lunedì 21 aprile 2025

Latte, cacao e olio di cocco: le ultime dal mercato

 

Latte, cacao e olio di cocco: 

le ultime dal mercato 

agroalimentare

Nonostante le previsioni dell'Ue, la produzione di latte rallenta; il cacao registra consumi in calo ma tiene il prezzo; l'olio di cocco vola per scarsità d'offerta: ecco i dati e le analisi aggiornate di Areté [...]

Nonostante le previsioni dell'Ue indichino un lieve aumento della produzione di latte nel 2025l'anno è cominciato con una flessione nelle consegne. Intanto, il mercato del cacao registra una contrazione nei consumimentre l'olio di cocco tocca nuovi record storici in Europa a causa della scarsa disponibilità di materia prima. A monitorare con puntualità questi andamenti è Areté, realtà italiana specializzata nell'analisi e previsione dei mercati agroalimentari.

Latte cacao e olio di cocco: le ultime dal mercato agroalimentare

Commodity agrifood 2025: cosa succede a latte, cacao e olio di cocco

A inizio anno, il settore lattiero mostra segnali di rallentamento che contrastano con le previsioni di medio termine della Commissione Uesecondo cui la produzione di latte comunitaria sarebbe destinata a crescere dello 0,6% rispetto al 2024I dati di gennaio 2025 raccontano invece una dinamica opposta, con un calo complessivo dello 0,2% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Le battute d'arresto più marcate si osservano proprio in alcune delle principali aree europee per la produzione e l'export di trasformatiGermania -2,2%, Francia -0,9%, Olanda -1,8%. Solo in parte queste contrazioni sono compensate dalle crescite registrate in Italia (+1%), Polonia (+3%) e soprattutto Irlanda, che segna un +9,4%. Secondo Areté, questa frenata è dovuta a una combinazione di fattori strutturali e contingenti. L'offerta, già appesantita dagli effetti delle politiche ambientali Ue che puntano alla riduzione delle emissioni, risente anche dei costi produttivi elevati e della diffusione di malattie infettive come bluetongue e afta epizootica, che abbassano drasticamente le rese e impongono l'abbattimento degli animali oltre alla creazione di zone di sorveglianza con restrizioni sugli scambi. Nonostante la fisiologica fase di flessione stagionalei prezzi del latte spot restano più alti rispetto all'anno scorso: ad aprile 2025 il latte spot intero tedesco quota il 28,6% in più rispetto ad aprile 2024.

Per quanto riguarda il cacaoi dati relativi al primo trimestre 2025 parlano chiaro. In Europa, la trasformazione di fave ha raggiunto le 353.522 tonnellatein calo del 3,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Si tratta del livello più basso per un Q1 dalla campagna 2016/17. Flessioni analoghe si osservano anche in Nord America (110.278 t, -2,5%) e Asia (213.898 t, -3,4%). Tuttaviarispetto al trimestre precedente (Q4 2024), i volumi sono in crescita rispettivamente del +6,5%, +7,3% e +1,8%. «I consumi globali stanno mostrando un livello di anelasticità più elevato rispetto a quanto previsto dagli operatori», sottolinea Areté, evidenziando uno scarto rispetto alle proiezioni dell'Icco, che stima per la campagna 2024/25 una contrazione della domanda pari al 4,8%. Il contesto di fondo resta comunque teso: gli stock globali sono ai minimi dalla stagione 2001/02 e resta forte l'incertezza sull'entità dei raccolti intermedi (mid-crop) africani. In questa situazione, la tenuta dei consumi non favorisce un consolidamento del trend deflattivo iniziato a gennaio. Solo nei primi quattro mesi dell'anno, il prezzo della fava di cacao quotata a Londra è sceso del 31%.


A differenza del cacao, l'olio di cocco viaggia invece in direzione oppostaLe quotazioni dell'olio grezzo sul mercato europeo hanno toccato a metà aprile un nuovo massimo storico, segnando un incremento di quasi il 40% da inizio anno. Secondo Areté, il rialzo riflette le difficoltà di approvvigionamento da parte dei principali Paesi esportatori, a fronte di una domanda internazionale che resta sostenuta. A confermare il quadro ci sono i dati relativi all'export delle Filippine, il principale fornitore mondiale: tra ottobre e dicembre i volumi mensili sono stati del 34% superiori alla media degli ultimi tre anni. Le previsioni del Foreign Agricultural Service del Dipartimento dell'Agricoltura statunitense indicano, per la prossima campagna che partirà ad ottobre, una crescita della produzione nelle Filippine pari al 4%. Tuttavia, non si tratterà di un incremento sufficiente a superare gli utilizzi attesigenerando così un deficit stimato di 85.000 tonnellate. Inoltre, le abbondanti piogge dell'inverno 2024, legate al fenomeno de La Niña, potrebbero dare uno stimolo alla produttività delle palme da cocco soltanto tra circa 15 mesi, cioè dal primo trimestre del 2026, tenendo conto del ciclo produttivo della pianta.

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