LA LINGUA ITALIANA
È IN PERICOLO?
È in libreria il volume del bellunese Sòstene Schena intitolato “in 160 BATTUTE” - 1000 SMS in rime libere
(380 pagine per i tipi di AltroMondo editore), una storia che parla d’amore, di scuola, di gelosie, di vacanze, di vita insomma… ma anche di cioccolato, di vino, aforismi, proverbi ma soprattutto di sms (short message system).
“La lingua italiana, questa sconosciuta?” Ebbene, se da una parte la tecnologia ci facilita la vita, è anche vero che i metodi per comunicare, sempre più immediati e abbreviativi, rischiano di far perdere molto alla nostra lingua che in tal senso è di fatto in pericolo.
È quell’interrogativo iniziale che ha spinto Sostene Schena ad avventurarsi su “Un’opera di alto spessore narrativo; ben strutturata, ottima nello stile, fortemente figurativa e penetrante”. Così l’ha definita uno dei tanti recensori dell’opera, tra i queli Gianluca Dessardo (su Panorama Edit)
L’esatto contrario delle pazienti lettere di una volta, dalla sintassi e calligrafia curatissime, troviamo al giorno d’oggi gli SMS, il veicolo più usato per la comunicazione dei propri sentimenti amorosi. Ogni SMS corrisponde a 160 battute: pare che l’amore ai tempi del cellulare debba necessariamente venire sintetizzato fino a farlo stare in uno schermo. Un esercizio di brevità insomma, che spinge gli innamo¬rati ad abbandonare la prolissità della prosa e concentrarsi su una forma in un certo senso più vicina alla poesia.
A tentare di dimostrare questa potenzialità poetica degli SMS è il giornalista e improvvisato poeta Sòstene Schena, che nella sua raccolta di poesie in 160 battute: 1000 SMS...in rima ci presenta appunto 500 poesiole nella forma di lapidari SMS. Con questi componimenti da baci Perugina, il cui intento è quello di rallegrare il lettore come appunto rallegra “trovare dentro quella cartina/ una bella frase sulla felicità”, lo scrittore vuole riscoprire la poesia d’amore, uscendo dalle restrizioni metriche di una forma poetica classica e proponendosi come unico limite quello dei 160 caratteri.
La metrica, per citare l’autore, “mi fa molto ragionare! ma non mi lascia amare”. Rimane tuttavia la rima, questa particolarità comunemente associata alla poesia. In una sorta di autoriflessione, l’autore si chiede se le rime siano in effetti “frasi abusate”, o se sia la mentalità delle persone a essere “retriva”. La fascinazione puerile dell’io poetico per la rima facile ribadita in tutti e 500 gli SMS rende abbastanza ovvia la risposta.
Le rime sono prevalentemente baciate: oltre alla palese allusione al bacio, va notato come questo parti¬colare schema sia molto orecchiabile e immediato. Alquanto semplici, in alcuni casi addirittura banali, l’immediatezza delle rime di questa raccolta si addice però allo spensierato poetare di un teenager, la voce poetica dietro alle composizioni, che ammette apertamente: “Io non mi sento un poeta! ma solo un bravo ragazzo”.
Coerentemente con le esuberanze tipiche dell’adolescenza, la punteggiatura (per questioni della gabbia 160 battute) è a dir poco erratica, mentre il tono degli SMS subisce sbalzi repentini di umore: il poeta viaggia tra stati di sicurezza e insicurezza, ansia e tranquillità, gelosia e fiducia. Particolari le descrizioni dei dolori del giovane poeta, il quale soffre a causa degli SMS inviatigli (o non inviatigli) dall’amata, ed è ossessionato con le di lei telefonate. Non mancano neppure i riferimenti all’amore fisico. Di adolescenziale c’è infatti anche una libidine particolarmente ostentata, tipica dello “sexting” tanto di moda tra i giovani di oggi: “(...) tu mi fai venir la scossa! Io riparto alla riscossa! per cercare quella fossa! dove il “cuor” restare possa”. Meno male che non è una raccolta di MMS!
Ad ogni modo gli alti e i bassi dell’amore non sono il solo tema trattato. In particolare l’autore si sofferma su vino, cioccolato e gastronomia (si scopre in ciò l’interesse per l’enogastronomia), mentre l’intento di fondo di questi SMS aforistici è quello di condensare in 160 caratteri la vita di ogni giorno. A proposito, vorrei citare l’SMS 489, una vera e propria dichiarazione poetica dell’autore che riassume perfettamente questa raccolta: “So che le tue giornate/ son dure e affollate/ che le cose più dure/ son lettere e fatture/ Provo così ad alleggerire/ cose difficili da digerire/ con parole... rimate”.
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Lo sapevate? L’SM (questa sarebbe la dizione giusta del messaggio corto) ha compiuto 22 anni il 3 dicembre; il primo messaggio corto fu inviato infatti il 3 dicembre 1992, a Londra, da un computer a un cellulare; il primo SM da cellulare a cellulare, invece, fu spedito nel 1993 da uno stagista della Nokia e il testo era: “Merry Christmas”.
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