venerdì 10 settembre 2021

Parmigiano Reggiano punta tutto su biodiversità, stagionature e aiuti alla filiera

 

Parmigiano Reggiano 

punta tutto su biodiversità, stagionature 

e aiuti alla filiera

Il Consorzio di tutela prepara la sua presenza a Cheese (17-20 settembre) dove presenterà due progetti: Prodotto di Montagna e Premium 40 mesi oltre a una serie di appuntamenti autunnali in tutta Italia


In occasione di Cheese (dal 17 al 20 settembre) il Consorzio del Parmigiano Reggiano scalda i motori. Alla manifestazione internazionale dedicata ai formaggi a latte crudo e alle forme del latte organizzata da Slow Food e dalla Città di Bra (sede della manifestazione), il Consorzio presenterà le proprie attività in tema di biodiversità. Due i progetti in vetrina: "Prodotto di Montagna - Progetto Qualità Consorzio" e "Premium 40 mesi".


Un aiuto ai produttori di montagna

Il primo progetto, "Prodotto di Montagna - Progetto Qualità Consorzio", prevede una valutazione di qualità aggiuntiva da effettuarsi al ventiquattresimo mese di stagionatura con l’obiettivo di sostenere il valore aggiunto del formaggio prodotto in montagna, offrire ai consumatori garanzie aggiuntive legate, oltre all’origine, anche alla qualità del formaggio, e dare maggiore sostenibilità allo sviluppo della montagna. Il Parmigiano Reggiano è infatti il più importante prodotto Dop ottenuto in montagna: nel 2020 oltre il 20% della produzione totale della Dop, circa 826mila forme, è avvenuta negli 89 caseifici di montagna, e oltre 1.100 allevatori ogni anno producono 4 milioni di quintali di latte. Un’attività preziosissima dal punto di vista sociale per mantenere attiva la dorsale appenninica tra Bologna e Parma grazie al lavoro nelle foraggere e in caseificio.

 

Per la stagionatura 40 mesi, più incentivi ai caseifici

Il progetto "Premium 40 mesi", invece, è dedicato a un particolare tipo di stagionatura (quella lunga 40 mesi, appunto) che resistuisce un prodotto friabile, estremamente solubile e dalla forte personalità, apprezzata e utilizzata dai cuochi di tutto il mondo come ingrediente per dare un tocco di umami ai piatti. Il rrogetto parte dal lato dell’offerta, con un incentivo ai caseifici per trattenere sulle scalere le forme prodotte affinché non finiscano sul mercato prima del dovuto. Iat

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