Giubileo, niente boom
di turisti. E a crescere sono solo gli affitti brevi
Il Giubileo 2025 non ha portato sinora l'afflusso di turisti atteso: hotel e ristoranti registrano numeri simili al 2024, mentre il mercato degli affitti brevi cresce e si teme un “effetto Parigi”. La Quaresima, però, potrebbe attirare nuovi pellegrini e dopo l'aggravarsi delle condizioni di salute del Santo Padre c'è già stata una crescita delle prenotazioni
Nei mesi di aprile e maggio, Roma si dovrebbe preparare ad accogliere milioni di turisti in occasione del Giubileo. Secondo i dati raccolti dagli operatori del settore, il giro d'affari legato agli oltre 360mila posti letto della città si avvicinerebbe a 1,5 miliardi di euro. Eppure fino a questo momento il Giubileo 2025 non sembra portare il boom turistico sperato. Albergatori, tassisti e ristoratori romani registrano numeri in linea con il 2024, mentre il mercato degli affitti brevi cresce, generando nuove polemiche nel settore immobiliare.
Giubileo, prenotazioni stabili
Secondo SoloAffitti, il numero di prenotazioni a Roma è rimasto stabile rispetto all'anno precedente, nonostante un incremento di circa 10.000 appartamenti destinati agli affitti brevi. Di conseguenza, il tasso di occupazione media degli alloggi è sceso dal 78% al 70%, aumentando la competizione tra proprietari.
Il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, ha dichiarato che le stime ottimistiche iniziali non erano realistiche. Finora, il Giubileo non ha generato una crescita significativa delle presenze negli hotel, con un andamento simile al 2024 e un calo nei mesi di dicembre e gennaio.
Giubileo, l'effetto papa Francesco
Roscioli, ha sottolineato come l'annuncio dell'arrivo di un numero elevato di pellegrini abbia inizialmente scoraggiato alcuni turisti, portandoli a rinunciare o a rinviare il loro viaggio. Tuttavia, con l'inizio della Quaresima, il settore ha iniziato a riprendersi. Un aumento significativo delle prenotazioni si è registrato a partire da metà febbraio, coincidente con il peggioramento delle condizioni di salute di papa Francesco. Rispetto al mese precedente, le ricerche di alloggi sono cresciute del 37%.
Le strutture ricettive a gestione religiosa sono state tra le prime a registrare il tutto esaurito. Conventi, monasteri, santuari e case parrocchiali hanno visto un incremento delle richieste del 24% rispetto all'anno precedente, con le 170 strutture capitoline già al completo dallo scorso ottobre. Si tratta di uno scenario che era lecito attendersi e che non si riflette sulle strutture tradizionali che, come detto, non stanno beneficiando dell'effetto-Giubileo, a differenza di quanto sta accadendo sul fronte affitti brevi, certificando una volta di più la disparità che si registra nel comparto dell'accoglienza.
Effetto Giubileo solo per gli affitti brevi
Mentre il settore alberghiero fatica a registrare aumenti nelle prenotazioni, il mercato degli affitti brevi continua a crescere. Secondo i dati di Idealista e Immobiliare.it, i prezzi degli affitti a Roma sono aumentati rispettivamente del 16% e dell'11,42%, con picchi nelle zone più vicine al Vaticano. A febbraio 2025, il costo medio degli affitti residenziali è salito a 18 euro al metro quadro, rispetto ai 13 euro del 2022. Il fenomeno ha portato a un aumento delle conversioni di immobili ad uso turistico: secondo l'Osservatorio Fiaip, tra il 12% e il 15% delle compravendite a Roma nell'ultimo anno sono state effettuate con questa finalità. Su Airbnb, le offerte hanno raggiunto le 35.000 unità, di cui il 74% riguarda appartamenti interi, in crescita rispetto alle 25.000 di due anni fa.
L'aumento degli affitti e la riduzione dell'offerta residenziale stanno aggravando la crisi abitativa. Le associazioni per la tutela degli inquilini registrano un incremento delle richieste di aiuto per evitare lo sfratto, con circa 7-8 sfratti al giorno. Attualmente, risultano inevase 18.500 domande per case popolari. Nonostante le promesse di una moratoria sugli sfratti per il Giubileo, il Comune di Roma non ha ancora adottato misure concrete. A breve potrebbe essere varato un regolamento simile a quello introdotto a Firenze per limitare le conversioni immobiliari ad uso turistico, ma convincere i proprietari a tornare indietro potrebbe risultare difficile.
Giubileo, chi arriva
Secondo Lybra Tech, società specializzata nell'analisi delle ricerche di alloggi, quasi un terzo dei visitatori sarà italiano, mentre gli americani rappresentano il secondo gruppo più numeroso (26,8%). Seguono francesi (6,2%), inglesi (4,2%) e spagnoli (4,1%). La maggior parte delle prenotazioni proviene da coppie e famiglie, con un anticipo medio di 78 giorni e una durata del soggiorno compresa tra tre e quattro notti.
Fabio Rocchi, presidente dell'Associazione Ospitalità Religiosa Italiana, ha evidenziato come la durata del soggiorno vari a seconda della provenienza dei visitatori. I turisti europei si fermano in media tre giorni, mentre gli extraeuropei soggiornano per circa sei notti. Per alcuni, provenienti da Paesi come Filippine, Guatemala e Argentina, il viaggio a Roma rappresenta un evento unico nella vita.
Giubileo, tra cantieri ed "effetto Parigi"
Parallelamente alle dinamiche turistiche e immobiliari, proseguono i lavori per i progetti infrastrutturali legati al Giubileo. Dei 335 interventi previsti dal programma "Caput Mundi", a febbraio 2025 solo 17 risultavano completati. Il rischio di ritardi si fa concreto, e si ipotizza che alcune scadenze possano essere posticipate oltre il 2026.
L'esperienza di Parigi 2024, che ha registrato un calo di 9 milioni di pernottamenti nell'anno olimpico, solleva interrogativi sull'effettivo impatto economico del Giubileo e sui costi sociali legati all'evento. Nonostante per il periodo dei Giochi Olimpici del 2024, non solo le ricerche di voli, ma anche le prenotazioni per Parigi erano aumentate del 125% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a partire dall'aprile precedente i prezzi delle camere avevano registrato una riduzione. Oltre agli aspetti legati alla sicurezza, un altro fattore determinante è la politica dei prezzi adottata dalle strutture ricettive. Gli hotel che hanno mantenuto tariffe elevate potrebbero aver incontrato difficoltà nel riempire le camere, mentre quelli che hanno adeguato i prezzi alla domanda reale hanno registrato risultati migliori.
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