martedì 5 agosto 2025

Lido vieta il pranzo al sacco: è davvero legale?

 

Lido vieta il pranzo al sacco: è davvero legale? Cosa dice la legge italiana

Il caso: una famiglia è stata costretta a gettare il pranzo portato da casa in un lido nel Casertano, dove vigeva il divieto di introdurre cibo esterno. La questione ha sollevato polemiche e una segnalazione alla Guardia di Finanza. La legge, però, tutela il diritto di accesso gratuito alla spiaggia e la possibilità di consumare alimenti propri

Lido vieta il pranzo al sacco: è davvero legale? Cosa dice la legge italiana

Il mare è di tutti. Può sembrare una frase scontata, eppure ogni estate si accendono discussioni tra bagnanti e gestori degli stabilimenti. C'è chi tenta di far pagare l'ingresso alla battigia, chi vieta panini portati da casa, chi espone cartelli con divieti privi di valore legale. Arriva dal casertano la notizia di una famiglia costretta a gettare via il proprio pranzo, preparato in casa, dopo essere stata fermata all'interno di un lido balneare.

Il motivo? Il divieto di introdurre alimenti dall'esterno, imposto da un addetto alla sicurezza. La famiglia ha quindi dovuto acquistare una pizza presso il bar del lido, nonostante la presenza tra i componenti anche di una donna incinta. A segnalare l'episodio, attraverso una post Facebook, è stato il deputato Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra).

Il nodo legale: i limiti dei divieti nei lidi balneari

Secondo quanto riferito dal deputato, lo stabilimento aveva già incassato 25 euro per l'ingresso dei quattro membri della famiglia. Tuttavia, al momento del pasto, è stato fatto rispettare il divieto di consumare cibo non acquistato all'interno della struttura. Oltre al danno, si è aggiunto un problema legato allo scontrino non fiscale, emesso con data errata, elemento già segnalato alla Guardia di Finanza.

Ma non è finita qui, oltre al tema dei diritti in spiaggia, il caso ha sollevato dubbi anche sulla fiscalità dell'attività commerciale interna al lido. Lo scontrino della consumazione infatti presenta una data diversa da quella odierna rendendolo di fatto uno scontrino irregolare che , in un contesto di obbligo fiscale, rappresenta un'ulteriore violazione, ora al vaglio delle autorità competenti.

Cosa dice la legge sul cibo portato da casa in spiaggia

Secondo la legge nessun lido può impedire ai bagnanti di accedere alla battigia o di consumare cibo portato da casa, purché si rispettino ordine e decoro. I cartelli con scritte come “vietato introdurre cibo all'interno dello stabilimento” o “ingresso consentito solo ai clienti” non hanno spesso alcun valore legale, e rappresentano un abuso ai danni dei consumatori.

Lido vieta il pranzo al sacco: è davvero legale? Cosa dice la legge italiana

In Italia oltre il 70% delle spiagge è occupato da stabilimenti balneari: la libera fruizione è sempre più ridotta.

Oltre all'articolo 11 della legge n. 217 del 2011 che prevede “il diritto libero e gratuito di accesso e di fruizione della battigia, anche ai fini di balneazione“, la legge n. 296 del 2006 stabilisce “l'obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione“. Per battigia si intende la striscia di sabbia su cui l'onda va a infrangersi.

La normativa consente di camminare, sostare, prendere il sole e anche stendersi con un asciugamano, purché non si intralci il passaggio. Più problematici possono essere ombrelloni e sdraio, se ingombranti. Anche il consumo di cibo portato da casa è consentito: il gestore non ha il monopolio sulla ristorazione, quindi chi affitta un ombrellone può mangiare il proprio pranzo o la merenda, purché nel rispetto dell'ambiente e degli altri utenti.


In Italia, la privatizzazione crescente delle spiagge (in alcune regioni oltre il 70% secondo Legambiente), la mancanza di controlli e i prezzi in aumento stanno limitando l'accessibilità a un bene pubblico. Ricordarlo è un atto di civiltà: nessuno può impedirti di passare, nuotare o mangiare il tuo panino in spiaggia.

Divieti e regolamenti: cosa è davvero lecito nei lidi

Anche l'Unione Nazionale Consumatori parla chiaro in materia di diritti in spiaggia, sottolineando come l'accesso al mare debba essere garantito gratuitamente, anche quando si transita attraverso uno stabilimento balneare. Sul loro sito ufficiale si legge testualmente: «Chi vuole semplicemente raggiungere il mare per fare un bagno passando dallo stabilimento balneare non deve pagare alcun ticket d'ingresso». Qualsiasi richiesta di pagamento per l'accesso alla battigia rappresenta quindi una violazione della normativa vigente, che tutela il diritto libero e gratuito alla balneazione.

Lido vieta il pranzo al sacco: è davvero legale? Cosa dice la legge italiana

Tra i diritti che si hanno in spiaggia, mangiare è un’attività assolutamente consentita

E per chi vuole mangiare? Anche in questo caso l'Unione Nazionale de Consumatori spiega in modo chiaro la legge: «Tra i diritti che si hanno in spiaggia, mangiare è un'attività assolutamente consentita purché si rispetti l'ambiente in cui ci si trova. Non è infatti in alcun modo vietato mangiare in spiaggia alcun genere di alimenti e benché sia poco educato lasciare poi gli avanzi del cibo in spiaggia, tale pratica non nuoce di certo all'ecosistema essendo il cibo un materiale completamente biodegradabile. È invece severamente vietato lasciare in spiaggia oggetti di plastica come piatti, che possono inquinare l'ambiente marino. Discorso simile è quello che riguarda il portare cibo in uno stabilimento: il titolare dello stabilimento ha infatti una concessione che vale per lo spazio assegnatogli ma comunque non ha un monopolio sulla ristorazione. Quindi sia che voi vogliate consumare il cibo da clienti dello stabilimento sia che siate solo di passaggio per andare alla spiaggia libera, è piena facoltà del cittadino introdurre cibo e bevande nello stabilimento, nel rispetto del decoro della spiaggia. Insomma, non si può fare un pic-nic con tavola imbandita o un barbecue come se fossimo nel nostro giardino, ma certo non possono impedirci di portare un panino, una bibita o dei biscotti».

Gli stabilimenti balneari possono, quindi, far pagare solo i servizi effettivamente offerti (ombrelloni, lettini, spogliatoi, ecc.), ma non possono vietare l'accesso al mare né limitare la libertà personale dei clienti e tanto meno impedire di consumare un pasto. E, come ha sottolineto anche Borrelli, episodi simili danneggiano anche gli operatori corretti, che rispettano le regole e garantiscono un'accoglienza

Nessun commento:

Posta un commento