Prezzi alimentari in aumento:
verdure e carne spingono
il carrello della spesa
Ad agosto 2025 l’inflazione in Italia scende all’1,6%, sostenuta dal calo dei prezzi energetici. Crescono però i costi alimentari (+4%), soprattutto per carne e verdure fresche, mentre i servizi mostrano dinamiche differenziate
Secondo le stime preliminari di agosto 2025, l’inflazione in Italia scende all’1,6%, trainata principalmente dalla flessione dei prezzi dei beni energetici (-4,4% da -3,4% di luglio). Questo calo interessa sia il settore regolamentato sia quello libero, con variazioni differenziate tra gas naturale, energia elettrica e combustibili per trasporto e riscaldamento.
Nel dettaglio, i prezzi degli energetici regolamentati rallentano (da +17,1% a +12,9%), frenati dal gas di città e dal gas naturale nel mercato tutelato, mentre quelli dell’energia elettrica regolamentata restano stabili a +20,5%. Tra gli energetici non regolamentati, prosegue la discesa dei prezzi del gas naturale e dell’energia elettrica sul mercato libero, compensata solo parzialmente dal rallentamento dei cali per gasolio e combustibili solidi.
Crescono i prezzi alimentari
Contrariamente alla dinamica energetica, i prezzi alimentari accelerano da +3,7% a +4,0%. L’aumento interessa sia gli alimentari non lavorati (+5,6%), tra cui verdure fresche e carni, sia gli alimentari lavorati (+3,0%). «L’andamento dei prodotti freschi e della carne determina gran parte della crescita del carrello della spesa», spiegano gli analisti. La spesa alimentare, misurata sul carrello della spesa, registra un incremento tendenziale del +3,5% rispetto all’anno precedente, segnalando una pressione sui consumi fuori casa e domestici.
Servizi in lieve accelerazione e dinamiche differenziate
I prezzi dei servizi mostrano una crescita più contenuta, passando da +2,6% a +2,7%. Si registra una lieve accelerazione nei servizi relativi ai trasporti (+3,5%) e nei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+2,9%). Tra questi ultimi, si evidenziano i servizi ricreativi e sportivi (+6,7%) e i servizi di alloggio (+2,1%), mentre decelerano i prezzi dei pacchetti vacanza (+7,2%).
I servizi di comunicazione registrano una flessione dei prezzi (+0,2%), con particolare attenzione a telefonia e telefax che mostrano una variazione tendenziale nulla.
Differenziale tra beni e servizi
Ad agosto, il differenziale inflazionistico tra i prezzi dei servizi e quelli dei beni si amplia a +2,1 punti percentuali (da +1,8 di luglio). Questo indica una dinamica più marcata dei servizi rispetto ai beni, con effetti significativi sul costo complessivo della vita e sulle scelte di consumo.
Nessun commento:
Posta un commento