giovedì 13 maggio 2021

“V” di Fattoria Volmiano, miglior olio evo Igp d’Italia secondo il Gambero Rosso

 

“V” di Fattoria Volmiano, miglior olio evo Igp 

d’Italia secondo 

il Gambero Rosso


Lo ha premiato la Guida del Gambero Rosso 2021. Viene prodotto dalla storica tenuta di Calenzano (Fi), proprietà dei Marchesi Gondi. Riflessioni ad ampio raggio sul mondo olivicolo con Lapo Gondi

L’undicesima edizione de La guida Oli d’Italia del Gambero Rosso 2021 ha assegnato le Tre Foglie e il premio speciale, ovvero il massimo riconoscimento, a “V”, extravergine biologico prodotto dalla storica Fattoria di Volmiano di Calenzano (Fi), proprietà dei Marchesi Gondi. Una grande soddisfazione per l’azienda guidata da un “team” familiare: i fratelli Gerardo e Lapo Gondi e la loro madre Vittoria. Lapo si occupa della produzione di olio e amministra la Tenuta di Volmiano, mentre a Gerardo è affidata la tenuta Bossi nel cuore del Chianti Rufina e la produzione dei vini.

Il valore aggiunto della famiglia

Il padre, Bernardo Gondi, è orgoglioso dei suoi figli che  rappresentano un esempio di come una famiglia unita negli affetti e nell’impegno nel lavoro sia destinata al successo. La famiglia Gondi è imparentata con le maggiori casate di Italia e Francia, è citata da Dante tra le più antiche famiglie fiorentine. Da un inizio come artigiani e commercianti di stoffe, poi battiloro e banchieri, diventarono, grazie al loro acume imprenditoriale, potenti e temuti, ricoprendo importanti ruoli sia ecclesiastici che politici, arrivando addirittura a divenire consiglieri di Caterina de’ Medici, regina di Francia. Ancora oggi abitano nel cuore di Firenze, in uno dei palazzi rinascimentali più belli, in piazza San Firenze, progettato da Giuliano da Sangallo. I lavori di restauro sono durati sei anni e sono stati completati da poco con la riapertura della terrazza al piano nobile di lato a Palazzo Vecchio.

Una tradizione secolare

La Fattoria di Volmiano, posta sul versante nord del Monte Morello a Calenzano è stata tramandata a Vittoria dal padre Alfredo Citernesi e da lei affidata al figlio Lapo che ha continuato la grande passione di suo nonno, che ha dedicato la vita alla coltura degli olivi e all’olio extravergine, di cui andava orgoglioso. La villa di Volmiano era una torre di guardia che fu ampliata nel Quattrocento dalla famiglia Cerretani, quando la loro dimora bruciò. Ora si presenta come una struttura imponente che si articola intorno a una robusta e antica torre circondata da una grande valle verde, incontaminata, con di fronte  il complesso di Sorbetole, dove si produceva olio di oliva già dal Medioevo. Nella proprietà è possibile vedere la linea delle antiche torri poste a difesa della strada che collega Firenze a Bologna. La tenuta si sviluppa su 550 ettari di terreni ad alta pendenza: altipiani rocciosi, circondati da boschi cedui e ad alto fusto che arrivano fino a una delle tre punte di Monte Morello, per poi declinare a valle, è  un territorio particolare dove la coltivazione degli olivi è molto impegnativa.

Lapo Gondi è presidente di Anga Toscana, l’associazione di under 40 di Confagricoltura Toscana, carica che ricopre da quasi due anni. Lo abbiamo incontrato.

Quali sono gli obiettivi che si prefigge di raggiungere?
Uno degli obbiettivi che ci siamo prefissati è quello di traghettare l’agricoltura verso il futuro, supportati da ricercatori scientifici e universitari, producendo prodotti sempre più sani, a basso impatto sul territorio e allo stesso tempo più sostenibili.

Come spiega questo ritorno all’agricoltura da parte dei giovani?
Credo che i giovani si siano riavvicinati all’agricoltura, perché è stata riscoperta l’importanza di una vita sana in sintonia con la natura, con minor stress e soprattutto è emersa l’attenzione a un’alimentazione più naturale. Credo che i giovani sperino di dare un contributo alla salvaguardia del mondo che ci circonda.

L’importanza di mantenere in vita un’azienda di famiglia coniugando il passato con il futuro è una grande responsabilità?
Decisamente. È molto importante coniugare il passato con il futuro; l’introduzione di nuove tecniche o di nuovi macchinari rende timorosi come ogni cambiamento. L’importante è non fermarsi mai nell’innovazione.

Fattoria di Volmiano si sviluppa su 550 ettari
 
Cosa ha capito subito di voler cambiare nel gestire la Tenuta di Volmiano? E come?
Dopo 10 anni di esperienza in azienda, dove ho imparato a conoscerne tutti gli aspetti, abbiamo deciso di intraprendere dei cambiamenti introducendo un nuovo frantoio, quasi sperimentale, il frantoio Tem a depressione di ossigeno che ci permette di tenere sotto controllo ogni fase dell’estrazione dell’olio. Grazie a questo nuovo macchinario possiamo produrre degli oli con livelli di polifenoli molto alti, quindi molto più salubri. Stiamo cercando di introdurre la raccolta meccanica, ma è molto complicato per la conformazione dell’azienda. Siamo, infatti, sulle pendici nord di Monte Morello e quindi i dislivelli non agevolano l’uso di macchinari più sofisticati.  

Si aspettava un riconoscimento così prestigioso?
È  un risultato ottenuto con i nostri primi imbottigliamenti, quindi riceverlo ci ha dato una soddisfazione immensa. I sacrifici per mantenere in vita una fattoria come la nostra sono tanti, perché necessita di investimenti importanti e costanti. Fino  a oggi la nostra vendita era solo diretta in fattoria. L’anno scorso, anche a causa della pandemia, abbiamo iniziato a produrre una nuova linea di olio in bottiglia da porre in vendita. "V Igp Toscano Colline di Firenze" nasce in oliveti diversi situati tra i 300 e i 600 metri di altitudine nei quali vengono coltivate, secondo i protocolli dell’agricoltura biologica, 22mila piante di ulivo. La composizione prevede 70% di varietà Frantoio, 10% Moraiolo, 10% Leccino e 10% di altre varietà toscane.

Quali sono le strategie in atto?
L’anno 2020 è stato molto felice per l’olivicoltura, ma abbiamo anche messo in atto una precisa scelta produttiva sacrificando la quantità a favore di una qualità unica che renda ogni olio un prodotto unico. Il nostro obiettivo adesso è cercare di espanderci sui mercati esteri, e anche online, dove ci siamo affacciati quest’anno per la prima volta. Negli ultimi anni, rinnovando la gestione aziendale, abbiamo scelto  di incrementare  anche la rete di vendita  e ora abbiamo deciso di entrare anche in altri canali, come quello della ristorazione e quello internazionale. Questo ha comportato la realizzazione di due linee di bottiglie, un Laudemio e un Igp Toscano Colline di Firenze e la partecipazione ad alcuni concorsi internazionali.

Gli scenari futuri per l’olivicoltura toscana?
L’olivicoltura toscana vivrà cambiamenti nei prossimi anni. Le nuove tecnologie e sperimentazioni stanno ottimizzando le produzioni riducendo le superfici coltivate e rendendo la produzione di olio più sostenibile. Si attuerà una modifica del paesaggio toscano, che non deve essere considerato un aspetto negativo, perché anche quando fu introdotta  la viticoltura attuale ci fu una modifica del paesaggio ma è stata riconosciuta come valore aggiunto per il nostro territorio e per il turismo. D’altra parte alcune zone collinari/semi-montane rischieranno di subire l’abbandono perché non più sostenibili. Per queste zone spero che verranno pianificati studi e ricerche di nuove tecniche per poterle rendere produttive, Il disinteresse sarebbe il più grosso rischio di mutamento e di degradazione  del territorio e del paesaggio.

Per informazioni: www.gondi.com


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