Aceto di mele Ponti,
filiera certificata
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La famiglia Ponti produce e vende aceto dal 1787 |
Ponti ha certificato la filiera, 100% italiana, dell’aceto di mele. Viene prodotto da mele fresche e intere per lo più piemontesi, fermentate per ottenere il sidro e, a sua volta, rifermentato per arrivare all’aceto. «Prendersi delle responsabilità sul lavoro significa prendersi cura degli altri – spiega la ceo Lara Ponti, che assieme al cugino Giacomo guida la storica impresa di Ghemme (No) - come azienda ci stiamo concentrando sempre di più sulla qualità dei prodotti e delle filiere. La nuova certificazione è riservata all’aceto di mele».
È l’ultima tappa di un percorso di cura iniziato tanti anni fa: «Alla fine del 2019 abbiamo rintracciato la data di nascita dell’azienda negli archivi parrocchiali e di Stato - annota Lara Ponti - alcuni documenti del 1787 citano la fabbrica dell’aceto Ponti. È la prova che la nostra famiglia secoli fa faceva aceto non solo per il consumo familiare, ma anche per la vendita. Il nostro segreto è il radicamento sul territorio, l’essere parte di una comunità: ci sono, inoltre, la voglia di fare sempre meglio, la curiosità e l’innovazione. Il fatto che il tuo nome sia presente su quello che vendi è molto impegnativo e significa che ci stai mettendo la faccia»
A proposito di valore prodotto per tanti clienti il pensiero va alla glassa di aceto balsamico. «Nel 2008 – ricorda Lara Ponti – abbiamo messo a punto la glassa. Alcuni chef e consulenti ci dicevano che sarebbe stato interessante avere una riduzione per fare decorazioni dei piatti. Pensavamo che questo prodotto sarebbe stato di nicchia, destinato alla ristorazione, tanto che avevamo iniziato a produrlo nello stabilimento più piccolo di Vignola, in provincia di Modena, dove facciamo l’aceto balsamico. In realtà, poi, ha avuto una diffusione molto più grande di quella che ci aspettassimo: ha incrociato, infatti, l’attenzione per l’impiattamento e lo spostamento verso gusti più dolci. La glassa oggi è un prodotto di estremo successo anche all’estero». italiaatavola
Per informazioni: www.ponti.com
È l’ultima tappa di un percorso di cura iniziato tanti anni fa: «Alla fine del 2019 abbiamo rintracciato la data di nascita dell’azienda negli archivi parrocchiali e di Stato - annota Lara Ponti - alcuni documenti del 1787 citano la fabbrica dell’aceto Ponti. È la prova che la nostra famiglia secoli fa faceva aceto non solo per il consumo familiare, ma anche per la vendita. Il nostro segreto è il radicamento sul territorio, l’essere parte di una comunità: ci sono, inoltre, la voglia di fare sempre meglio, la curiosità e l’innovazione. Il fatto che il tuo nome sia presente su quello che vendi è molto impegnativo e significa che ci stai mettendo la faccia»
Una comunità produttiva
«Se Ponti opera da secoli – aggiunge – lo deve ai collaboratori. Possiamo fare quello che facciamo perché siamo in 200, non 4 soci: ognuno di noi contribuisce con un pezzo a quello che costruiamo in azienda. Siamo una grande comunità in cui si sviluppano anche delle dimensioni affettive: le comunità, tuttavia, sono tenute insieme da uno scopo comune. Insieme, infatti, costruiamo qualcosa che ha valore per tutti».A proposito di valore prodotto per tanti clienti il pensiero va alla glassa di aceto balsamico. «Nel 2008 – ricorda Lara Ponti – abbiamo messo a punto la glassa. Alcuni chef e consulenti ci dicevano che sarebbe stato interessante avere una riduzione per fare decorazioni dei piatti. Pensavamo che questo prodotto sarebbe stato di nicchia, destinato alla ristorazione, tanto che avevamo iniziato a produrlo nello stabilimento più piccolo di Vignola, in provincia di Modena, dove facciamo l’aceto balsamico. In realtà, poi, ha avuto una diffusione molto più grande di quella che ci aspettassimo: ha incrociato, infatti, l’attenzione per l’impiattamento e lo spostamento verso gusti più dolci. La glassa oggi è un prodotto di estremo successo anche all’estero». italiaatavola
Per informazioni: www.ponti.com
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