Ecco come il Governo
si occupa
di ristoranti
e turismo
Belluno panorama |
In attesa del Consiglio dei Ministri, il decreto agosto prende forma: Governo vicino al sì per il bonus ristoranti se si paga col Pos, mentre esita sul fondo perduto chiesto dalla Bellanova.
Continui passi avanti sul Decreto Agosto, che oggi arriverà al Consiglio dei Ministri per la finale approvazione (quindi, ancora dei punti da chiarire restano, ma le idee sono sempre più chiare). Molti dei punti affrontati interessano da vicino bar e ristoranti, e pubblici esercizi in generale. Ci riferiamo ad esempio al bonus ristoranti, che dovrebbe scattare a tutti gli effetti (c'è chi dice da dicembre, l'Ansa, chi invece da settembre a dicembre, l'AdnKronos - maggior chiarezza verrà fatta in giornata). Ci riferiamo al fondo perduto per i ristoranti voluto dalla Ministra Teresa Bellanova, che potrebbe invece non superare l'approvazione del Consiglio. Diversamente, il fondo perduto chiesto dal Ministro Franceschini per le attività dei centri storici non dovrebbe trovare intoppi. Anche per i licenziamenti si è trovata una soluzione: un "No" deciso a lasciare a casa i dipendenti se si fa ricorso a cassa integrazione o decontribuzioni. Vediamo più nello specifico quanto si sa finora.
Bonus ristorante
Ne parlava la vice-ministra all'Economia Laura Castelli in un tavolo con la Fipe - Federazione italiana pubblici esercizi. Dopo un'infelice uscita sul futuro dei ristoratori («Mancano i clienti? Ristoratori cambino mestiere»), la Castelli ha fatto dietro front, aprendo con l'associazione guidata da Lino Stoppani alla possibilità - ora quasi concreta - di un bonus ristorante. In cosa consiste? Dovrebbe prevedere un rimborso del 20% della spesa sostenuta pagata con carta o bancomat, con un tetto massimo (cifra che ancora rimane sconosciuta). Il rimborso arriverebbe direttamente sul conto corrente o, come seconda opzione - nel caso questa strada non fosse logisticamente percorribile -, iscrivendosi ad un App ad hoc. Costo dell'operazione si attesterebbe a circa un miliardo di euro. Sono inclusi nell'intervento sia i ristoranti che gli agriturismi e le tavole calde. Parrebbe inoltre che la misura sarà per tutti gli italiani, senza "paletti" legati al tetto di reddito.
Il miliardo di euro di Teresa Bellanova
Una proposta, quella della ministra alle Politiche agricole, che il mondo della ristorazione e Italia a Tavola hanno accolto fin da subito con entusiasmo. Sono stati richiesti dalla Bellanova 5mila euro a fondo perduto per 180mila ristoratori che utilizzino prodotti al 100% made in Italy. Un'iniziativa che da una parte vuole «dedicare attenzione al mondo della ristorazione, riconoscendone formalmente il ruolo essenziale per la promozione della filiera agroalimentare», come ha scritto recentemente Alberto Lupini, direttore di Italia a Tavola. Purtroppo, a quanto riporta l'Ansa, questa iniziativa potrebbe non passare. Nell'attesa le associazioni di categoria continuano a spingere: proprio Coldiretti spiega che «applicare il bonus a chi utilizza prodotti enogastronomici nazionali, dal vino all'olio, dalla carne al pesce, dai formaggi alla frutta e verdura, avrebbe un effetto a valanga positivo su tutto l'indotto».
Le città d'arte
Più sicuro il sì alla proposta del ministro ai Beni culturali Dario Franceschini, che, per aiutare le attività dei centri storici (tra i più sofferenti in questo periodo in cui il turismo internazionale è il grande assente), ha chiesto circa 400 milioni di euro a fondo perduto.
Gli stagionali e il settore turismo
A quanto riporta l'AdnKronos, col decreto Agosto sono quasi certamente in arrivo i tanto attesi interventi a supporto dei lavoratori stagionali del turismo, ma anche dello spettacolo e delle terme.
Ricordiamo che proposte sugli aiuti da destinare al settore turismo sono state fatte negli ultimi giorni da associazioni come Federalberghi, che ha sottolineato il crollo dei turisti in hotel anche a luglio (-51% rispetto all'anno scorso) e quindi la necessità di sostanziosi aiuti, non solo di «pannicelli caldi», come ha detto il presidente Bernabò Bocca. Anche le associazioni del turismo organizzato - Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio, Astoi Confindustria Viaggi e Fto Commercio - hanno commentato quanto si sa finora sugli aiuti al turismo: Dario Franceschini, nella bozza, ha fatto inserire 265 milioni di euro di aiuti per il settore, indubbiamente benvenuti ma insufficienti. basterebbero a coprire solo parzialmente le perdite registrate da marzo a luglio 2020 e rappresentano solo un terzo della richiesta fatta dal settore.
I licenziamenti
L'Ansa lo chiarisce bene: blocco dei licenziamenti per tutti ancora fino a metà novembre, poi sarà consentito licenziare, ma solo alle aziende che non usino i fondi per la cassa integrazione Covid o per la decontribuzione. Questo risultato, raggiunto dopo un vertifice fiume iniziato martedì sera, è stato raggiunto da Giuseppe Conte e il ministro all'Economia Roberto Gualtieri; risultato che è una sorta di mediazione tra chi voleva il blocco fino al 31 dicembre (i sindacati) e chi voleva farlo cessare al 15 ottobre, con la fine dello stato di emergenza (Confindustria).
Cgil, Cisl e Uil, che prima di questo accordo erano già pronti a minacciare uno sciopero generale, potrebbero accettare questa soluzione - per ora rimangono in silenzio aspettando il testo ufficiale del decreto. Dall'altra parte, sono più sostanziosi i malumori: «Questo blocco dei licenziamenti non serve a niente», così si è espresso Luciano Vescovi, ad esempio, imprenditore edile e presidente di Confindustria Vicenza, che in un'intervista al Corriere afferma che le scelte fatte sui licenziamenti «avranno un effetto dirompente tra qualche mese, sono manovre che dimostrano la mancanza del dovuto coraggio nell'affrontare alla radice il problema del mercato del lavoro italiano».
Si attende il Consiglio dei Ministri per l'approvazione del Decreto Agosto
Bonus ristorante
Ne parlava la vice-ministra all'Economia Laura Castelli in un tavolo con la Fipe - Federazione italiana pubblici esercizi. Dopo un'infelice uscita sul futuro dei ristoratori («Mancano i clienti? Ristoratori cambino mestiere»), la Castelli ha fatto dietro front, aprendo con l'associazione guidata da Lino Stoppani alla possibilità - ora quasi concreta - di un bonus ristorante. In cosa consiste? Dovrebbe prevedere un rimborso del 20% della spesa sostenuta pagata con carta o bancomat, con un tetto massimo (cifra che ancora rimane sconosciuta). Il rimborso arriverebbe direttamente sul conto corrente o, come seconda opzione - nel caso questa strada non fosse logisticamente percorribile -, iscrivendosi ad un App ad hoc. Costo dell'operazione si attesterebbe a circa un miliardo di euro. Sono inclusi nell'intervento sia i ristoranti che gli agriturismi e le tavole calde. Parrebbe inoltre che la misura sarà per tutti gli italiani, senza "paletti" legati al tetto di reddito.
Il miliardo di euro di Teresa Bellanova
Una proposta, quella della ministra alle Politiche agricole, che il mondo della ristorazione e Italia a Tavola hanno accolto fin da subito con entusiasmo. Sono stati richiesti dalla Bellanova 5mila euro a fondo perduto per 180mila ristoratori che utilizzino prodotti al 100% made in Italy. Un'iniziativa che da una parte vuole «dedicare attenzione al mondo della ristorazione, riconoscendone formalmente il ruolo essenziale per la promozione della filiera agroalimentare», come ha scritto recentemente Alberto Lupini, direttore di Italia a Tavola. Purtroppo, a quanto riporta l'Ansa, questa iniziativa potrebbe non passare. Nell'attesa le associazioni di categoria continuano a spingere: proprio Coldiretti spiega che «applicare il bonus a chi utilizza prodotti enogastronomici nazionali, dal vino all'olio, dalla carne al pesce, dai formaggi alla frutta e verdura, avrebbe un effetto a valanga positivo su tutto l'indotto».
Le città d'arte
Più sicuro il sì alla proposta del ministro ai Beni culturali Dario Franceschini, che, per aiutare le attività dei centri storici (tra i più sofferenti in questo periodo in cui il turismo internazionale è il grande assente), ha chiesto circa 400 milioni di euro a fondo perduto.
Gli stagionali e il settore turismo
A quanto riporta l'AdnKronos, col decreto Agosto sono quasi certamente in arrivo i tanto attesi interventi a supporto dei lavoratori stagionali del turismo, ma anche dello spettacolo e delle terme.
Ricordiamo che proposte sugli aiuti da destinare al settore turismo sono state fatte negli ultimi giorni da associazioni come Federalberghi, che ha sottolineato il crollo dei turisti in hotel anche a luglio (-51% rispetto all'anno scorso) e quindi la necessità di sostanziosi aiuti, non solo di «pannicelli caldi», come ha detto il presidente Bernabò Bocca. Anche le associazioni del turismo organizzato - Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio, Astoi Confindustria Viaggi e Fto Commercio - hanno commentato quanto si sa finora sugli aiuti al turismo: Dario Franceschini, nella bozza, ha fatto inserire 265 milioni di euro di aiuti per il settore, indubbiamente benvenuti ma insufficienti. basterebbero a coprire solo parzialmente le perdite registrate da marzo a luglio 2020 e rappresentano solo un terzo della richiesta fatta dal settore.
I licenziamenti
L'Ansa lo chiarisce bene: blocco dei licenziamenti per tutti ancora fino a metà novembre, poi sarà consentito licenziare, ma solo alle aziende che non usino i fondi per la cassa integrazione Covid o per la decontribuzione. Questo risultato, raggiunto dopo un vertifice fiume iniziato martedì sera, è stato raggiunto da Giuseppe Conte e il ministro all'Economia Roberto Gualtieri; risultato che è una sorta di mediazione tra chi voleva il blocco fino al 31 dicembre (i sindacati) e chi voleva farlo cessare al 15 ottobre, con la fine dello stato di emergenza (Confindustria).
Cgil, Cisl e Uil, che prima di questo accordo erano già pronti a minacciare uno sciopero generale, potrebbero accettare questa soluzione - per ora rimangono in silenzio aspettando il testo ufficiale del decreto. Dall'altra parte, sono più sostanziosi i malumori: «Questo blocco dei licenziamenti non serve a niente», così si è espresso Luciano Vescovi, ad esempio, imprenditore edile e presidente di Confindustria Vicenza, che in un'intervista al Corriere afferma che le scelte fatte sui licenziamenti «avranno un effetto dirompente tra qualche mese, sono manovre che dimostrano la mancanza del dovuto coraggio nell'affrontare alla radice il problema del mercato del lavoro italiano».
© Riproduzione riservata
Marco Di Giovanni
Nessun commento:
Posta un commento