In Italia il turismo
è ripartito, ma alberghi e ristoranti sono pronti alle nuove richieste?
I turisti sono cambiati e hanno nuove esigenze, soprattutto dopo la pandemia e ciò che serve è un sistema turistico che funzioni e che sappia essere al passo con i tempi. Perché il rischio è quello di perdere importanti fette di mercato, soprattutto straniere
di Silvia Balduzzi
La ripresa del turismo c'è e c'è stata la scorsa estate, con dati molto incoraggianti che parlano, secondo Enit, Agenzia nazionale del Turismo, di un +172% di presenze in Italia nel 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021. E anche le previsioni per il prossimo anno mostrano già oggi 1,7 milioni di prenotazioni aeree verso il nostro Paese, con un incremento del +125% sul 2022, in particolare da Stati Uniti, Germania e Regno Unito.
Una ripartenza con botto, ma ciò che serve oggi è anche una forte riqualificazione delle strutture alberghiere, tema che ha sottolineato anche Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, e che è stato al centro di una delle tavole rotonde, organizzate da Italia a Tavola, a Senigallia in occasione della 35th Aeht Annual Conference.
I turisti, infatti sono cambiati e hanno nuove esigenze, soprattutto dopo la pandemia e ciò che serve è un sistema turistico che funzioni e che sappia essere al passo con i tempi.
Un'estate positiva e ottime previsioni per il prossimo anno
I dati sono stati diffusi da Enit, Agenzia nazionale del Turismo con l'amministratore delegato Roberta Garibaldi che ha dichiarato: «Nel 2022 abbiamo registrato un +172% di presenza rispetto al 2021 con una buona ripresa dei flussi internazionali, anche se mancano ancora all'appello russi, cinesi e giapponesi, mentre per l'anno prossimo i primi forecast mostrano già oggi 1,7 milioni di prenotazioni aeree verso il nostro Paese, con un incremento del 125% sul 2022, in particolare da Stati Uniti, Germania e Regno Unito».
Roberta GaribaldiUna sfida vinta dall'Italia
“Si è registrato, quindi, un incremento importante dei flussi che in Italia, come altrove, ha creato qualche problema di gestione Ma la sfida l'Italia, già quest'anno, l'ha parzialmente vinta” - si legge sulla rivistaTTG. «Il resto d'Europa ha avuto decisamente più problemi di noi - ha sottolineato Pierluigi Palma, presidente di Enac - Ente Nazionale per l'Aviazione Civile - Abbiamo chiesto al Governo interventi keynesiani e la cassa integrazione in deroga, entrambi accordati, questo ci ha permesso di affrontare il ritorno dei flussi con tranquillità. Certo, abbiamo avuto 1,5 milioni di disagi, fra cancellazioni e ritardi, ma questo rappresenta solo il 3% del volato».
La raggiungibilità delle mete minori
Per il futuro, che Di Palma vede con occhio ottimista, “Enac sta realizzando il nuovo Piano nazionale aeroporti, che ha un orizzonte lontano, il 2035, e guarda a favorire la raggiungibilità delle mete minori” - si legge su TTG. «Seguiamo un'idea di delocalizzazione turistica e di collegamenti con piccole città, ad esempio una tratta Roma-Viterbo che permetta di alleggerire i flussi della capitale e, nello stesso tempo, offra un servizio innovativo di transfer fra due realtà».
Anche i territori devono fare sistema
Sul tema interviene anche Corrado Peraboni, amministratore delegato di Ieg - Italian Exhibition Group, che ha ricordato: «Il territorio deve sapere fare sistema. Anche il ruolo delle fiere può essere importante come attrattore di flussi turistici, se si pensa che il moltiplicatore di valore di un ingresso in fiera sul territorio è 10. Ma il ruolo di accogliere e sviluppare questi flussi, portandoli alla riscoperta di esperienze uniche, è dei territori».
Le nuove esigenze del turista
Il comparto è in ripresa, ma ha anche dovuto evolversi per seguire un consumatore che è cambiato nel corso degli ultimi anni, secondo quanto emerge dalle indagini di Isnart. Tra le nuove tendenze della domanda: la riservatezza, ricerca di uno spazio riservato per sé stessi o da condividere con poche persone selezionate; il benessere, attenzione verso l’aspetto emotivo e affettivo della vacanza; la libertà, esperienze fuori dagli schemi della «normalità», osare verso nuove dimensioni del turismo; la dimensione “on life”, esperienze immersive e a fisicità aumentata.
La necessità di una forte azione di riqualificazione
Un tema sollevato da Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, che ha dichiarato: «È necessaria una forte azione di riqualificazione dei nostri alberghi, anche perchè stanno arrivando nel Paese i grandi gruppi internazionali che hanno alle spalle grandi fondi di investimento, con i quali non è possibile competere. Eppure sul Pnrr al turismo sono stati dati solo pochi spiccioli». E ancora ha aggiunto: «Oggi i costi dell'energia stanno diventando insostenibili per le nostre aziende e, d'altro canto, non riusciamo a riconvertire gli impianti per i vincoli burocratici imposti soprattutto nei centri storici. Siamo in una situazione bloccata».
La necessità di ridare forza alle strutture
La riqualificazione degli spazi e dell'offerta ristorativa è stata al centro di una delle tavole rotonde, organizzate da Italia a Tavola, a Senigallia in occasione della 35th Aeht annual conference. Luca Santini, in rappresentanza di Solidus, che raggruppa diverse figure professionali, dai cuochi ai sommelier, ha fatto presente come «tutti gli operatori devono essere coinvolti al meglio, perché spesso ci si dimentica che la grande ristorazione è nata all’interno degli hotel. Ora bisogna ridare forza alle strutture, che devono puntare su qualità e professionalità».
Da sinistra: Dario Mariotti, Luca Santini, Fabio Bucciarelli, Fabio Cancelloni, Debora Bilò, Gabriele Biscontini e Alberto LupiniAttualizzare le esigenze del mercato
Durante la tavola rotonda, sul tema è intervenuta anche Cast Alimenti, che tramite Dario Mariotti ha evidenziato che «la dimensione dell’ospitalità ha ormai assunto una dimensione diversa. Da gennaio a giugno 2022 abbiamo ricevuto commesse da 22 strutture alberghiere con dimensioni importanti da 450 camere, collocate in Sardegna, Sicilia e Puglia. Gli imprenditori hanno capito che devono puntare su standard tecnologici e professionali per innalzare il livello della ristorazione e accogliere al meglio gli ospiti nel segno della ricettività turistica. Il futuro dei grandi competitor si baserà sulla capacità di attrarre risorse e con la nostra struttura puntiamo a diventare acceleratori. La gente vuole mangiare meno, bene e sostenibile. Di conseguenza bisogna attualizzare le esigenze del mercato, consapevoli che se si rinuncia all’attività formativa mirata si fa fatica».
L'importanza della qualità delle materie prime
Alla base del rilancio delle strutture d’hotellerie c’è anche la qualità delle materie prime. Fabio Cancelloni, presidente dell’omonima azienda di food service che opera principalmente in centro Italia, ha confermato che «negli ultimi tempi abbiamo assistito ad una crescita importante dei prodotti di qualità e soprattutto provenienti dal territorio. Di conseguenza abbiamo creato listini dedicati in base alla regione nella quale operiamo per mettere a disposizione dei clienti prodotti Igp e Dop. L’obiettivo è raccontare e far vivere ai clienti una vera esperienza enogastronomica. Siamo alla terza generazione e devo dire che negli anni ‘60 mio padre ha vissuto la cucina di alta qualità negli hotel, personalmente ho toccato con mano l’involuzione, mentre i miei figli stanno rivivendo una crescita che è già cominciata per coloro che hanno un progetto serio di elevare il livello del ristorante all’intero dell’albergo».IAT
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