456
DOGAJOLO
Sono stato a Greve in Chianti
(da Firenze sempre avanti)
e all’azienda “Carpineto”
mi son fatto un buon goccetto
di un rosso un po’ mariuolo
che lo chiaman Dogajolo
Dal libro “in 160 BATTUTE … 500 SMS IN RIMA

Quattro anni di crescita moderata ma progressiva, a un tasso medio annuo del 7,9 p.c., e occhi puntati sulle nuove economie emergenti senza abbandonare il presidio dei mercati già conquistati.
La classifica Top Market, stilata da SACE per trasformare il Rapporto Export in uno strumento operativo per le imprese, indica tra i mercati chiave per l’export italiano non solo economie emergenti come Cina (verso cui si prevede una crescita media annua dell’export italiano pari al 12,3 p.c. nel quadriennio 2013-16), Brasile (+11,3 p.c.), Romania (+10,6 p.c.), Turchia (+10,2 p.c.), Russia (+9,4 p.c.) e Polonia (+8,4 p.c.) ma anche economie mature come Svizzera (+11,5 p.c.), Stati Uniti (+11,2 p.c.), Francia (+7 p.c.) e Germania (+6,6 p.c.). Sono questi i paesi che genereranno maggior valore per 1’ export nei prossimi anni.
Come strumento aggiuntivo al servizio delle imprese, SACE ha sviluppato la “Bussola delle opportunità”: un cruscotto che segnala, settore per settore, i mercati che promettono alle esportazioni tassi di crescita superiori alle medie globali. Tra le destinazioni acquisite, Conferma l’importanza di continuare a presidiare i mercati maturi, ovvero i Tl7op Market del Rapporto Export di SACE, il Giappone e alcuni mercati emergenti chiave. Qui i settori più specializzati e competitivi giocheranno un ruolo da apripista per altri comparti del Made in Italy, come la meccanica strumentale in Indonesia o l’industria dei metalli negli Emirati Arabi Uniti.
Come sarà
la vendemmia 2013? Difficile a dirsi. Allo stato attuale il ciclo vegetativo
della vite nel Centro Nord risulta in ritardo, mentre lo spread nel Centro Sud
e nelle Isole in anticipo. I due prossimi mesi saranno, come sempre, decisivi
e, dopo tanta eterogeneità, una eccellente annata, alla faccia della primavera
più fredda e piovosa degli ultimi cinquant’anni, non ci starebbe male.
"Diverso il discorso delle nostre vendite
all’estero che, nonostante la crisi, a fine anno, hanno fatto registrare un
incremento di 6,5% in valore e di
Infatti i
dati elaborati dal Centro studi di
Assoenologi, sui primi tre mesi dell’anno sfiorano un incremento del 10%
in valore, superando la soglia di 1,1 miliardi di euro a fronte di un
decremento di solo l’1,1% in quantità. Situazione che determina una crescita di
introiti sia nell’Unione europea (+8,7%) che nei Paesi Terzi (+10,9%).
Lievitazioni rare in questi periodi e ancor più incoraggianti se si pensa che
sono abbastanza uniformi, nel senso che riguardano bottiglie prodotte dal
Piemonte alla Sicilia.![]() |
| Un gruppo di turisti in giro "su e zo par i ponti "di Venezia |
![]() |
| Due turisti in viaggio verso l'isola di Massorbo (Foto Sos) |
![]() |
| Ecco una delle magnifiche visioni che si possono apprezzare duvante la traversata verso Venissa (foto Sostene) |
È bello festeggiare un compleanno importante con una base sociale di 360.000 unità, ma è ancora più bello se con la prima uscita in pubblico si riescono a movimentare 15.000 persone. (tante quante hanno visitato il nostro blog - Convivium2000 - da quando è apparso in Internet meno di due mesi fa). Tante ne sono intervenute al Festival di Altroconsumo che si è svolto a Ferrara dove sono state distribuite 4.300 riviste e 2.700 guide ai vini e realizzati seminari ai quali hanno partecipato 1.305 cittadini. Una tre giorni dove non sono mancate plateali dichiarazioni di persone che hanno sentito il bisogno di dichiarare la loro stima e la loro gratitudine ai dirigenti della maggiore organizzazione di consumatori in Italia.
Scrupolosi, un po' sospettosi, sempre pronti alla verifica dei dati che forniamo, con molta gentilezza ma con estrema fermezza nel chiederci spiegazioni sulla validazione statistica dei test, in un qualche modo hanno educato anche noi.
Ci si chiede in questi ultimi tempi come mai sia il vino a guidare la locomotiva dell’esportazione (mentre in Italia leggi, leggine e burocrazia ne aumentino il prezzo e frenino il consumo). Eppure ci fu un tempo in cui il vino italiano cadde così in basso che sembrava non potesse più risalire la china.
La capacità del vino di riposizionarsi sul mercato e nell’ideologia dei consumatori è stata a dir poco prodigiosa. A fronte di un crollo del consumo alimentare del vino, la risposta non è stata quella di esasperare i vantaggi del vino pastorizzato, di pubblicizzare il consumo facile del vino, di allagare di nuove confezioni la grande distribuzione, di condannare la piccola produzione contadina, ma quella di esaltare la diversità, di invocare la denominazione di origine, di accrescere la qualità magari con la G di denominazione garantita,
Il vino ha saputo instaurare un nuovo rapporto tra produttore e consumatore, ha saputo sottrarsi per primo ai piaceri grossolani della tavola, di cui si parla quasi con vergogna e ha saputo imporsi come soggetto di piacere raffinato, addirittura di conversazione mondana, come espressione di altissima civiltà.
Il vino trasmette poi al mondo dell’artigianato alimentare un altro grande insegnamento: sfata uno dei luoghi comuni più difficili da confutare, quello secondo cui l’innovazione tecnologica snatura la tipicità, la qualità di un prodotto.
Il grande vino nasce da materie prime eccellenti, ma si avvantaggia di un appropriato, corretto uso della tecnologia in modo da esaltare le proprie caratteristiche naturali. E dunque tutto quello che concorre a fare di un vino, di un formaggio, di un olio, di un salume ecc. un prodotto tipico, una Doc, una Dop, rimane inalterato, anzi migliora, se le tecniche di produzione usano sistemi e strumenti moderni.
Purché appunto materie prime, area di origine, procedure, dosi, ingredienti restino quelle classiche di quel particolare prodotto.
Questo è lo scopo della disciplina delle denominazioni di origine che ormai una buona parte del pubblico italiano (e prima di esso quello straniero) ha cominciato a comprendere.
Il Dogajolo è certamente uno dei vini più innovativi prodotti fino a oggi prodotti e l'Azienda Carpineto, ha il grandissimo onore di averlo creato. ![]() |
| Cortina d'Ampezzo con il Pomagagnon |
| Stand Grandi Vini Group al Vinexpo Asia Pacific a Hong Kong |
Per tutte le categorie di prodotti emerge che la principale leva di consumo è il piacere che l'utente ricava con l'atto. Un utente che vuole imparare a valutare le caratteristiche sensoriali per acquisire autonome capacità di scelta e che nutre un crescente interesse nei confronti di una certificazione sensoriale.![]() |
| Cabernet del Collio |