lunedì 11 marzo 2024

Vuoi provare la carne stampata in 3D?

 

Vuoi provare la carne 

stampata in 3D? 

Vai da Impact Food a Roma

Qui è tutto plant based e la carne è stampata con soli ingredienti vegetali come soia, piselli, frumento, grano e grazie alla tecnologia viene riprodotto e combinato fedelmente il tessuto magro e grasso

di Mariella Morosi

Inutile cercare le parole vegetariano o vegano nel menu del Ristorante "Impact Food", locale pieno di colori e di allegria che illumina da qualche tempo l'austero vialone di Viale Maresciallo Pilsudski, 86, ai Parioli. Nessuna meraviglia se a tavola arrivano succose tagliate e costolette Texas style, con carne stampata in 3D con soli ingredienti vegetali come soiapisellifrumento e grano. Qui è tutto plant based, al di là di ogni definizione, frutto di una natura generosa che merita solo di essere scoperta o, meglio, riscoperta, nelle sue effettive potenzialità future su cui prima o poi dovremmo far conto.

Da Impact Food la carne stampata in 3D

Va detto subito che questo format che sfida la ristorazione tradizionale propone un'esperienza nuova, con sapori che non ci distacchino troppo dalle nostre abitudini. Al di là dei gusti personali, potrebbe comunque essere un contributo alla formazione di una coscienza ecologica, non limitata ai riti della tavola.

Se l'hamburger vegetale ormai non meraviglia più nessuno, qui il vero punto critico è la carne, servita fumante su un tagliere, come appena uscita dal barbecue. I soci titolari di Impact Food Alessandro Thellung e Federica Testa spiegano: «Proponiamo la sostenibilità senza rinunce. La nostra carne viene stampata in 3D con soli ingredienti vegetali come soia, piselli, frumento, grano e grazie alla tecnologia viene riprodotto e combinato fedelmente il tessuto magro e grasso. Ha quel morso che chiede masticazione, non si scioglie in bocca, ha quasi la stessa consistenza di quella a cui siamo abituati. Soprattutto non è sintetica o, meglio, “coltivata”, come quella prodotta estraendo cellule da animali vivi e moltiplicandole. Non ne è stato ancora autorizzato nell'Unione Europea il consumo e quindi non è ancora in commercio».

Da Impact Food focus sulla “Carne-non carne"

Questa novità nel piatto, e in generale i "cibi del futuro", possono essere sani, rispettosi dell'ambiente e soprattutto buoni? Il dibattito è aperto e Impact Food vi entra di diritto organizzando un evento sul tema “Carne-non carne" con relativo menu speciale, nella Settimana della chiarezza alimentare (5-12 marzo).

Il personale anche attraverso la distribuzione di un flyer informativo potrà approfondire il tema e per la cena - oltre alla consueta carta - verrà proposta una degustazione di piatti a partire dall'antipasto con Nuggets, Crispy Tender, Creamy Bomb e No-zzarella; Scialatielli al ragù Redefine o Gnocchetti cascio e pepe come primo piatto; un assaggio di Tagliata e una Ribs di secondo con l'osso (edibile, a base di amido) e, per finire, il Tiramisù vegetale. Il costo del menu degustazione è di 35€ (bevande escluse).

La sostenibilità secondo Impact Food

Il messaggio di Impact Food è pacato, coinvolgente. Niente anatemi dei guru dell'ambiente, ma riflessioni su quanto davvero tutti possiamo fare nelle normali, talvolta banali azioni quotidiane per questo nostro meraviglioso pianeta che ci sta presentando il conto. Recita confidenzialmente il menu: «Lo sai che mangiando Impact contribuisci a risparmiare acqua e ridurre le emissioni di CO2, senza rinunciare al gusto? Ricorda: ogni tuo morso fa la differenza per il nostro pianeta! Anche chi ama la carne qui non dovrà necessariamente fare rinunce». Tutto bene, a patto che non si facciano confronti con la carne bovina. «Certo - precisano ancora i soci - non bisogna fare paragoni troppo spinti. È come fosse quella di un altro animale a cui non siamo abituati, come ad esempio di una giraffa. Per questo ne abbiamo una (finta) che accoglie gli ospiti all'ingresso».

Da Impact Food no alla chimica e no agli Ogm

Consola sapere che la chimica né l'Ogm entrino nel piatto: il danno al Pianeta sarebbe maggiore. Ma se i nuovi chef anche dell'alta cucina hanno allargato i loro panieri fino a comprendere di tutto, proviamoli questi prodotti alternativi. Alessandro Thellung garantisce che - a prescindere da quale sia l'azienda fornitrice - sono molto controllati e nella maggior parte dei casi contengono materie prime di semplice reperibilità. «Vogliamo – dice - far comprendere a chi viene da Impact Food che il cibo che sta mangiando ha lo stesso sapore, odore e consistenza del suo corrispettivo di origine animale, non per sostituire le eccellenze Italiane o i prodotti di qualità, ma per riuscire invece a rispondere in modo sostenibile a quella che è una richiesta crescente di prodotti zootecnici, che ad oggi purtroppo risultano non essere più così sostenibili».

Cosa si mangia da Impact Food

Il menu dimostra che c'è anche una via italiana al fast food che tiene conto delle nostre tradizioni: i pastasciuttari inguaribili troveranno ad esempio gli Scialatielli al ragù di carne che hanno poco da invidiare a quelli della nonna (non interpellata). Sono serviti al dente con una spolverata di "parmigiano" Grattì (alternativa vegetale al formaggio), con buona pace delle mucche che la pubblicità ci mostra pascolare felici nei prati verdi e che la scienza bolla come inquinatrici per consumo d'acqua e deiezioni nefaste. Ma è innegabile che l'agricoltura consuma più acqua dolce di qualsiasi altra attività umana e che quasi un terzo di quell'acqua è dedicato all'allevamento del bestiame, responsabile del 14,5% delle emissioni globali di gas serra.

Nel menu di tutti i giorni nato in collaborazione con lo chef Luca Andrè (executive chef Alberto Spataro) c'è tutto quanto potrebbe desiderare un appassionato di street food internazionale: Panini con Beyond Burger (Usa), Redefine Burger (Israele) e Cheddar Explosion con il cheddar Gusto Plant Word (Grecia); Nuggets HappyVore (Francia); Tagliata di Redefine Beef; Wrap con Planted Kebab; Pulled Spork e Spiedone con Salsiccia e Bratwrust di Redefine. Novità la Mozzarella Stick e i Nuggets senza glutine (entrambi Flax&Kale/Spagna), le Ribs di Juicy Marbles (Usa/Slovenia), gli Hotdog di Redefine, gli Smash burger di Beyond; in arrivo anche i piatti con il Salmone e il Tonno di Current Foods (Usa). Oltre agli Scialatielli la tradizione ammicca con gli Gnocchi “Cascio” e Pepe con crema di ; le insalate con Filetti di cotoletta vegetale Salomon per la Caesar Salad, Greek style Violife per la Greca e Sashimi vegetale Zalmon o NoTuna per i Pokè. Naturalmente anche i dolci sono tutti a base vegetale: dal nuovo dessert al caramello salato con crema vegetale e granella di Oreo, alla Cheesecake, il Tiramisù, la Sacher, i gustosi Brownie, il Bicchiere Goloso e i Cookie al cacao. È disponibile un menu in versione gluten free.

Cosa si beve da Impact Food

Dal bar arrivano le Birre alla spina (Ichnusa non filtrata, Moretti e Crazy Rabbit del Birrificio Sabino), una piccola selezione di vini certificati vegani (Le Due Torri – Tenute Filippi – Marchiori), i cocktails ready-to-drink Drink It e gli estratti di frutta fresca BioBacche Toscane.

Come è l'interno di Impact Food

Nel progetto di restyling del locale, di circa 300 mq, aperto all day long e aperto 7 giorni su 7, si è voluta ricreare con la collaborazione dall'architetto Andrea Carletti quell'atmosfera avvolgente delle migliori steak house internazionali con materiali dai colori caldi, come il rovere oliato e il mattone smaltato. «Vogliamo aiutare i nostri clienti ad abbracciare prodotti sostenibili, senza rinunciare al piacere di mangiare “carne”, ed evitandone l'impatto ambientale», conclude il manager. I gusti restano personali ma è innegabile che nella nostra quotidianità serva una riflessione radicale, una sorta di galateo ecologico. e i numeri di chi riesce a conciliare l'immediato con il futuro sono in crescita.

Impact Food
Viale Maresciallo Pilsudski 86 - 00197 Roma
Tel 351 7433547

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