lunedì 18 novembre 2024

Novità a Pompei: numero chiuso

 

Novità a Pompei: 

numero chiuso, 

biglietti nominativi 

e guerra ai bagarini

Pompei introduce il numero chiuso per gli ingressi giornalieri e biglietti nominativi per garantire sicurezza. Con un limite di 20.000 visitatori al giorno, il parco combatte anche il fenomeno del bagarinaggio [...]


Pompei cambia volto: da oggi, il parco archeologico di Pompei entra in una nuova fase di gestione con il numero chiuso e biglietti nominativi. Il tetto di 20mila ingressi giornalieri è una delle novità più significative introdotte dal direttore Gabriel Zuchtriegel, che dal febbraio 2021 è alla guida degli scavi. L’obiettivo è chiaro: evitare il turismo di massa, puntando a un’esperienza di qualità per i visitatori e tutelare al meglio il patrimonio archeologico.

Pompei, novità per vedere gli scavi Novità a Pompei: numero chiuso biglietti nominativi e guerra ai bagarini

Pompei, novità per vedere il parco archeologico

Le nuove regolazioni entrano in vigore in un periodo di bassa stagione, ma l’intenzione è di farle diventare la prassi per tutto l’anno, con limiti ulteriori nel periodo di alta stagione, da aprile a ottobre. Nelle fasce orarie più critiche (dalle 9 alle 12) non si supereranno le 15mila presenze, mentre dalle 12 alle 17:30 il limite salirà a 5mila, per un massimo di 20mila ingressi totali al giorno. Con questa misura, Zuchtriegel spera di garantire una fruizione più ordinata e sicura del sito Unesco.

Una delle ragioni principali per l’introduzione del numero chiuso è la sicurezza dei visitatori. Ma non solo: questa novità è anche un'arma contro il fenomeno del bagarinaggio, che negli ultimi anni ha visto i turisti acquistare biglietti rivenduti illegalmente a prezzi maggiorati. In alcuni casi, i bagarini offrivano anche “servizi” che erano già inclusi nel costo del biglietto ufficiale. Grazie all’introduzione del biglietto nominativo, si spera di limitare questi comportamenti, rendendo il processo di acquisto più trasparente e sicuro.

L’altra novità in cantiere è la distribuzione dei visitatori su altre aree del parco, come Boscoreale, Villa dei Misteri, Civita Giuliana e Stabia, per evitare l’affollamento esclusivo di Pompei. Questi siti, altrettanto ricchi di storia e fascino, potrebbero contribuire a decongestionare le aree più visitate, promuovendo una visione più integrata del patrimonio culturale dell’intera regione.

Il cambio di passo è arrivato dopo un’estate record, con oltre 4 milioni di visitatori e punte di 36.000 ingressi in una sola giornata, soprattutto in occasione delle domeniche gratuite. Zuchtriegel ha spiegato che sebbene i numeri siano soddisfacenti, l’equilibrio tra crescita e tutela è fondamentale. «Pompei non deve essere un sito per il turismo di massa - ha sottolineato il direttore - La nostra priorità è garantire una visita che rispetti la bellezza e la fragilità del nostro patrimonio, senza mai compromettere la sicurezza».

Le prime esperimentazioni con il numero chiuso e i biglietti nominativi sono state seguite personalmente dal direttore Zuchtriegel, in collaborazione con la Prefettura, i vigili del fuoco e altri enti locali, per assicurare il corretto avvio delle nuove disposizioni. Non si tratta di un attacco alla crescita dei flussi turistici, ma di un’iniziativa mirata a migliorare l’esperienza dei visitatori e proteggere l'integrità degli scavi.

Questa rivoluzione a Pompei segna l’inizio di una nuova era, in cui la qualità e la sicurezza sono messi al primo posto. La sfida ora sarà monitorare i risultati e garantire che il sito possa crescere in modo sostenibile, senza mai compromettere il suo patrimonio storico e archeologico.

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