Il Giubileo è ormai alle porte, ma prima che le celebrazioni si scatenino, una vera e propria ondata di gadget è già pronta a invadere le vetrine dei negozi. Si va da oggetti più tradizionali, come rosari e tazze, a chicche più originali (e decisamente più costose), come caffettiere personalizzate, bottiglie di olio e bavaglini per bambini. Ma cosa ci spinge a fare acquisti tanto eterogenei? Un pizzico di fede, sicuramente, ma anche la voglia di portarsi a casa un pezzo di storia... anche se questo "pezzo" può sembrare, a volte, più un "pezzo da museo".
La mascotte ufficiale del Giubileo, Luce, non sembra ancora decollare come ci si aspettavaGiubileo e Mascotte Luce: tra speranza e scetticismo
La mascotte ufficiale del Giubileo, Luce, non sembra ancora decollare come ci si aspettava. La figura, che doveva rappresentare la speranza, sembra essersi persa tra le pieghe del merchandising. Forse a frenarne il successo non sono le polemiche (sempre presenti quando si parla di simboli religiosi) ma, forse, il prezzo un po' troppo alto per un peluche che, a ben guardare, ricorda più un cartone animato giapponese che una figura di spiritualità.
Infatti, sul sito ufficiale del merchandising Giubilare, Luce è venduta a ben 44,90 euro. Non esattamente il prezzo di un souvenir che si porterebbe via con leggerezza dopo una giornata a Roma. La mascotte è disponibile nei punti vendita ufficiali, come l'Infopoint in Via della Conciliazione e il negozio all’interno dell’esposizione dei Cento Presepi, a due passi da San Pietro. Ma mentre i presepini di legno fanno il pieno, Luce stenta a far breccia nel cuore dei pellegrini.
Dai rosari alla moka e all'olio: il Giubileo
in formato souvenir
Accanto agli oggetti più moderni, come le tazze, le magliette e gli zaini, che trovano spazio nei negozi ufficiali, ci sono i classici che non passano mai di moda. I rosari, i portachiavi e le immaginette sacre continuano a essere i veri protagonisti del mercato, soprattutto nelle bancarelle intorno al Vaticano, dove i venditori ambulanti (gli ormai famosi urtisti) si destreggiano tra contrattazioni e sorrisi.
Antonio, uno dei venditori, non ha dubbi: «Sono sempre questi i souvenir più gettonati. Con pochi euro ti porti a casa un ricordo che, in fondo, non ha nemmeno bisogno di troppo spiegazioni». In effetti, a Roma, si può contrattare come nei mercati di un tempo. Il gioco è semplice: più oggetti compri, più il prezzo scende. Un souvenir del Giubileo, però, potrebbe far lievitare il budget del pellegrino più incauto. Per esempio, un cappellino con il logo del Giubileo arriva a costare quasi 17 euro, mentre un fazzoletto marchiato si aggira sui 10 euro. A questo punto, la soluzione più economica, secondo alcune diocesi, è quella di puntare su foulard o scialli marchiati, decisamente più economici e comunque molto "stilosi".
Giubileo, onda di marketing
per un pubblico cosmopolita
Il merchandising del Giubileo sembra fare un chiaro segno di attenzione verso un pubblico internazionale, che va dai turisti asiatici agli americani. Dopotutto, cosa c'è di più classico per un visitatore di Roma che tornare a casa con un ricordo unico dell'Anno Santo di Papa Francesco? Non è un caso che tra gli oggetti più particolari si trovino anche presine da cucina, bavaglini per neonati e persino stole per sacerdoti.
Eppure, tra un oggetto sacro e un altro più frivolo, emergono anche pezzi che sono decisamente pensati per chi vuole "sborsare" un po' di più per un souvenir esclusivo. Per esempio, le caffettiere del Giubileo, un lusso che non è proprio alla portata di tutti. Un'azienda che già realizza caffettiere personalizzate con simboli del pride o segni zodiacali ha pensato bene di lanciarsi anche in questo mercato, creando una moka speciale con il logo del Giubileo. Il modello base parte da 64 euro, ma se si è pronti a fare un regalo davvero da ricordare, si può optare per una versione rivestita in oro che, abbinata a due tazzine finemente decorate, arriva a 486 euro. Non proprio il souvenir perfetto per un pellegrino frugale, insomma!
Il Giubileo si fa chic: tra eleganza e sarcasmo
In questo mare di souvenir e oggetti da collezione, emerge un paradosso: il Giubileo, che dovrebbe essere un'occasione di fede e riflessione spirituale, rischia di trasformarsi in un festival di marketing, dove l'eleganza della tradizione viene affiancata da prodotti che, a tratti, sembrano più "kitsch" che sacri.
Ma forse, alla fine, è proprio questa la magia del Giubileo: poter portare a casa non solo un ricordo materiale, ma anche una risata o un sorriso ironico, un po’ come quando si scopre che il logo del Giubileo finisce stampato su una bottiglia d'olio o su una tazza da colazione. In fondo, anche un pizzico di ironia non guasta, soprattutto se a farci sorridere è l'idea che il Giubileo è un po’ di tutto: spiritualità, cultura e, perché no, anche un bel po' di marketing.
Giubileo, il valore dell'esperienza
In mezzo a tutto questo, non dimentichiamoci però che, al di là dei gadget e dei souvenir più eccentrici, ciò che conta davvero è l'esperienza. Il Giubileo non è solo un evento da ricordare con un peluche o una moka d'oro, ma è un'opportunità di vivere un momento di fede, di incontro e di speranza. Che si tratti di una tazza economica o di una caffettiera esclusiva, l'importante è che il ricordo che ci portiamo a casa sia un ricordo di valore spirituale, più che materiale.
Allora, tra un rosario in plastica e una caffettiera d'oro, l'invito che ci fa il Giubileo è chiaro: godiamoci il viaggio, senza dimenticare di sorridere anche alla paradossale bellezza di questi souvenir. Iat
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