sabato 18 ottobre 2025

Uova, olio evo e cacao: le ultime del mercato

 

Uova, olio evo e cacao: 

le ultime sull’andamento 

del mercato

Le analisi di Areté fotografano un autunno in chiaroscuro per il mercato agrifood europeo: le uova continuano a rincarare, l’olio prova a stabilizzarsi e il cacao frena dopo la corsa record degli ultimi anni

    

Ogni settimana Areté passa al setaccio l’andamento dei mercati delle principali commodity agroalimentari. E i dati più recenti, quelli di metà ottobre, mostrano tre storie molto diverse: le uova che continuano a rincarare, l’olio d’oliva che prova a stabilizzarsi dopo mesi di altalene e il cacao che, dopo la corsa record degli ultimi anni, frena bruscamente.

Arete

Uova, olio evo e cacao: le nuove tendenze del mercato agroalimentare

Secondo Areté, i prezzi delle uova in Ue consolidano una tendenza di prezzo marcatamente rialzista. In Italia, le uova M da allevamento in gabbia quotate dalla Cun, dalla seconda metà di luglio, hanno registrato un’inflazione del 15%. Ad oggi il prezzo medio di ottobre 2025 risulta superiore del 24% rispetto ad ottobre 2024. In un contesto di offerta Ue ancora rallentata dall’aviaria, la rigidità della domanda impatta negativamente il livello di autosufficienza, fornendo supporto ai prezzi. Da inizio anno in Ue si sono registrati 268 focolai di aviaria negli allevamenti (rispettivamente 132 e 356 nello stesso periodo del 2024 e 2023) con 11 nuovi casi tra settembre e ottobre. In Italia, a partire dal 29 settembre 2025, il Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria, ha confermato due focolai: uno in un allevamento di tacchini e l’altro in un allevamento di polli. Si tratta dei primi casi della seconda metà del 2025. Sono state attuate le misure di controllo generali e specifiche nelle zone di protezione e sorveglianza, come previsto dal Regolamento delegato (Ue) 2020/687.

Il mercato dell’olio evo continua a essere caratterizzato da tensioni sui prezzi. Le quotazioni del prodotto italiano restano su livelli record (+5% nell'ultimo anno), mentre quelle di origine comunitaria mostrano segnali di recupero dall’inizio dell’estate: dopo un calo del 45% tra ottobre 2024 e giugno 2025 su base media mensile, le quotazioni dell’olio evo comunitario hanno registrato un rimbalzo del 14%, trainato dai rialzi sui mercati all’origine di Spagna (+17%) e Grecia (+15%). In particolare nel periodo estivo i prezzi spagnoli sono stati sostenuti dall’esaurimento delle scorte - in particolare per le referenze di qualità superiore - e dal peggioramento delle condizioni climatiche: le piogge primaverili, abbondanti soprattutto a marzo, avevano alimentato attese di raccolti vicini a 1,6 Mt, poi ridimensionate dalle elevate temperature di giugno e agosto. All’inizio di ottobre, il ministero spagnolo dell’Agricoltura ha pubblicato la prima previsione ufficiale per la campagna 25/26, proiettando la produzione spagnola a 1,37 milioni di tonnellate, in calo del 3% sull’anno precedente. Per la campagna 2025/26 si prevede per l’Italia un’annata di “carica”, con una produzione potenziale superiore a 300 kt (+20% sull’anno precedente), in grado di aumentare il tasso di autosufficienza. Le criticità produttive si concentrano al Nord, dove le infestazioni di mosca olearia potrebbero ridurre la produzione di circa il 40%, mentre Sud e Isole dovrebbero garantire raccolti molto abbondanti: Puglia e Calabria potrebbero contribuire per circa il 60% del totale nazionale.

Dopo l’inflazione record delle ultime quattro campagne, i consumi di cacao mostrano chiari segnali di rallentamento, come confermato dai dati relativi ai grindings (le trasformazioni di fave di cacao) nelle principali aree di consumo.

  • L'Associazione europea del cacao segnala come i grindings del Q3 2025 siano diminuiti del 5% su base annua a 337.353 t, il dato più basso per il trimestre dal 14/15. Complessivamente, i grindings della campagna 24/25 segnano un calo del 5% rispetto al 23/24, al livello più basso dalla campagna 15/16.
  • L’Associazione del cacao dell'Asia riporta per il Q3 2025 un calo del 16% su base annua a 183.413 t, il livello più basso per il trimestre dal 15/16. I grindings totali 24/25 registrerebbero così una contrazione del 9% rispetto al 23/24, toccando i valori più bassi dalla campagna 17/18.
  • L’Associazione del cacao del Nord America riporta per il Q3 2025 un aumento del 3% su base annua a 112.784 t; tuttavia, si segnala come alla rilevazione abbiano partecipato due trasformatori in più rispetto allo scorso trimestre e allo scorso anno. Complessivamente, la campagna 24/25 segna un -1% rispetto alla campagna precedente.

Secondo le analisi di Areté, la contrazione della domanda continua a rappresentare il principale driver ribassista sulle quotazioni: i prezzi della fava di cacao sul mercato finanziario The Ice, da metà agosto, hanno segnato un calo del 30% (-56% da gennaio 2025) tornando ai livelli di inizio 2024.

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