Come ogni anno il 12 novembre ricorre l'Happy Hour Day, la giornata che celebra a livello internazionale un rito molto amato dagli italiani, vera e propria tendenza a livello globale. Ci si aspetta grande festa negli Stati Uniti, Paese in cui è nato, ma non solo. Se infatti quella dell'ora felice è un'abitudine che arriva direttamente da Oltreoceano, l'italianissimo aperitivo, ad esempio, è la tradizione che più si avvicina a quella di lunga data dell'happy hour.
Ogni anno, il 12 novembre ricorre l'Happy Hour DayCom'è nato l'happy hour? La storia
Le prime menzioni del termine, di fine Ottocento, riguardano il cosiddetto Happy hour Social Club, che organizzava ricchi banchetti in occasione delle feste. L'happy hour diventa poi uno strumento di propaganda per il movimento femminista, che rivendicava, tra i diritti fondamentali per le donne, anche la possibilità di entrare nei saloon. Da lì, l'usanza si trasferisce, negli anni ‘20 del Novecento, a bordo delle navi della Marina Militare degli Stati Uniti, rappresentando un momento di svago per marinai e ufficiali. La locuzione è stata in seguito adoperata durante il proibizionismo per indicare il momento della giornata durante il quale le persone, prima della cena, andavano a consumare bevande alcoliche negli iconici speakeasy. Dagli anni '60 fino ad oggi, l'happy hour si è affermato come un vero e proprio rito di convivialità, dentro e fuori casa. Con la pandemia, poi, l'home bartending è diventato un trend mondiale. Basti pensare che oggi, secondo un report riportato da Beverage Daily, “staying in is the new going out” per un americano su 4, col 45% degli intervistati che ha riferito di consumare prodotti premium a casa, rispetto a bar e ristoranti (34%).
Com'è cambiato l'happy hour con l'avvento della pandemia?
A causa della permanenza forzata nelle proprie abitazioni durante il periodo pandemico, infatti, in molti si sono improvvisati barman per continuare a gustare i propri cocktail preferiti, mitigando la nostalgia del bancone. Quando poi l'ambiente domestico è tornato a essere un luogo di aggregazione, si è diffusa sempre di più la consuetudine di consumare un “aperitivo” prima di sedersi a tavola, tanto che un intervistato su 3 ha dichiarato addirittura di voler allestire un home bar, una strategia che, tra le altre cose, consente al 33% dei millenial di combattere l'inflazione del settore. Che aspettate quindi, oggi è il giorno giusto per festeggiare! E se non si ha voglia di uscire, organizzare un happy hour a casa non dev'essere necessariamente uno stress, anzi. «Preparare cocktail a casa può essere un'esperienza divertente e creativa. Con prodotti di qualità e i consigli giusti, tutti possono diventare barman per una sera. La chiave è l'entusiasmo per l'arte del bartending casalingo» ha commentato Alessia Bigolin, drinksetter di Anthology by Mavolo.
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