Green pass dei lavoratori,
chi controlla? Ecco l'app
che tutela la privacy
e snellisce le operazioni
Dal 15 ottobre per lavorare servirà il certificato verde. Dipendenti e datori di lavoro si chiedono come avverranno i controlli e dal Governo filtrano indiscrezioni su un'applicazione che si rifarà ai codici fiscali
Il 15 ottobre, giorno in cui per lavorare sarà obbligatorio essere in possesso di un pass - il Green pass - si avvicina ma sono ancora tanti i nodi da sciogliere a livello tecnico. Ciò che più preoccupa i datori di lavoro è il controllo dei certificati di ogni dipendente. Molte le sfaccettature: chi controlla? Fino a che punto? Quando? Tutti o solo a campione? E con quali tempistiche? I grossi rischi, sostanzialmente, sono due: da una parte il rispetto della privacy, dall'altro evitare perdite di tempo.
La app di Sogei
Per ovviare a entrambe, Sogei - società Ict controllata dal ministero del Tesoro - sta progettando un'applicazione che consenta la verifica asincrona di un elenco dei codici fiscali dei dipendenti. Spiegare tecnicamente come funzionerà l'applicazione non è cosa semplice: in soldoni il riconoscimento del Green pass avverrà tramite il codice fiscale di ogni dipendente, letto tramite le tessere sanitarie su cui esso è riportato. Le aziende trarrebbero vantaggio da questo sistema perchè tutto rimarrebbe anonimo e il controllo non sarebbe quotidiano.
Elemento importante questo se si tiene conto che il decreto sul green pass in azienda, in via di conversione parlamentare (Dpcm 127 del 21 settembre 2021) finora stabilisce che il datore di lavoro non possa conservare i dati del lavoratore, compresa la scadenza del certificato perché altrimenti capirebbe se è vaccinato o meno, ma debba fare il controllo giorno per giorno.
Obiettivo: evitare code e lungaggini
La novità di questa funzionalità è contenuta in una bozza di decreto. La norma disciplina tecnicamente, d'intesa con i ministeri della Salute e della Transizione digitale, le modalità operative con cui verificare milioni di green pass all’unisono (alcune stime parlano di oltre 15 milioni di dipendenti interessati) evitando il più possibile code e tensioni all’ingresso di uffici e fabbriche. Lo strumento, rilevano fonti, sarebbe la naturale evoluzione dell’applicazione Verifica C19 già usata dagli esercenti e nelle scuole pubbliche e private per il controllo del QrCode agganciato al certificato verde del personale in servizio nei nostri istituti. Italiaatavola
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