Gorizia è stata nominata Capitale Europea della Cultura per il 2025 insieme a Nova Gorica, città slovena fondata all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, anche per essere stata il millenario crocevia dei mondi latino, germanico e slavo che qui si sono incontrati creando un’atmosfera unica in Europa. Una città che pratica un asburgico understatement, una sorta di discreto pudore che nasconde e custodisce veri gioielli, tutti da scoprire. Da sempre capoluogo di una vasta area, che nel Medioevo si estendeva dal Tirolo all'Istria, dall'odierna Slovenia al Veneto, la città ha una forte impronta mitteleuropea, che si riflette nell’eleganza delle strade e dei palazzi, nei ricchi giardini e nei parchi. E anche nella sua gastronomia, che ha fra i piatti più simbolici gli gnocchi dolci (nella versione più diffusa con il ripieno di susine).
Il Castello di Gorizia: cuore storico e culturale
Gorizia è dominata dal Castello che con il suo Borgo costituisce un unicum urbanistico-architettonico pregevolissimo. Il maniero fu residenza dei potenti Conti di Gorizia e del Tirolo e, in seguito, guarnigione militare. Oggi ospita il Museo didattico del Medioevo Goriziano, ricco di reperti e di dispositivi multimediali che riproducono in realtà virtuale le vicende dei Conti.
Le splendide sale, tutte visitabili e recentemente ristrutturate, sono arredate con mobili antichi, dipinti, sculture e busti originali, e sono state arricchite di prezioso materiale didattico che spiega la complessa storia del territorio goriziano. Nel castello è possibile anche visitare la mostra permanente di strumenti musicali antichi “Theatrum instrumentorum”.
Un viaggio nel tempo tra armi, musica e stemmi
Entrando a piano terra, ci si immerge nella vita quotidiana medievale, passando dalla piccola sala da pranzo alla suggestiva cucina. Proseguendo, ci si affaccia sulla scenografica Corte dei Lanzi: in estate vi si tengono concerti e rappresentazioni teatrali. Si entra quindi nella Sala dei Cavalieri, un tempo prigione, come testimonia l'angusta cella. Oggi dispositivi tecnologici consentono di rivivere la vita quotidiana dei Conti di Gorizia. L'ambiente ospita anche una collezione di armi bianche risalenti a un periodo compreso tra il 1271 e il 1500, epoca del maggior splendore della Contea goriziana.
Il piano nobile: tra storia e arte
Nel piano nobile fanno bella mostra di sé alcuni esemplari di cassapanche finemente decorate, mentre nel Salone degli Stati Provinciali ci si può immergere anche visivamente, con dispositivi multimediali, nella storia di Gorizia del periodo medievale. Da non perdere la Sala della Musica, dove si possono ascoltare suggestive melodie, ammirando le bellissime riproduzioni degli strumenti dell'epoca. Lungo il perimetro delle pareti corre un fregio dipinto raffigurante gli stemmi di tutte le nobili casate dell'antica Contea, mentre il soffitto è abbellito da preziosi cassettoni lignei.
Continuando nella visita, dopo la Loggia degli Stemmi si giunge nella Sala del Conte, illuminata dalle tipiche bifore con eleganti colonnine di marmo rosa: come in passato, è questa la sala di rappresentanza del maniero, sede di conferenze e incontri.
Il secondo piano e la storia della Contea
Salendo al secondo piano (che sarà riaperto a breve), dopo essersi immersi nell'atmosfera mistica della Cappella dedicata a San Bartolomeo, dove si ammirano il soffitto a carena di nave e le tele di scuola veneta a soggetto sacro, si entra nella grande Sala del Granaio dove i plastici animati e i pannelli esplicativi, corredati da un ricco repertorio iconografico, narrano la storia della Contea di Gorizia tra i secoli XI e XVI: dalla prima citazione di Gorizia alla morte dell'ultimo Conte Leonardo, avvenuta nel 1500.
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