martedì 24 dicembre 2024

Recensioni sul web: Fango sui ristoratori onesti

 

Recensioni tarocche sul web 

Fango sui ristoratori onesti

Dopo la multa del Tribunale di Parigi a Expedia, TripAdvisor e Hotels.com, Italia a Tavola per prima ha portato a galla una questione spinosa e cerca di trovare una soluzione al caos che si è creato nella rete per le recensioni fasulle. Ecco la testimonianza del ristoratore Marcello Pupella

    
25 novembre 2011 | 10:17
25 novembre 2011 | 10:17
    

Le false recensioni, senza nomi e cognomi, spesso scritte non da reali consumatori ma dai ristoratori stessi che cercano di denigrare e mettere in cattiva luce i 'concorrenti”, sono una vera e propria piaga per i ristoratori onesti. Italia a Tavola per prima ha portato a galla una questione spinosa e cerca di trovare una soluzione al caos che si è creato nella rete. Se, infatti, da una parte, la sentenza del Tribunale di Parigi ha condannato Expedia, TripAdvisor e Hotels.com a pagare una multa da 430mila euro per aver messo in atto pratiche sleali e ingannevoli, mettendo alla berlina il mondo della critica taroccata sul web, la strada verso la trasparenza e la legalità nel mondo di internet è ancora lunga. Riportiamo la testimonianza di un nostro lettore Marcello Pupella della Taverna di Monreale (Pa).

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Gentile Alberto,
sono un lettore del suo "Italia a Tavola". L'articolo: "Le false recensioni danneggiano l'Horeca, sul web servono nomi e cognomi", mi ha molto interessato essendo un ristoratore, quello che lei ha scritto nell'articolo fotografa in maniera limpida e chiara ciò che si può subire, senza avere mezzi di difesa nei confronti di personaggi, che trincerandosi dietro un qualunque nick, a riparo da qualsiasi identificazione possono dire tutto ciò che può fare il massimo del danno nei confronti di un pubblico esercizio, non dimenticando di intestare la propria "recensione" col nome del ristorante affinché lo stesso compaia tra i primi risultati quando si fa una ricerca sui motori di ricerca.

Capita di leggere e scoprire che la stessa autrice dichiari di "volere, fortissimamente volere" che i gestori del sito, in questo caso si tratta di www.ciao.it le pubblichino la mail di improperi e diffamazioni che le consentono tra l'altro di accumulare benefit e punteggi nonché, anche, un compenso in denaro e se per caso l'oltraggiato e diffamato si azzarda a rispondere in maniera più che civile, l'amministratore del sito lo censura.

Mi sono rivolto anche a un avvocato il quale mi ha detto che è molto difficile riuscire a ottenere un qualche risultato tangibile a questa mole di fango in quanto il più delle volte la sede di questi siti è oltre frontiera. Visto che ha affrontato questo tema non secondario e delicato per le sue implicazioni, caratteristico del web, mi piacerebbe avere ragguagli e delucidazioni su come difendersi da questi "agguati" indegni che hanno il sapore della beffa oltre al danno e di cui si rimane vittime impotenti alla mercé di chi, magari per una semplice insofferenza alle regole civili, decide di "sputtanarti" consapevole di una platea praticamente illimitata.

Ringraziandola anticipatamente per la sua attenzione, Le porgo i miei migliori auguri di buon lavoro e cordialmente a saluto.

Marcello Pupella
www.tavernadelpavone.eu

Di seguito la risposta del direttore Alberto Lupini.

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Caro Marcello,
La sua è l'ennesima testimonianza di come il sistema di recensioni e commenti sia sballato e addirittura in alcuni casi truffaldino. Spesso abbiamo criticato il sistema delle guide perché crea scale di valori assolutamente discutibili e magari enfatizzate dal business. Però c'è almeno il vantaggio che non si "sputtanano" i locali, anche se a volte le esclusioni ingiustificate suonano come tali. Nel sistema dei blog e dei siti non giornalistici si arriva pero anche agli insulti alla con concorrenza sleale basata sull'omertà o l'incentivo a scrivere comunque per avere più contatti.

Credo che in attesa di un'indispensabile normativa che regolamenti il settore applicando le regole che valgono per le testate giornalistiche, l'unica cosa che si può fare è denunciare la scorrettezza di questi siti in modo da dare ai consumatori un'idea della loro attendibilità o meno. Come Italia a tavola ci mettiamo a disposizione di chi vuole segnalare cosa non va sui siti di questi "guidaioli" anonimi. Fra breve lanceremo anche un'iniziativa ad hoc.

a.l.

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