venerdì 12 giugno 2020

Vi capita di parlare da soli? Niente paura, indica creatività

Vi capita 
di parlare da soli?
Niente paura, 
indica creatività



Ci si perde nei propri pensieri e si finisce per parlare fra sé e sé, a

 voce alta: succede continuamente di vedere passanti immersi in

 un monologo sussurrato, a cui di solito corrispondono altrettante 

buffe espressioni facciali.
Ma se qualcuno lo fa notare, è facile che

 sopraggiunga l’imbarazzo. Pensare ad alta voce o rivolgersi delle

 parole, che siano di critica o di conforto, è sinonimo di intelligenza

 ed è anche un’ottima strategia di apprendimento. Oggi alcune 

indagini spiegano che in realtà parlare da soli ha un effetto positivo

 per la mente, ecco perché.
Benessere mentale
Gary Lupyan, psicologo dell’Università del Wisconsin, ha analizzato insieme a Daniel Swingley, appartenente all’Università della Pennsylvania, l’abitudine di parlare da soli, verificandone la potenziale utilità nel ritrovare ciò che perdiamo in giro per casa. Dai risultati dello studio emerge che pensare ad alta voce, fra sé e sé, influisce positivamente a livello cognitivo.
I ricercatori hanno chiesto a una parte dei partecipanti di cercare un oggetto nella stanza in silenzio. Il secondo gruppo, invece, è stato invitato a nominare a voce alta ciò che vedevano e ciò che cercavano. Questi ultimi sono riusciti a terminare la consegna molto più velocemente. L’esperimento è stato ripetuto prendendo come spunto la spesa al supermercato: anche in questo caso la ricerca degli alimenti si è rivelata più rapida per il gruppo a cui era stato detto di pronunciare ad alta voce il nome dei diversi cibi.
Affermare il nome dell’oggetto, a voce bassa o alta, attiva una risposta a livello celebrale diversa rispetto al pensiero. Il fatto di pronunciare la parola corrispondente aiuta a focalizzare l’attenzione, stimolando la risposta del cervello. Inoltre, l’esistenza di un’associazione diretta fra il nome e l’obiettivo influenza i processi cognitivi, perché la lingua non è soltanto un mezzo di comunicazione, ma veicola il senso che diamo al mondo e i nostri schemi mentali.
Più riflessivi più creativi
Vi capita di ragionare ad alta voce? Fatelo consapevolmente. Questa strategia può essere utile quando vi trovate in una situazione problematica. Se la discussione diventa accesa, prendete una pausa e provate a rivedere la scena raccontandola a se stesso come fareste con un amico: contribuirà a darvi una visione più ampia del problema, realizzando una condizione di calma mentale e maggior serenità a livello interiore. Dopo aver effettuato una serie di test, gli psicologi della Toronto University hanno evidenziato che parlare da soli migliora il processo decisionale e aiuta a fare scelte più consapevoli. Grazie a questa abitudine si abbassano le risposte generate da comportamenti impulsivi e viene potenziato l’autocontrollo. Un’ottima ragione per continuare a chiacchierare con noi stessi senza vergogna.
Un’ottima strategia di apprendimento
Secondo lo studio dello psicologo Brian Ross, della University of Illinois, sarebbe una pratica alquanto salutare: ci aiuterebbe ad organizzare i nostri pensieri, a pianificare le nostre azioni, a consolidare la memoria e a regolare le emozioni. In altre parole, parlare con noi stessi ci aiuterebbe a controllarci. Parlare da soli è portare alla luce quella vocina nascosta che continuamente ascoltiamo dentro di noi: ci obbliga a rallentare, ad ascoltarci e, proprio come quando parliamo o raccontiamo qualcosa a qualcun altro, raccontarla a noi stessi ci aiuta a comprenderla meglio e ci predispone ad imparare. È come se ci insegnassimo qualcosa: per questo motivo, può anche diventare un’efficace tecnica di apprendimento.
Il professore Ross è partito per la sua ricerca da un’esperienza avuta da studente: dovendo frequentare un corso di informatica si era accorto di essere di almeno dieci anni più vecchio degli altri frequentanti e aveva paura di dover rimanere indietro. Fortunatamente, però, conosceva una potente strategia di apprendimento: parlare a se stesso. Ogni volta che leggeva un testo, alla fine di ogni paragrafo, si interrogava e rispondeva da solo. Sebbene possa sembrare un modo abbastanza bizzarro di imparare, diede i suoi frutti: a corso finito, sapeva rispondere a molte più domande rispetto agli altri studenti.
PANORAMA EDIT


Nessun commento:

Posta un commento