RACCOGLIAMO DOMANDE,
CERCHIAMO DI DARE RISPOSTE
Ecco l'editoriale del direttore della rivista "L'ASSAGGIO" (Scienze sensoriali per l'innovazione) numero 85, della primavera del 2024
Raccogliere domande sta diventando la nostra attività principale. Ammettiamo di essere stati noi a cominciare, con indagini puntuali che hanno poi portato a diverse tesi di laurea, ma oggi abbiamo sempre più gente che ci pone questioni riguardanti le scienze sensoriali. In molti casi sono imprese, soprattutto di dimensioni ragguardevoli, che applicano l’analisi sensoriale alla ricerca di una maggiore certezza nella soddisfazione dei loro clienti. A volte ci inviano matrici da elaborare, altre report da commentare, con la speranza di trovare nuove modalità con le quali ottimizzare l’uso dell’analisi sensoriale, dall’acquisizione dei dati forniti dai giudici all’elaborazione, alla creazione dei disegni sperimentali. Ma la domanda più frequente riguarda come si inizia a fare della buona analisi sensoriale. Sinceramente: trent’anni fa non ci aspettavamo un simile successo. Il merito va sicuramente all’università che ha introdotto la disciplina a partire dai corsi di laurea di enologia e di tecnologia degli alimenti, ma poi l’inserimento si è spinto oltre, all’economia e al marketing, alle scienze della nutrizione per approcciare oggi gli umanisti e gli ingegneri. Questo non solo perché l’analisi sensoriale si applica anche all’interfaccia uomo/macchina, bensì perché le scienze sensoriali offrono solide basi per le relazioni, per affinare l’empatia e, in definitiva, per vivere meglio. Di ciò ne è fermamente convinta l’International Academy of Sensory Analysis che ha abbattuto gli ambiti disciplinari e ha realizzato un progetto di attività che prevede l’avvicinamento degli studenti di qualsiasi corso di laurea e li segue dalla laurea al dottorato coinvolgendo continuamente le imprese collegate. E, parlando di imprese, tra le cose più belle assistiamo all’approdo delle scienze sensoriali nel settore commerciale, quale mezzo di formazione e di animazione delle forze vendita. Quanto questo sia dovuto al poderoso aumento degli scolarizzati del gusto e quindi alla spinta fornita dalle domande di saperne di più sul livello di piacere che fornisce un prodotto non ci è dato di sapere, ma la questione è evidente.
Luigi Odello
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