lunedì 20 giugno 2022

Donne nell'arte e nella cucina: binomio che ha fatto la storia

 

Donne nell'arte 

e nella cucina: binomio 

che ha fatto la storia

Per celebrare i suoi 60 anni, la Delegazione bresciana dell'Accademia Italiana della Cucina ha organizzato una conviviale a tema storico con il critico d'arte Davide Dotti e il professor Giovanni Ballarini

di Renato Andreolassi

Donne nell'arte e nascita della cucina, un binomio tutt'altro che facile da spiegare (e illustrare) in occasione dei 60 anni dalla Delegazione di Brescia dell'Accademia Italiana della Cucina. Una "conviviale" e una festa voluta dall'appassionato ed efficiente presidente Giuseppe Masserdotti, che ha richiamato l'interesse e l'attenzione di un centinaio di persone.

Ospiti d'onore, il critico d'arte Davide Dotti curatore della mostra "Le Donne nell'Arte da Tiziano a Boldini" e il professor Giovanni Ballarini, presidente onorario dell'Accademia Italiana, fondata a Milano nel 1953, una vera e propria istituzione della nostra Repubblica. 

«Le vere protagoniste  della cucina - ha ricordato il 95enne presidente - sono sempre state le donne. Troppo bistrattate e mai riconosciute come vere artefici di equilibrio, arte e armonia ai fornelli. Per gli antichi greci la cucina è un dono divino che, come dice Sallustio in "Degli Dei e del Mondo", nasce tra le cose che non avvennero mai ma sono sempre accadute. Questo successe in occasione del matrimonio tra un cuoco e una dea, Cadmo e Armonia, nel primo banchetto dell'umanità dove, secondo il mito, iniziano anche tutti gli accordi ed i disaccordi a tavola». 

L'importanza delle donne nella storia della cucina 

Ballarini, con grande lucidità e ironia, ha percorso le principali tappe della cucina italiana dai dei tempi dei romani, passando dai Longobardi, fino all'importanza delle donne nei Conventi che nel 1893 assumono un vero potere con la stesura del primo "Manuale di cucina per principianti e per cuoche già pratiche".

Non è mancato un ricordo (ai più sconosciuto) della nascita a fine '800 del panettone di Marietta (Sabatini), cuoca e cameriera nella dimora di Pellegrino Artusi. Lei è stata la vera ideatrice del libro di gastronomia più popolare di sempre, il Manuale Artusi, un abile  commerciante di stoffe.  «La sua fama - ha sottolineato Ballerini - è dovuta alle ricette create da questa donna  con un carattere granitico e militaresco. Artusi ha saputo abbinare alle ricette della semi sconosciuta cuoca, i suoi racconti sulla scienza in cucina e l'arte del mangiar bene». 

Una storia da celebrare... a tavola 

Non è mancato un fondamentale passaggio alla nascita della tecnica a "bagnomaria" e sulla cucina futuristica di Ada Boni. Insomma una "infarinata" storica poi celebrata a tavola con il menu de "La tavolozza dei sapori", seguendo quattro grandi pittori: Gentileschi, Tiziano, Ceruti (il Pitocchetto) e Boldini. Quattro piatti in onore dei quattro grandi artisti: la porchetta con scaglie di pecorino romano e olio evo con un carciofo alla romana; a ruota il Risotto alla pitocca e ancora la polenta Bianca e Schie, Polenta e baccalà mantecato e infine la Torta tagliatella. 

«Sono piatti "poveri" legati alla tradizione e alla terra d'origine dei grandi artisti le cui opere hanno richiamato migliaia di persone a palazzo Martinengo a Brescia. Abbiamo voluto così - ha concluso Masserdotti - celebrare i 60 anni di attività della nostra Accademia e la donna nella mitologia, la donna e il lavoro, la maternità, la vita quotidiana. Un viaggio frizzante perché la cucina, come l'arte è un veicolo di bellezza, genuinità, sapori, fragranze, cultura, profondità e riflessione». 

Un momento della serata Donne nell'arte e nella cucina: un binomio che ha fatto la storia


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