Dal Salone del Mobile alla realtà: quando il design rivoluziona i luoghi dell'ospitalità
Con la Design Week e il Salone del Mobile, la città di Milano accende i riflettori su un design che va oltre l'estetica e ridisegna il nostro modo di vivere, lavorare e abitare. Spazi ibridi, tecnologie smart, sostenibilità e nuovi materiali ridefiniscono l'arredo come strumento attivo di trasformazione sociale e culturale
Con la Design Week e il Salone del Mobile, Milano celebra la creatività applicata agli spazi. In un momento in cui design e tecnologia si fondono sempre di più, questi eventi diventano l'occasione perfetta per riflettere su come l'innovazione stia trasformando il modo in cui viviamo, lavoriamo e ci relazioniamo agli ambienti. Non è solo questione di stile: la funzionalità, la sostenibilità e l'intelligenza degli arredi sono oggi fattori chiave in settori come l'hospitality, la ristorazione, il retail e l'interior design.
Questa evoluzione è già visibile nella vita di tutti i giorni, anche fuori dai circuiti espositivi. Un esempio concreto si ritrova in luoghi come Eataly Smeraldo o le caffetterie-librerie Feltrinelli, dove è ormai comune vedere persone - giovani e meno giovani - che lavorano al computer sorseggiando un caffè o consumando un pasto. Spazi dotati di connessione Wi-Fi, tavoli funzionali e aree dedicate al lavoro da remoto si stanno diffondendo in bar, bistrot e hotel, adattandosi alle esigenze di chi lavora in mobilità per qualche ora o per l'intera giornata.
Hotel Ruby Dante: un coworking nel cuore di Firenze
L'Hotel Ruby Dante, ad esempio, ha creato uno spazio coworking all'ultimo piano della struttura fiorentina. L'ambiente, caratterizzato da travi a vista e pietra originale, si integra armoniosamente con elementi classici. Le soluzioni proposte sono pensate per soddisfare le esigenze dei professionisti: dalle postazioni hot desk ai tavoli di co-working, dagli uffici privati alle sale riunioni eleganti, fino a comodi divani per incontri informali.
Una terrazza privata completa l'offerta, offrendo uno spazio per lavorare all'aperto, organizzare un aperitivo con i colleghi o godersi una pausa con un libro sotto il sole toscano. Ogni area è progettata in modo intuitivo e dotata di Wi-Fi ad alta velocità, per consentire a chiunque di mettersi subito al lavoro, magari accompagnato da un buon caffè. La prenotazione è necessaria: mail a dante@ruby-workspaces.com.
Arredamento smart: domotica e dispositivi intelligenti
Tra le tecnologie emergenti spiccano l'illuminazione LED personalizzabile, i tavoli smart e le sedute con ricarica wireless. I sistemi di domotica consentono il controllo da remoto di luci, climatizzazione e riscaldamento, rendendo la gestione degli ambienti estremamente semplice ed efficiente. L'integrazione di sensori e dispositivi IoT (Internet of Things) nei mobili favorisce l'automazione e una gestione ottimale delle risorse. Le lampade intelligenti, ad esempio, permettono di regolare intensità e temperatura della luce secondo l'orario del giorno, tramite app o comandi vocali. I mobili stessi si evolvono, trasformandosi da semplici complementi d'arredo a strumenti smart capaci di migliorare la qualità della vita, ottimizzare gli spazi e ridurre i consumi energetici.
Occhio illumina la gastronomia stellata
Nel nuovo ristorante londinese “Row on 5” dello chef Jason Atherton, l'illuminazione gioca un ruolo chiave. Il progetto illuminotecnico è firmato Occhio, brand tedesco fondato nel 1999 da Axel Meise con l'idea rivoluzionaria di un sistema modulare di lampade, coerente in forma e design, capace di offrire una luce perfetta per ogni ambiente. Il concept del ristorante è stato sviluppato in collaborazione con Rosendale Design, puntando su un'esperienza visiva immersiva grazie alla tecnologia Occhio Air, che consente di controllare la luce via Bluetooth. Gli ospiti possono così vivere attivamente gli effetti luminosi.
Il ristorante si sviluppa su due livelli: al piano terra, un'elegante sala con tavoli raccolti, sedute confortevoli e un bar imponente, illuminati da una luce calda e diffusa, arricchita da elementi sospesi Mito. Il lampadario Luna, a forma di doppia elica, sovrasta la scala a chiocciola, creando continuità visiva tra i due piani. La sala vip dei vini, nel seminterrato, è impreziosita da plafoniere Mito Cosmo Move installate a diverse altezze, creando un dinamico gioco di luci e movimento.
Touchwindow: arredi interattivi che attraggono
Touchwindow è un'azienda ravennate all'avanguardia nell'innovazione digitale, attiva nella produzione di tavoli interattivi e soluzioni hardware e software su misura per mostre, musei, hotel, meeting room e persino catene di ristorazione come McDonald's. Ogni soluzione è progettata considerando location e target, con particolare attenzione a sicurezza, ergonomia e sostenibilità. I tavoli, ad esempio, possono avere bordi arrotondati, diverse altezze e materiali certificati per il contatto con gli alimenti.
In ambito ristorazione, i tavoli interattivi sono impermeabili, anti-vandalo, con vetro antigraffio certificato IP65, e pc custoditi in vani chiusi a chiave. Il software, personalizzato secondo l'utenza (bambini, ragazzi, adulti), è pensato per migliorare la user experience. L'obiettivo è duplice: prolungare il tempo di permanenza del cliente e favorirne il ritorno, grazie a esperienze coinvolgenti come le digital kids area. McDonald's, con il progetto Experience of the Future, ha introdotto queste soluzioni per modernizzare i propri spazi: oltre ai chioschi touch screen e alla consegna a domicilio via app, sono state implementate aree d'intrattenimento digitale con giochi multiplayer sia sui tavoli che sui monitor a parete.
Meeting room e tecnologia invisibile
Le strutture ricettive puntano a creare spazi tecnologicamente avanzati per conferenze ed eventi. La richiesta principale è di una tecnologia integrata nell'arredo e non invasiva, che diventi parte del design. Le dotazioni richieste comprendono maxischermi ledwall, telecamere per riprese live, sistemi audio avanzati, microfoni e soluzioni di videoconferenza. Negli ambienti più grandi, si ricorre anche a regie mobili per la gestione di eventi complessi.
Design generativo: AI e creatività per materiali inediti
E poi c'è l'IA. Ad esempio, il Gruppo Bardelli ha investito fortemente in ricerca, sperimentando l'uso dell'intelligenza artificiale per lo sviluppo di nuovi materiali. È così che, dalla collaborazione con Clayborn Whisky, nasce Clayborn, una collezione di pavimenti in gres porcellanato generata tramite modelli AI generativi, capaci di creare texture a partire da scansioni di pietre e argille naturali.
L'obiettivo: ottenere una superficie tridimensionale, antiscivolo e inedita nel panorama dei materiali esistenti. Il progetto è stato sviluppato in partnership con lo studio Digital Design e il laboratorio AImageLab dell'Università di Modena e Reggio Emilia (Unimore), che hanno brevettato un sistema per la stampa su superfici attraverso immagini digitali generate con AI.
Pentole “smart”: performance e materiali hi-tech
Secondo Gianluca Marras, industrial design coordinator di Sambonet Paderno Industrie, la vera rivoluzione in cucina è nei materiali. L'acciaio è la scelta ideale per la sua versatilità, resistenza e igiene, ma ha un difetto: si scalda lentamente. Per questo, le pentole professionali Paderno sono dotate di fondo “sandwich”, composto da uno strato interno in alluminio (per una rapida diffusione del calore) e uno esterno in acciaio (compatibile con l'induzione e lavabile in lavastoviglie). Una soluzione che ottimizza le performance termiche senza rinunciare alla praticità.
«Si tratta di una stratificazione che prevede un fondo di alluminio e un ultimo fondo di acciaio saldati alla base del corpo pentola - spiega Marras. La presenza dell'alluminio fa sì che il calore si diffonda molto più velocemente, mentre lo strato esterno di acciaio è necessario per poter utilizzare la pentola sull'induzione e poterla ancora lavare in lavastoviglie. È il caso di parlare di tecnologia perché si tratta di valutare molto attentamente i materiali da coinvolgere per rispondere alle necessità del cliente, le specifiche che devono presentare per aver la miglior resa possibile, ma anche lo spessore dei dischi da inserire».
Pulvera: design dai rifiuti tessili
La Commissione europea si sta preparando alla stretta finale per imporre alle aziende di moda di produrre vestiti in modo più sostenibile. La scadenza è fissata al 2028, quando entreranno in vigore normative più restrittive e la cosiddetta responsabilità estesa del produttore (Epr), che imporrà ai produttori di pagare tariffe per finanziare i costi di raccolta e trattamento dei loro rifiuti tessili. La startup brianzola Pulvera, sfruttando il know-how e la tecnologia dell'azienda madre Casati Flock & Fibers, impiega la polvere ricavata dagli scarti tessili per realizzare nuovi prodotti.
Creatività e tecnologia vengono messe a supporto delle aziende, che possono realizzare prodotti innovativi e personalizzati partendo dai loro stessi scarti di produzione. Pulvera si pone come vero e proprio laboratorio creativo capace di fornire consulenze e progetti alle aziende alle prese con i loro scarti tessili. Scarti che vengono plasmati e riconsegnati al committente in una nuova veste, a metà tra moda e design: una sedia, un vaso o un quadro.
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