Musica troppo alta, schiamazzi notturni, disturbo della quiete pubblica, tavolini fuori controllo e occupazioni abusive di suolo: a Roma, nell'ultimo fine settimana, la Polizia Locale ha elevato più di 150 sanzioni. Un dato che riaccende i riflettori sulla questione sicurezza nelle zone della movida, tema che riguarda da vicino chi lavora nell'horeca e che impone una riflessione concreta su come gestire gli spazi pubblici nelle ore serali e notturne.
Schiamazzi e abusi nei locali: serve più vigilanza privata?
Il fenomeno della cosiddetta "mala movida" viene definito da Confedersicurezza - la federazione di settore della vigilanza e sicurezza aderente a Confcommercio - come una sfida complessa che richiede un approccio integrato, fondato su una collaborazione strutturata tra pubblico e privato. E in questo quadro, il contributo della vigilanza privata può fare la differenza, soprattutto in termini di prevenzione e presidio nei pressi degli esercizi pubblici.
L'idea è quella di lavorare in una logica di partnership: vigilanti e operatori della sicurezza privata non come sostituti delle forze dell'ordine, ma come figure complementari, in grado di intervenire e monitorare situazioni critiche prima che degenerino. Un modello già previsto e incentivato da diverse normative. Il decreto del ministro dell'Interno, il noto Decreto Piantedosi, traccia infatti una linea chiara: tra le misure di prevenzione per contrastare atti illegali e situazioni di pericolo in prossimità dei locali pubblici, viene riconosciuto esplicitamente il ruolo delle imprese di vigilanza privata.
Mala movida, l'impegno di Confederisicurezza
Anche a livello europeo si va nella stessa direzione. Il Consiglio dell'Ue, attraverso le sue raccomandazioni in materia, incoraggia gli Stati membri a coinvolgere attivamente il settore della sicurezza privata nella protezione degli spazi pubblici e dei luoghi affollati, promuovendo un sistema sinergico tra attori pubblici e privati. Non si parla, quindi, solo di repressione, ma di prevenzione intelligente e coordinamento. È proprio su questo terreno che Confedersicurezza rilancia la propria posizione, dichiarando: «Rinnoviamo il nostro impegno a collaborare con le istituzioni, le forze dell'ordine e le amministrazioni locali per contribuire, con competenza e professionalità, alla realizzazione di modelli efficaci di sicurezza urbana partecipata, a tutela dei cittadini, dei lavoratori e degli operatori economici».
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