma noi potremmo, in linea di principio, affrontare qualsiasi tipo di apertura". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, secondo cui "il tema è capire se tutti noi entriamo nell'ordine delle idee che non è finita e che stiamo convivendo col virus”. "Le ordinanze introdotte dal Veneto non sono in contrasto con il Dpcm ma vogliono portare un principio di buon senso e rispetto nei confronti del cittadino – ha aggiunto Zaia –A me sembra che il ministro Boccia, in rappresentanza del Governo, abbia compreso le nostre volontà; penso che per la quasi totalità delle misure oggetto di ordinanza ci sia la possibilità di dimostrare un allineamento col Dpcm per cui non le ritiriamo". Iniziative anche in Lombardia, Piemonte e Calabria, con la Regione che non intende ritirare l’ordinanza sull’apertura dei ristoranti.
Il bollettino della Protezione civile
Il bollettino della Protezione Civile del primo maggio: 207.428 casi totali (ieri erano 205.463, + 1.965); 28.236 deceduti (ieri erano 27.967, +269); 78.249 guariti (ieri erano 75.945, + 2.304). Non si arresta il trend in calo, ormai stabile da settimane, dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus: ad oggi sono 1.578, ossia 116 in meno rispetto a ieri.
Unimpresa: “A giugno il 30% di ristoranti e negozi non riaprirà”
Il 30% delle attività legate al commercio al dettaglio e alla ristorazione a giugno non sara' in condizione di ripartire e non riaprirà: per almeno un terzo degli imprenditori, la ripresa di alcuni esercizi commerciali e' sconveniente sul piano economico, tenuto conto dei costi fissi che non vengono in alcun modo congelati ne' ridotti (affitti, utenze, tassa sui rifiuti e sul suolo pubblico). A lanciare l'allarme è il Centro studi di Unimpresa, secondo cui con la ampia crisi di questi settori, che vivono anche di lavoro nero, si aprirà un dramma sociale sul versante dell'occupazione.
I numeri della Lombardia
Queste le persone contagiate in Lombardia ad oggi, provincia per provincia: Bergamo11.313 (+22), Brescia 12.861 (+55), Como 3.244 (+37), Cremona 6.037 (+14), Lecco 2-274 (+9), Lodi 29.66 (+7), Monza e Brianza 4.704 (+30), Milano 19.337 (+216), Mantova 3.175 (+19), Pavia 4.349 (+69), Sondrio 1.180 (+37), Varese 2.667 (+48).
Rider in sciopero a Torino
I rider si 'riprendono' piazza San Carlo nel giorno della Festa dei Lavoratori, in una Torino deserta, bloccata dalle misure per il contenimento del Coronavirus. In sciopero per denunciare le "vergognose condizioni in cui sono costretti a lavorare", alcuni di loro hanno appeso uno striscione nella storica piazza dove si conclude ogni anno il corteo dei sindacati il Primo Maggio, con la scritta "1st May Riderz, sciopero in tutte le città"
Protesta commercianti Codogno: servono aiuti non promesse
Mascherina d'ordinanza, guanti e un metro di distanza: una quarantina di commercianti di Codogno (Lodi) questa mattina sono scesi in piazza in silenzio per consegnare simbolicamente le chiavi delle loro attività nelle mani della giunta comunale. Un primo maggio di protesta, con il significato della manifestazione racchiusa nello slogan "il silenzio degli innocenti" stampigliato su decine di cartelli e appiccicati sulle vetrine di tutte le attività oramai chiuse da oltre 70 giorni. Così oggi commercianti, artigiani e titolari delle piccole imprese di Codogno hanno voluto protestare e esternare la rabbia per la mancata riapertura delle attività. "Siamo stati i primi a chiudere e oggi non sappiamo più come pagare bollette e affitti", hanno ribadito in piazza.
"Il Veneto può aprire tutto. Ovviamente su base solida di una certificazione che ci dà il Comitato scientifico. Ma noi potremmo, in linea di principio, affrontare qualsiasi tipo di apertura". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, secondo cui "il tema è capire se tutti noi entriamo nell'ordine delle idee che non è finita e che stiamo convivendo col virus”. "Le ordinanze introdotte dal Veneto non sono in contrasto con il Dpcm ma vogliono portare un principio di buon senso e rispetto nei confronti del cittadino – ha aggiunto Zaia –A me sembra che il ministro Boccia, in rappresentanza del Governo, abbia compreso le nostre volontà; penso che per la quasi totalità delle misure oggetto di ordinanza ci sia la possibilità di dimostrare un allineamento col Dpcm per cui non le ritiriamo". Iniziative anche in Lombardia, Piemonte e Calabria, con la Regione che non intende ritirare l’ordinanza sull’apertura dei ristoranti.
I dati aggiornati al 1° maggio
Il bollettino della Protezione civile
Il bollettino della Protezione Civile del primo maggio: 207.428 casi totali (ieri erano 205.463, + 1.965); 28.236 deceduti (ieri erano 27.967, +269); 78.249 guariti (ieri erano 75.945, + 2.304). Non si arresta il trend in calo, ormai stabile da settimane, dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus: ad oggi sono 1.578, ossia 116 in meno rispetto a ieri.
Unimpresa: “A giugno il 30% di ristoranti e negozi non riaprirà”
Il 30% delle attività legate al commercio al dettaglio e alla ristorazione a giugno non sara' in condizione di ripartire e non riaprirà: per almeno un terzo degli imprenditori, la ripresa di alcuni esercizi commerciali e' sconveniente sul piano economico, tenuto conto dei costi fissi che non vengono in alcun modo congelati ne' ridotti (affitti, utenze, tassa sui rifiuti e sul suolo pubblico). A lanciare l'allarme è il Centro studi di Unimpresa, secondo cui con la ampia crisi di questi settori, che vivono anche di lavoro nero, si aprirà un dramma sociale sul versante dell'occupazione.
I numeri della Lombardia
Queste le persone contagiate in Lombardia ad oggi, provincia per provincia: Bergamo11.313 (+22), Brescia 12.861 (+55), Como 3.244 (+37), Cremona 6.037 (+14), Lecco 2-274 (+9), Lodi 29.66 (+7), Monza e Brianza 4.704 (+30), Milano 19.337 (+216), Mantova 3.175 (+19), Pavia 4.349 (+69), Sondrio 1.180 (+37), Varese 2.667 (+48).
I numeri regione per regione
Rider in sciopero a Torino
I rider si 'riprendono' piazza San Carlo nel giorno della Festa dei Lavoratori, in una Torino deserta, bloccata dalle misure per il contenimento del Coronavirus. In sciopero per denunciare le "vergognose condizioni in cui sono costretti a lavorare", alcuni di loro hanno appeso uno striscione nella storica piazza dove si conclude ogni anno il corteo dei sindacati il Primo Maggio, con la scritta "1st May Riderz, sciopero in tutte le città"
Protesta commercianti Codogno: servono aiuti non promesse
Mascherina d'ordinanza, guanti e un metro di distanza: una quarantina di commercianti di Codogno (Lodi) questa mattina sono scesi in piazza in silenzio per consegnare simbolicamente le chiavi delle loro attività nelle mani della giunta comunale. Un primo maggio di protesta, con il significato della manifestazione racchiusa nello slogan "il silenzio degli innocenti" stampigliato su decine di cartelli e appiccicati sulle vetrine di tutte le attività oramai chiuse da oltre 70 giorni. Così oggi commercianti, artigiani e titolari delle piccole imprese di Codogno hanno voluto protestare e esternare la rabbia per la mancata riapertura delle attività. "Siamo stati i primi a chiudere e oggi non sappiamo più come pagare bollette e affitti", hanno ribadito in piazza.
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