lunedì 27 ottobre 2025

Alba apre la stagione del tartufo

 

Alba apre la stagione 

del tartufo: si parte 

dalla stessa base del 2024

La stagione del tartufo bianco d’Alba parte con quotazioni in aumento, mentre la produzione di nocciole turche crolla e la proposta Ue sulla deforestazione fa salire il cacao: mercati agroalimentari sotto pressione


Con l’apertura della stagione del tartufo bianco d’Alba, il mercato agroalimentare europeo registra tensioni su prezzi e produzioni: il Tuber Magnatum Pico vede quotazioni in rapido aumento, mentre la produzione di nocciole turche crolla ai minimi storici, sostenendo i listini. Sul fronte delle materie prime, la proposta UE di modifica del regolamento sulla deforestazione (EUDR) spinge al rialzo i prezzi del cacao, evidenziando l’impatto delle normative sui mercati internazionali. 

Tartufo bianco d’Alba, un’annata di qualità e quantità

Con l’apertura del mercato del tartufo bianco d’Alba, il più importante al mondo dedicato al prezioso Tuber Magnatum Pico, le quotazioni hanno registrato un vero e proprio balzo in avanti. In appena una settimana, i prezzi sono raddoppiati, passando dai 250-300 euro all’etto indicati alla vigilia da Agostino Mario Aprile, presidente dell’Unione Regionale Trifulau del Piemonte, ai 400 euro l’etto riportati dal “Borsino del Tartufo” del Centro Nazionale Studi sul Tartufo (aggiornamento dell’11 ottobre e riferiti al prezzo all’hg per pezzatura media dai 15 ai 20 grammo). Sul mercato al consumo, i prezzi arrivano anche a 450-500 euro l’etto. La prima quotazione ufficiale è in linea con quelle d’esordio dello scorso anno, quando la stagione si era chiusa con un valore di 600 euro l’etto. Nel 2022, invece, la campagna partì dalla stessa base, chiudendo a 450 euro, cifra che segnò anche l’apertura del 2023 poi conclusosi in leggero calo a 430 euro l’etto.

Prezzi in aumento per la nocciola europea

Turkstat, l’ufficio statistico turco, ha pubblicato il rapporto “Crop Production 2nd Estimation 2025”, rivedendo al ribasso la previsione di produzione di nocciole per la campagna 2025/26. La stima attuale è di 441.000 tonnellate, in calo del 15% rispetto alla prima proiezione di maggio (520.000 t) e del 38% rispetto alla campagna 2024/25 (717.000 t). Si tratta del livello più basso dal 2011/12, con rese compromesse dalle gelate durante la fioritura, che hanno colpito le principali aree produttive del Paese.

Alba apre la stagione del tartufo: si parte dalla stessa base del 2024

Prezzi in aumento per la nocciola europea

Il dato è in linea con le precedenti valutazioni del Ministero dell’Agricoltura turco e del TMO (Turkish Grain Board), che avevano indicato previsioni rispettivamente di 464.000 e 453.000 tonnellate. Secondo le analisi di Areté, la minore offerta turca e le incertezze sulla qualità del nuovo raccolto stanno sostenendo i prezzi sui mercati internazionali. Tra agosto e settembre, il prezzo della nocciola sgusciata 11/13 consegnata in Europa è cresciuto di oltre il 60%, registrando da inizio anno un incremento complessivo del +118%. Un andamento che conferma la tensione sui listini e la sensibilità del mercato europeo alle oscillazioni produttive della Turchia, primo esportatore mondiale di nocciole.

Cacao in rialzo dopo l’annuncio di Bruxelles

Dopo settimane di attesa, il 21 ottobre la Commissione Europea ha presentato la proposta ufficiale di modifica del Regolamento UE sulla Deforestazione (EUDR). Il testo prevede un rinvio parziale dei termini di applicazione, limitato alle micro e piccole imprese, che avrebbero tempo fino al 30 dicembre 2026 per adeguarsi agli obblighi di tracciabilità e conformità. Le sanzioni collegate all’inosservanza delle nuove norme verrebbero invece posticipate di sei mesi, con decorrenza dal 30 giugno 2026.

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Le quotazioni della fava di cacao a Londra hanno registrato un aumento superiore all’8%

La proposta, che dovrà essere esaminata e approvata da Consiglio dell’UE e Parlamento europeo, mira a semplificare la transizione per le realtà produttive minori, evitando blocchi nelle catene di approvvigionamento agroalimentari. Tra le materie prime interessate, il cacao è stato il primo a reagire: nelle ore successive all’annuncio, le quotazioni della fava a Londra hanno registrato un aumento superiore all’8%, segnale della volatilità del mercato e delle preoccupazioni legate all’impatto della normativa sui flussi commerciali globali.

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