L'amore di Milano per il sushi è argomento noto. E quando è esploso, come spesso accade, la città non si è fatta trovare impreparata. Così oggi, che il fenomeno è diventato la normalità, il capoluogo meneghino offre proposte di ogni genere e per tutte le tasche: dai vituperati all you can eat ai fine dining, dalla tradizione alle proposte più innovative. Una giungla, per dirla tutta, nella quale spesso è difficile orientarsi.
Così, domanda tanto frequente quanto spesso inevasa è: dove posso mangiare un buon sushi a Milano?
Da qualche tempo, dicembre per essere precisi, tra le risposte è senza dubbio possibile annoverare Armonico, piccolo gioiello al civico 15 di via Pastrengo, a due passi dalla stazione di Porta Garibaldi, nel cuore del Quartiere Isola.
Da fine-delivery a ristorante: ecco Armonico
La storia Armonico è quella di quattro giovani amici, tutti under 30: Daniel Fompowou, Francesco Riganelli, Gian Marco Virgini e Teo Re Fraschini. Insieme, qualche anno fa, hanno iniziato a pensare a un progetto di ristorazione, un ristorante giapponese con cocktail bar, che in un primo momento avrebbe dovuto veder la luce a Ibiza. La pandemia ha però sconvolto i programmi ed è nato Armonico a Milano. Non un ristorante, almeno nella prima fase, ma un fine delivery. I punti di forza? Un packaging studiato nei minimi dettagli, adatto sia a una cena informale tra amici sia a un pranzo di lavoro, un sito interamente gestito in prima persona e rider interni.
I quattro giovani sociOra, due anni e una pandemia dopo, la decisione di puntare forte anche sul ristorante tradizionale, senza però strafare: venti coperti all'interno, di cui una decina al bancone, e altri dieci all'esterno, disponibili durante la stagione calda. Una scelta oculata, «per garantire un servizio sempre attento e di qualità, con un'attenzione al cliente massima», spiegano i ragazzi. Un locale piccolo quindi, che non vuol dire però porsi dei limiti. «Vogliamo crescere - aggiungono - Un passo alla volta. Anche perché, nelle nostre idee, Armonico è un brand replicabile in altre grandi città».
La proposta di Armonico
Detto della storia, veniamo alla proposta culinaria che, in una parola sola, potrebbe essere definita "coerente". Coerente perché pur non discostandosi in maniera netta da altre realtà del sushi meneghino, aggiunge qua e là spunti interessanti senza mai far venir meno il fulcro centrale del progetto: la qualità della materia prima.
Rispetto al passato di solo delivery, nel menu del ristorante sono state aggiunti alcuni piatti caldi, sotto forma di ciotoline da condividere. Gli Yaki gioza, per esempio, ripieni di gamberi o verdure, ma anche un interessante Nasu dengaku, melanzane glassate in salsa di miso e sesamo.
Il protagonista resta comunque il pesce crudo, proposto in diversi tagli e declinazioni. Abbondanti e gustose le tartare, nelle tre declinazioni classiche (salmone, tonno e ricciola), eleganti i gunkan, tra cui spiccano Il Cremoso (salmone tartare e cream cheese) e soprattutto Il Cazzuto (tartare di capasanta e salsa piccantina). E poi un'ampia proposta di nigiri e hosomaki. Il nostro preferito? Quello allo sgombro, marinato da Armonico.
A chiudere il percorso ci sono infine gli uramaki, per certi versi un manifesto di ciò che vuole essere Armonico, quell'equilibrio tra prodotto e novità che ha funzionato come delivery e che promette altrettanto bene come ristorante tradizionale. Spiccano, tra le varie proposte, il Mazara Orange (Gambero rosso di Mazara, uova d'aringa, mazzancolla, salsa miso e scorza d'arancia), ma soprattutto l'Italia-Scozia (Salmone, uova di salmone, mazzancolla in tempura e salsa teryaki al tartufo).
Attenzione vegan
A dare ulteriore slancio ad Armonico, c'è anche un'attenzione particolare rivolta alla proposta vegana. Accanto al menu tradizionale ce n'è infatti uno completamente vegetale che non dimentica nulla e non risulta mai scontato. Per interderci, c'è l'uramaki Fritzucca, con zucca in tempura, crema di carote, zucca e zenzero e semi di zucca tostati. O il Cric Croc, maki con peperone, avocado, asparago croccante e crema di carciofi. Solo per fare due esempi...
I nostri consigli
Da non perdere: Le tartare, soprattutto quella di tonno. Livello della materia prima molto alto, taglio perfetto e portata abbondante. Si paga (27 euro per 140 grammi), ma ne vale la pena.
La sorpresa: L'uramaki Italia-Scozia. L'equilibrio tra gli ingredienti è perfetto. Il tartufo può spaventare, ma unito alla salsa teryaki sa essere elegante e non invadente.
Cosa bere: La proposta, sia di vini sia di sake, è ampia e interessante. Vale la pena provare Riso Harmoniae, sake italiano di riso carnaroli: fresco e delicato.
Da rivedere: Il bancone, croce e delizia. Comodo ed elegante, ha però un difetto: non permette di vedere la preparazione dei piatti nonostante questa avvenga a pochi centimetri. Peccato, considerata anche la bravura di chi li fa...
Armonico
Via Pastrengo 15, 20159 Milano MI
Tel 3932603080
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