sabato 6 novembre 2021

Il formaggio Asiago Dop cambia paradigma per un rapporto più diretto con i consumatori

 

Il formaggio Asiago Dop 

cambia paradigma 

per un rapporto più diretto 

con i consumatori

La crisi economica e la pandemia hanno rafforzato nuove direttrici: il consumatore considera prioritari italianità, sostenibilità e salute. Diventa quindi fondamentale allinearsi a questi trend

di Gabriele Ancona
vicedirettore

Con il titolo “Food Made in Italy & nuovi consumatori: scenari evoluti e prospettive” l'indagine di Nomisma per conto del Consorzio tutela formaggio Asiago Dop presentata a Milano a fine ottobre ha cercato di tracciare l'orizzonte dei consumi post-pandemia che va a delineare come la “nuova normalità” abbia cambiato tutti i paradigmi finora conosciuti. Così una delle più importanti Dop italiane ha confermato il suo ruolo di interprete e protagonista di questa nuova stagione con un evento che ha voluto analizzare i trend nel mondo food attraverso una ricerca approfondita. 

Come ha affermato Denis Pantini, responsabile Agroalimentare dell’ente di ricerca Nomisma, «per il comparto agroalimentare italiano diventa fondamentale allinearsi ai nuovi trend per cogliere nuove opportunità di mercato abbracciando il consumatore nei suoi nuovi stili di vita e nelle sue nuove priorità: tra queste, il tema della sostenibilità del comparto food, la salute e l’italianità». 

Italia prima in Europa nella produzione di formaggi Dop

Il quadro d’insieme vede l’Italia del food&beverage al terzo posto in Europa - dietro Francia e Germania - con un fatturato di 145 miliardi di euro nel 2019, ma al vertice nella produzione di formaggi Dop (4,5 miliardi nel 2020). Nello specifico, l’Asiago Dop sta crescendo sui mercati esteri con una quota del 14,4%. Dall’indagine è emerso che la pandemia non ha fermato la corsa del made in Italy, ma ha cambiato i paradigmi distributivi: l’e-Commerce per quanto riguarda i prodotti grocery ha fatto segnare un balzo del 122% nel 2020 sull’anno precedente e del 49% nel primo semestre 2021. Da sottolineare che non è più una modalità di acquisto solo per giovani. Nel 2021 si stima venga scelta dal 54% dei 35-44 enni (nel 2019 dal 38%) e dal 32% degli over 65 (dal 25% nel 2019). 

Le garanzie richieste dal consumatore

Il Covid ha inoltre rafforzato alcune direttrici. Il 26% degli intervistati quando compra prodotti alimentari vuole la garanzia del 100% italiano, il 22% ricerca la tutela dell’ambiente, il 16% la tipicità-tradizione, il 15% la salute e il 14% la convenienza. Le tendenze in prospettiva (2021-2022) vedranno un consumatore su due (49%) dare più importanza al made in Italy e ai prodotti del territorio, a quelli sostenibili (42%) e ai prodotti healthy (38%). In buona sostanza, il consumatore italiano considera prioritari i temi dell’italianità, della sostenibilità e della salute. Diventa quindi fondamentale per le imprese alimentari allinearsi a questi trend per cogliere nuove opportunità di mercato ed evitare di dover rincorrere un consumatore oggi con più strumenti a disposizione per informarsi e fare comparazioni.

 

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