martedì 30 luglio 2013

GIRO DEL MONDO IN 80 SIGARI

E' uscito il libro 
"Il giro del mondo in 80 sigari"

Iniziativa editoriale imperdibile per i veri gourmet: è appena uscito Il giro del mondo in 80 sigari, libro firmato dal giornalista Brinis Paolo e pubblicato da CasadeiLibri nella collana Porte della percezione. Da Winston Churchill a Ernest Hemingway, da Orson Welles a Caterina di Russia, a Lord Brummel, Fidel Castro, Groucho Marx, sono molti i personaggi famosi legati al sigaro.
"Interviste impossibili, ma verosimili, per scoprire un mondo, quello dei puros appunto, dalle grandi suggestioni, ma destinato comunque a trasformarsi in fumo e cenere. E per questo, da non prendere troppo sul serio. O forse proprio per questo, ciambella di salvataggio per difendersi dalle onde della vita". I disegni che impreziosiscono questo librino sono stati realizzati da Riccardo Dalisi. L'artista ha voluto chiamarli Sigari da Biennale, ispirandosi, con la consueta ironia, alle cifre stilistiche di alcuni maestri del passato. Nei ringraziamenti, Paolo Brinis esprime la sua riconoscenza all'amico Gianluca Bisol, per avere fornito una colta documentazione per la stesura del capitolo dedicato a Giacomo Casanova.

BISOL: STAPPATURA VENISSA

VENISSA 
STAPPATURA UFFICIALE

Giovedì 8 agosto e giovedì 29 agosto alle 19.45 a Venissa si celebrerà la stappatura ufficiale di tre delle cento preziose bottiglie della collezione Venissa 2010, Simbolo d'Oro della Venezia Nativa. Come nella serata del 25 luglio, saranno Gianluca e Desiderio Bisol, assieme a Roberto Cipresso, a guidare nella degustazione emozionale di Venissa. Per continuare a vivere l'emozione nel luogo magico da cui tutto è partito, si terranno nel corso dell'estate ulteriori successive "Serate Veniss"a, sempre aperte al pubblico su prenotazione.

Programma della serata:

Ore 19.45
Aperitivo di Benvenuto nel Vigneto di Venissa
ore 20.00
Il Sogno di Venissa: racconto del progetto, dalle prime ricerche
fino alla realizzazione delle Bottiglie Numerate
ore 20.20
Degustazione emozionale di Venissa
Proiezione della Multivisione "Venissa, il Simbolo d'oro della Venezia Nativa" realizzata da Francesco Lopergolo con le suggestive immagini di Paolo Spigariol
ore 20.45
Cena con menu creato dalla chef Antonia Klugmann con il prezioso supporto del sous-chef Arianna Dalla Valeria
Costo della serata euro 95,00 - massimo 30 ospiti
E' possibile pernottare nelle sei confortevoli camere della struttura, con vista sulla vigna e sulla Laguna.

Per prenotazioni e informazioni:
info@venissa.it
t +39 041 52 72 281
www.venissa.it




sabato 27 luglio 2013

UN SMS DI…VINO AL GIORNO: BARBERA


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BARBERA


Con l’arrosto sono incerto
non so scegliere! Un Pinot?
O meglio andare sul Merlot?
Di una cosa sono certo
con la carne, rossa o nera,
ci va un rosso, come il Barbera





Dal libro “in 160 BATTUTE … 500 SMS IN RIMA 

venerdì 26 luglio 2013

CALICI DI STELLE A CORTINA


CALICI DI STELLE A CORTINA
NEI RIFUGI DI ALTA MONTAGNA

Cosa di meglio trovarsi il alta montagna per San Lorenzo a guardare le stelle? E se poi abbiamo un buon calice di spumante tra le mani è il non plus ultra! Torna dunque a Cortina d’Ampezzo con successo, per il terzo anno consecutivo, la manifestazione “Calici di stelle”ormai collaudata da anni in tutta l’Italia. La cornice delle Dolomiti, patrimonio dell’Umanità, è sicuramente la più preziosa del nostro Paese.
“È proprio durante una sera in un rifugio, in compagnia di amici – afferma la veneziana Maria Botter ideatrice della manifestazione - che è nata l’idea di organizzare un evento aperto a tutti coloro che sono appassionati di vino e… della montagna e amano in particolare la Regina delle Dolomiti, quella Cortina che ormai, da anni, si sta dedicando al gusto in generale e al vino in particolare”.

“quest’anno – continua la Botter – grazie al patrocinio del Comune di Cortina e il Movimento del turismo del vino e Cortina Turismo si potrà brindare in alta quota. Un vero e proprio percorso di intrattenimento gastronomico e culturale che inizierà nel pomeriggio di sabato 10 e attraverserà le Dolomiti, coinvolgendo quattro rifugi e una malga: rifugio Averau (2416 metri),il Lgazuoi (2225 m.) il Col Drusciè (1780) e la malga Peziè (1535); quest’ultima raggiungibile anche con mezzi propri e attrezzata  con laboratori creativi per i bimbi (aperta dalle 15 alle 18).

Un contorno di altre manifestazioni con al centro la degustazione dei vini di un centinaio di produttori presenti (10 euro per il bicchiere che dà diritto agli assaggi e 5 per il piattino con i prodotti tipici) per una giornata decisamente diversa.

Info: botter@veneziaeventi.com

giovedì 25 luglio 2013

PANORAMA RACCONTA BISOL

Panorama racconta la famiglia Bisol
il Master in Cultura del Cibo e del Vino e il progetto Venissa

Giuseppina Grueff, giornalista della nota testata Panorama, edita da Mondadori, racconta la storia della famiglia Bisol e del Progetto Venissa in un ampio articolo di due pagine intitolato "Bisol: una famiglia e un vino con le radici nella laguna", uscito il 1 luglio scorso.
"E' molto concreto il sostegno al Master in Cultura del Cibo e del Vino di Ca' Foscari, giunto alla settima edizione" - scrive la giornalista - "il Master incoraggia nei giovani laureati in altre discipline l'apertura verso il settore delle risorse agricole e artigianali, oggi la nostra più autentica ricchezza" - spiega Gianluca Bisol -.

mercoledì 24 luglio 2013

UN SMS DI…VINO AL GIORNO: SAUVIGNON

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ARAGOSTA E SAUVIGNON

Oggi ho mangiato aragosta
Ammazza quanto costa!
Come vino c’era un Sauvignon
La bottiglia era mignon
ma costava uno sproposito
Ho dovuto lasciare un deposito!



Dal libro "in 160 BATTUTE … 500 SMS IN RIMA"

martedì 23 luglio 2013

BISOL: BOLLICINE ROSA


GIOVEDÌ 1° AGOSTO TUTTI AL DOBLADINO



Giovedì 1 agosto, il Dobladino Antica Valdobbiadene offrirà l'esclusivo aperitivo "Bollicine rosa & Bisol", in cui verranno proposte le eccellenze Cru Bisol e i Talento Metodo Classico.
Il costo è di 14.00 euro per la degustazione di due calici e una deliziosa proposta food.
Per la cena è gradita la prenotazione e, a tutti coloro che vi parteciperanno, dopo l'aperitivo sarà donato un gradito omaggio.
Il ristorante è diretto dallo chef Cristian Mometti il quale, con una cucina sempre in evoluzione incentrata sulla scelta di prodotti di prima qualità e di stagione, dedica ampio spazio alla Vasocottura, tecnica di cucina in cui si è specializzato e sulla quale ha scritto un libro dall'omonimo titolo.

lunedì 22 luglio 2013

L’AGRITURISMO TOMMASI IN MAREMMA

UNA NUOVA GEMMA FRA LE VERDI 
COLLINE DI PITIGLIANO, CITTÀ DEL TUFO

Ha aperto sabato 20 luglio 2013  l'Agriturismo Poggio al Tufo, uno splendido casale ristrutturato nelle storico comune di Pitigliano, nella Maremma Toscana.
Immerso nel verde dei vigneti di proprietà della famiglia Tommasi, l'agriturismo gode di una vista mozzafiato ed è perfettamente integrato con armonia all'ambiente circostante.
L'Agriturismo Poggio al Tufo, composto da due casali adiacenti, dispone di 8 camere tutte personalizzate ed il cui nome richiama i vigneti ed i vini prodotti nella tenuta.

Tutte le camere sono arredate con uno stile unico, finiture eleganti e dotate di ogni comfort. La gestione e l’atmosfera sono familiari. Colazione, pranzo e cena sono servite al piano terra nel casale principale con vista sulle dolci colline.

I piatti proposti ripercorrono la cucina tradizionale del luogo, con una selezione “a km zero” delle materie prime e sono abbinati ai vini che la famiglia Tommasi produce nei vigneti che circondano l’agriturismo.
A disposizione degli ospiti, nell’ampio giardino circostante, una piscina Attrezzata, dove immergersi  in un relax naturale totale.
L’Agriturismo Poggio al Tufo si trova a Pitigliano e a pochi chilometri da Sovana, Sorano e dai più interessanti siti di interesse della Maremma Toscana, come le Terme di Saturnia ed i più importanti siti archeologi della civiltà Etrusca.
"Con l’apertura dell’Agriturismo Poggio al Tufo" afferma Dario Tommasi "la nostra famiglia aggiunge un’altra perla ed allarga l’offerta legata al mondo dell’ospitalità e dell’accoglienza, da sempre nel nostro DNA. Non solo, si completa il progetto Poggio al Tufo, iniziato nel 1997 con l’acquisizione dei vigneti della Tenuta."
Villa Quaranta Park hotel****, Albergo Mazzanti*** e il Ristorante Antico Caffè Dante le altre strutture “Tommasi Family Estates”  nella provincia di Verona.
Tommasi è un’azienda familiare fondata nel 1902, diretta oggi dalla quarta generazione. Si estende su 135 ettari di vigneti di proprietà nella provincia di Verona e su circa 100 ettari nel territorio della Maremma Toscana.  

AGRITURISMO POGGIO AL TUFO
Strada Comunale della Formica
Località Poggio Cavalluccio 6199
58017 Pitigliano - Grosseto – Italy
Mobile +39 337 1056476
agriturismo@poggioaltufo.it
www.poggioaltufo.it




lunedì 15 luglio 2013

68° CONGRESSO NAZIONALE ASSOENOLOGI

IL VINO ITALIANO ALLA «SFIDA DEI TRENT’ANNI»
GLI ENOLOGI SARANNO DETERMINANTI PER VINCERLA

Da qui al 2043, quindi nei prossimi trent’anni, un miliardo di persone in più sulla Terra avrà la disponibilità economica per acquistare beni voluttuari. E tra questi anche il vino. La proiezione degli analisti rappresenta il punto di partenza di una corsa alla conquista del consumatore che coinvolgerà tutti i settori merceologici, in primo piano il vino italiano che, con l’export in costante crescita, è la locomotiva dell’agroalimentare. Il comparto vitivinicolo made in Italy è pronto alla «sfida dei trent’anni», con una formula vincente che lo collocherà ai vertici della competizione, non solo per numeri, ma anche in valore, tanto che il primato attualmente detenuto dalla Francia potrebbe essere uguagliato se non superato. E’ questo il messaggio che è arrivato dal 68° congresso di Assoenologi,  conclusosi ad Alba, dove seicento esperti dell’associazione di categoria più antica e numerosa al mondo si sono confrontati su passato, presente e futuro.
 La corsa alla conquista dei mercati attraverso la qualità parte proprio dal Piemonte, la regione italiana con il maggior numero di vini a denominazione d’origine (58 di cui 42 Doc e 16 Docg). «Proprio in Piemonte - ricorda Giuseppe Martelli - direttore generale di Assoenologi - la nostra associazione fu fondata nel 1891, ad Asti, per opera di Arturo Marescalchi. Oggi raggruppa e rappresenta 4 mila professionisti, ossia il 90 per cento dei tecnici vitivinicoli attivamente impegnati. Se il vino italiano ha raggiunto i risultati che tutti gli riconoscono nel mondo è perché il ruolo dell’enotecnico è diventato importante e indispensabile. Anche i più scettici si sono convinti che la tradizione da sola non risolve i problemi, non migliora la qualità, non sana i bilanci delle aziende e che il vino, come qualsiasi altro prodotto biologico alimentare, senza tecnologia solo casualmente può essere di qualità».
«E il vino - ha detto Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi - è il miglior marcatore del territorio. Si fa soltanto sul posto a differenza di altri prodotti. Ma bisogna essere consapevoli che la cantina non è più solo una poesia, dobbiamo uscire dal guscio, individuare quali mercati sono più adatti ai nostri vini e percorrere quelle strade».
Il settore vitivinicolo guarda oltre il profilo delle colline, ma con i piedi ben saldi nel vigneto. Non a caso il tema del 68° Congresso era «Cinquant’anni di Doc: il territorio, il vino, l’enologo». Un intreccio fra tradizione e innovazione. Questa è stata la formula vincente, raccontata anche da alcuni protagonisti, come Angelo Gaja, Angelo Maci e il marchese Piero Antinori: italiani che, ciascuno con le proprie peculiarità e diversità, hanno scritto e stanno scrivendo gloriose pagine nella storia delle viticoltura italiana.
Guardare al trentennio che verrà significa anche misurarsi con altre sfide, prime fra tutte quelle legate al clima e all’ambiente. Le condizioni ambientali anche in Italia stanno mutando con oscillazioni improvvise, tali da stravolgere antiche e consolidate certezze di coltivazione. Al congresso sono state illustrate le esperienze di una viticoltura estrema, quella che ogni giorno deve fare i conti con zone desertiche, prive d’acqua oppure precipitate negli intensi rigori invernali. Bob Bertheau (Columbia Valley), Alberto Antonini (Mendoza, Argentina), Len Knoetze e Heinè Janse van Rensburg (Belville, Sudafrica), hanno raccontato come, grazie alla tecnologia, si può vincere e addomesticare le condizioni estreme di viticoltura. «Un modo per trasformare le criticità in opportunità - dice ancora Martelli - e un’esperienza che può tornare molto utile anche in Italia».

giovedì 11 luglio 2013

UN SMS AL GIORNO: VERNACCIA

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VERNACCIA?

Ieri sera a un convivio
ho fatto una figuraccia
Mi sono trovato a un bivio
tra Brunello e Vernaccia
Eppur conosco San Gemignano
le sue torri e il vino toscano!


Dal libro "in 160 BATTUTE … 500 SMS IN RIMA"

martedì 9 luglio 2013

VINO VIP A CORTINA


WEEKEND IN ALTA QUOTA!
DAL 13 AL 15 LUGLIO TORNA VINOVIP CORTINA

Dal 13 al 15 luglio torna VINOVIP CORTINA, la Biennale del vino italiano ideata e organizzata da Civilltà del bere in collaborazione con Verona Fiere.
La location è, come sempre, Cortina d'Ampezzo, la perla delle Dolomiti, che offrirà un weekend ricco di avvenimenti dedicati completamente alle eccellenze del vino. Umberto Cesari parteciperà alla kermesse veneta e per l'occasione presenterà i suoi vini più premiati: Tauleto, Liano Sangiovese Cabernet Sauvignon e Liano Chardonnay Sauvignon Blanc. 
La maison è stata l'unica azienda selezionata in Emilia Romagna come espressione massima di un terroir dalle grandi potenzialità, capace di regalare ai palati raffinati vini di grande carattere. Un luogo magico, ospiti di altissimo livello e le eccellenze vinicole delle diverse regioni italiane: ci sono tutti gli ingredienti per una degustazione di alta classe... ad alta quota!

IL PROVERBIO: l'ubriaco





Quando uno xe imbriago


tuti ghe vol dar da bever



(Quando uno è sbronzo tutti vogliono dargli da bere)

PIGHIN. INTERVENTI MIRATI

PIGHIN. INTERVENTI MIRATI
PER DEBELLARE I PARASSITI

La regolamentazione dell'uso dei prodotti chimici e delle attività di concimazione aderisce perfettamente ai criteri della cosiddetta lotta integrata, che per debellare i parassiti si avvale di prodotti chimici e sistemi biologici.
Alla base, un sistema di monitoraggio costante che permette di mirare l’intervento sui parassiti individuando il momento in cui ottenere il miglior risultato, utilizzando prodotti specifici che colpiscono solo essi, escludendo gli insetti utili. Allo scopo, nei terreni delle tenute sono state sistemate trappole ferormoniche, che consentono di delineare lo stadio di sviluppo dell’insetto dannoso e il suo grado di insediamento. Per esercitare un controllo efficace delle malattie fungine sono state installate centraline di rilevamento dei dati meteorologici collegate alla rete informatica, che permettono di cogliere le condizioni idonee allo sviluppo dei funghi patogeni, ipotizzare il loro ciclo vitale e conseguentemente individuare il momento migliore per ottenere i risultati migliori con il minor dosaggio di prodotti chimici. Dal 2002 l’azienda ha cominciato a tenere sotto controllo gli insetti dannosi con il metodo della confusione sessuale, riuscendo in alcuni casi ad azzerare gli interventi insetticidi. Introdotto inizialmente solo nei frutteti, dal 2007 il metodo è stato esteso a tutti i vigneti del Collio. 

UN SMS AL GIORNO: NE' FUMO, NE' DROGA

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NE’ FUMO NE’ DROGA


Non fumo e non mi drogo
ma con cibo e vino mi sfogo
Non ho controllo con la pasta
Una porzione non mi basta
Col vino poi sono insaziabile
Non sono… raccomandabile?


Dal libro "in 160 BATTUTE … 500 SMS IN RIMA" 

lunedì 8 luglio 2013

UNA PAROLA AL GIORNO

SPRITZ

Aperitivo alcolico gustato soprattutto nell’Italia del Nordest. Non è una bevanda confezionata: viene servita al bar e preparata al momento.
Mediamente contiene vino Prosecco (40%), acqua gassata 4 (30%) e aperitivi colorati tipo Aperol o Campari (30%).
Il termine “spritz” deriva dal tedesco “spritzen” e significa spruzzare. Durante la dominazione asburgica i militari allungavano con acqua di seltz i vini veneti. Seltz è una località tedesca della zona di Nassau dove si trovano sorgenti di acqua termale bicarbonato-alca1ina.
Il grado alcolico dello spritz varia, però in genere si aggira sul 10% quindi inferiore ai normali vermut. Un bicchiere di spritz da 100 ml. fornisce mediamente 70 calorie, pari a 296 kj.

(dal libro di Renzo Pellati “I cibi dall’A alla Z”)

SALVIAMO GLI ALBERI

PER L'ANALISI SENSORIALE 
LA CARTA NON SI USA PIÙ

Una visione del vigneto "Asili" di Michele Chiarlo
Lo so, avete subito pensato alla scoperta dell'acqua calda, perché da anni i giudici sensoriali, chiusi in loculi chiamati cabine, registrano le loro valutazioni usando pc. 
Ma noi non intendiamo questo. 
Noi intendiamo che da oggi chiunque e in qualunque parte del mondo si trovi può registrare il proprio giudizio attraverso il proprio smartphone, tablet, pc o mac. 
Gli è sufficiente una wifi e riceve sul suo device una scheda che compila con tutta tranquillità mentre il conduttore del test, anche a migliaia di chilometri di distanza, osserva in diretta il lavoro del suo giudice. 
Questo significa dilatare in modo mirabile le potenzialità dell'analisi sensoriale. Se a trarne grande beneficio sarà il lavoro di laboratorio dove non si useranno più schede cartacee con il conseguente caricamento ottico o manuale e dove potremo mandare in pensione vecchi pc e costosi monitor, non da meno sarà per i test sui consumatori e le valutazioni di punti vendita e locali.
Il Ginkgo biloba  è un fossile vivente e unica specie
ancora sopravvissuta della famiglia Ginkgoaceae
Il visitatore dell'enoteca regionale (scegliete voi quale) potrà fornire le sue generalità di consumatore ed esprimere la valutazione del bicchiere di vino che gli è stato offerto. Con migliaia (o milioni di valutazioni) si potrà generare uno storico per impostare l'innovazione di un intero territorio, ma già da subito il produttore potrà ricevere i dati riguardanti il suo vino, e magari contattare chi l'ha assaggiato per una proposta commerciale.
Per non parlare che il sistema (che si chiama Ads System ed è stato messo a punto da Horizon Design, mail@horizondesign.it) può essere convenientemente impiegato per fare giocare gli ospiti a una cena, permettere di rilevare i giudizi dei clienti in una fiera o consentire la realizzazione di un banco di assaggio sulla metodologia Stratus Tasting.
                                                                                                                                                                           
Luigi Odello


domenica 7 luglio 2013

IL PROVERBIO: il riso



El riso nasse ne l’aqua 

e ha da morir nel vin


(Il riso vive nell’acqua e deve morire nel vino)

UN SMS DI…VINO AL GIORNO

UN SMS DI…VINO AL GIORNO

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IL MOSCATO



Stasera a cena ho provato
un vino delizioso, il moscato!
Il colore è quello dell’oro
Il profumo (come l’alloro)
è intenso e invitante
e il gusto entusiasmante







Dal libro “in 160 BATTUTE … 500 SMS IN RIMA" 

MADE IN ITALY

MADE IN ITALY

IL 20 % DELLE BOTTIGLIE DI VINO
VENDUTE NEL MONDO E’ ITALIANO

La sala, ad Alba, dove si è svolto il 68. congresso nazionale dell'Assoenolgi
Il 20 per cento delle bottiglie di vino vendute nel mondo, da Pechino e New York, da Londra a Mosca e Tokyo, sono made in Italy. Sugli scaffali dei supermercati, nei ristoranti alla moda, nei bar dove i giovani si danno appuntamento per l’happy hour, l’«Italian Wine» influenza i gusti e fa tendenza.
E’ questo il forte risultato dell’export italiano che colloca il settore vitivinicolo in controtendenza rispetto alla crisi generale. Tutto ciò è merito anche di una professionalità in cantina made in vigneto, espressa attraverso il contributo indispensabile degli enologi, che ad Alba (Cuneo) stanno celebrando il 68° congresso. Il presidente, Riccardo Cotarella,
spiega così i risultati raggiunti: «In cantina meno poesia e più professionalità. Il vino è il miglior marcatore del territorio, un prodotto che si fa solo sul posto e non è replicabile. Sino a pochi decenni fa esisteva un mercato del produttore, ora c’è quello del consumatore, bisogna misurarsi con gli amanti del vino, appassionati e acculturati. Dobbiamo andare fuori, oltre i nostri confini, confrontarci con il resto del mondo». E’ l’export, infatti, la terra promessa del vino italiano. Concetto ribadito oggi ad Alba da tre patriarchi e leader del settore, Angelo Gaja, titolare dell’azienda agricola di Barbaresco, Angelo Maci, amministratore delegato Cantine Due Palme (Puglia) e Piero Antinori, presidente della Marchese Antinori di Firenze.
«L’Italia - dice Antinori - ha enormi potenzialità. Nei prossimi trent’anni ci sarà un miliardo di persone con disponibilità ad acquistare beni voluttuari. Sarebbe un peccato se i nostri produttori non approfittassero di questa opportunità. Abbiamo già conquistato gli Usa, dove il fatturato export del nostro prodotto ha raggiunto i 7,67 milioni di euro, superando la Francia che fattura 7,33 milioni. Ma siamo ancora lontani in Cina e il nostro obietivo è quello di ridurre il gap che ci separa dai transalpini. Teniamo conto anche di un altro aspetto: per la prima volta, dopo tanti anni, assistiamo nel mondo a una corrispondenza fra consumi e produzione. In altre parole: non ci sono più eccedenze, il che rappresenta una svolta positiva per i nostri mercati».
Esempi di grandi produttori, ma anche attenzione alle dimensioni di casa nostra. Angelo Gaja: «Il 53 per cento del settore è rappresentato dalle cooperative, il 26% dalle grandi aziende, il 21% da quelle piccole. Sono gli artigiani del vino e di loro troppo spesso ci si dimentica». Esperienza diversa quella di Angelo Maci, che nel Salento è al vertice della Società Cooperativa Due Palme: esempio di associazionismo fra 1200 viticoltori, proprietari di 2400 ettari di vigneti (export di 7 milioni di bottiglie, fatturato 22,7 milioni di euro).


sabato 6 luglio 2013

ECOSOSTENIBILITA' DI PIGHIN


L'ecosostenibilità è la regola 
per Pighin aziende agricole in Friuli

Impiego di prodotti chimici e concimazione secondo le direttive regionali in materia

Dal 2001 l’intera estensione dell’azienda agricola Pighin rientra nel piano di sviluppo rurale del Friuli-Venezia Giulia alla misura F1 – Diffusione di sistemi di produzione agricola a basso impatto ambientale, che impone l’adozione di pratiche agronomiche atte a ridurre al minimo l’utilizzo di prodotti chimici e a una migliore gestione dei terreni. Eseguendo gli interventi in modo mirato viene eliminato l'uso dei fitofarmaci più dannosi all'ecosistema e si disciplina l'uso di tutti gli altri in base alle direttive regionali. La concimazione deve attenersi a regole e controlli per evitare di inquinare.

venerdì 5 luglio 2013

IL PROVERBIO: Dio


Dio te varda                            

da un magnador 

che no beve


(Dio ti guardi da un mangiatore che non beve)

giovedì 4 luglio 2013

PINOT GRIGIO FRIULI DOC 2012

P

IL VINO DELLA SETTIMANA

Pinot Grigio D.O.C.

FRIULI GRAVE 2012

SCHEDA TECNICA
TIPO DI VINO: Bianco, secco, Pinot Grigio Friuli Grave.
PRODUTTORE: Fernando Pighin & Figli S.agr. a r.l.
UVE: Pinot grigio in purezza.
ZONA DI PRODUZIONE: Fraz. Risano – Pavia di Udine (UD) – Italia.
TERRENO: Di medio impasto con presenza di chiazze ghiaia.
SISTEMA DI ALLEVAMENTO: Prevalenza Guyot monolaterale con 4.000 ceppi/ha, potature corte che limitano la produzione dell’uva rendendola più ricca e strutturata.
RESA PER ETTARO: 90–100 q/ha d’uva.
VENDEMMIA: In epoca ottimale di maturazione avvenuta il 5 settembre.
VINIFICAZIONE: Vinificazione in bianco tramite pressatura soffice e condizionamento dell’uva a + 10° C.
RESA IN MOSTO: 68%.
FERMENTAZIONE: In vasche di acciaio inox per 18 giorni a temperatura controllata da +18° a +22° C.
AFFINAMENTO: Stoccaggio in cantina a temperatura costante a + 12° C, stabilizzazione in celle frigo fino al momento dell’imbottigliamento.
ALCOL: 12,5% vol.
RESIDUO ZUCCHERINO: 1 g/l.
ACIDITÀ TOTALE: 5,40 g/l in acido tartarico.

SCHEDA ORGANOLETTICA

COLORE: Giallo paglierino con riflessi leggermente ambrati.
PROFUMO: Fruttato e floreale di banana, ananasso e i fiori di glicine.
SAPORE: Persistente, di ottimo corpo e giusta armonia.
ABBINAMENTO: E' classico vino da pesce; ottimo con risotti e minestre di verdure, da abbinare anche con carni bianche leggere e formaggi dolci.
SERVIZIO: Alla temperatura da +11° a +12° C stappato al momento.
CONSUMO E DURATA:: Ottimo consumato giovane, ben conservato mantiene o addirittura aumenta di personalità anche dopo 2 o 3 anni.



martedì 2 luglio 2013

EXPORT +10 % IN 3 MESI

Made in Italy

L'EXPORT DI VINO ITALIANO 
CRESCE DEL 10% NEI PRIMI TRE MESI

Il vino italiano, al di là del contesto economico, riesce a guadagnare la fiducia del consumatore globale, consolidando il ruolo di prodotto simbolo del settore alimentare e del Made in Italy. La crescita dei primi tre mesi dell’anno sfiora il 10% (+9,8%), superando la soglia di 1,1 miliardi di euro, mentre i volumi mostrano una leggera flessione passando da 4,8 a 4,7 milioni di ettolitri (–1,9%). Il dato medio di sintesi (Vmu) evidenzia una crescita da 2,08 a 2,33 euro/litro, corrispondente a +12% rispetto al dato del primo trimestre 2012. Questi in sintesi i risultati dell'elaborazione dei dati effettuati dal Centro studi di Assoenologi, ossia dell'organizzazione nazionale di categoria che nel nostro Paese rappresenta i tecnici del settore vitivinicolo.
Per quanto attiene alle tipologie, la caratteristica principale di questi primi dati risiede nella crescita dei valori unitari esportati piuttosto che nell’espansione dei volumi. Solo gli spumanti mostrano una crescita in volume del +13,0% (da 325 a 367 mila ettolitri), mentre le restanti tipologie registrano più di qualche cedimento.
Nel loro complesso i vini tranquilli risultano in flessione del 2,4%, somma derivata da –1,8% del prodotto in bottiglia, che passa da 2,5 a 2,45 milioni ettolitri; e la flessione del prodotto sfuso –3,4%, da 1,58 a 1,52 milioni ettolitri. Il vino frizzante lascia sul terreno il –9,9%: le consegne infatti si riducono da 412 a 372 mila ettolitri.
Il secondo elemento caratterizzante l’export del vino italiano è il deciso incremento del valore unitario +31,9% del prodotto sfuso. Terza caratteristica di questo primo scorcio del 2013 è la continua progressione degli spumanti.
Più rassicurante il versante dei valori, in crescita complessiva del +9,7% da 1.010 a 1.109 milioni di euro.
“Il timore di una penuria di prodotto nelle fasi post vendemmiali, - sostiene Giuseppe Martelli, direttore generale dell’Assoenologi - ha innescato un crescendo speculativo sui prezzi all’origine che ha contribuito a innescare l’ascesa del prezzo finale”.
Il vino in bottiglia registra una crescita del +7,1% (da 718 a 769 milioni di euro), a fronte di una leggera flessione dei volumi. Gli incrementi più significativi si registrano nel prodotto sfuso: +27,4%, da 99 a 126 milioni di euro; e nei mosti +20,8%.
Come annunciato nei precedenti report dell’Associazione enologi enotecnici italiani il vino in bottiglia rompe la soglia dei 3 euro/litro con un valore di 3,13 euro/litro, pari a +9,1% rispetto al 2012.
Buona la performance complessiva dello spumante che fa registrare +5,9%, passando da 3,34 euro a 3,54 euro/litro. Tutte le tipologie di vino mostrano incrementi significativi dei valori medi, a partire dal vino sfuso (+31,9%, con un balzo da 0,63 a 0,83 euro/litro). Il segmento dei frizzanti, nella contrazione dei volumi consegnati, trova soddisfazione nell’incremento del Vmu di +7,8%.
All’interno del segmento vino tranquillo i vini bianchi, dopo una lunga fase di stallo, mostrano un’inversione di tendenza delle consegne (+3,3%) e del +18,6% in valore, passando da 283 a 336 milioni di euro. Crescita ampiamente articolata nelle singole tipologie: +26% nella categoria vino senza indicazione; +10,4% nei vini bianchi Dop +5%; Igt bianchi +18,3% valore e +5,2% volume.
I vini rossi mostrano una flessione dei volumi esportati pari a –7,8% (da 2,09 a 1,86 milioni di ettolitri) e una crescita del valore da 520 a 547 milioni di euro, +5,1%, concentrata nel segmento dei vini senza indicazione (+10,3%), mentre i rossi Dop registrano variazioni del +3,9% valore e –0,6% in volume e i vini Igt +2,8% e –2,9% rispettivamente.
I valori medi di tutte le tipologie produttive riportano un rialzo sostenuto nel primo trimestre dell’anno in corso. I rossi variano da 2,57 a 2,94 euro/litro, +14,1%; i vini bianchi registrano un incremento analogo +14,8%, passando da 1,4 a 1,6 euro.
Gli spumanti accusano un rallentamento soprattutto nei mercati europei, mentre i vini frizzanti concentrano l’offerta di prodotti delle fasce più alte Dop e Igt con un incremento del Vmu del segmento del +8,6%.
Secondo l’analisi compiuta da Assoenologi della distribuzione geografica dell’export, la bilancia si sposta progressivamente sempre più verso i mercati dei Paesi Terzi, consolidando le posizioni e le quote di mercato nei mercati d’Oltreoceano. “Dopo i grandi successi ottenuti nell’area nordamericana, l’Estremo Oriente si profila come un potenziale eldorado per le imprese”, fa rilevare Martelli.
Dei 1.109 milioni di euro dell’export di vino il 51,3%, pari a 574 milioni di euro, è diretto verso l’Unione europea; i rimanenti 535 (48,3%) trovano collocazione commerciale nei mercati extra-Unione europea.
Di fatto, escludendo l’export di vino sfuso pari a 126 milioni di euro, l’area di riferimento per il vino è fuori dai confini europei. Seppure in presenza di una crescita omogenea permane tra le due aree un differenziale della crescita pari a due punti percentuali che alla fine dell’anno potrebbero valere alcune decine di milioni di euro.
Nell’Unione europea i consumi tendono a contrarsi per le noti vicende congiunturali e una montante pressione viene generata sull’intera filiera con margini per le imprese sempre più contenuti. I volumi sono in leggera flessione, più marcata –2,2% nella Ue; e –1,3% nei Paesi Terzi. Il valore medio unitario si muove sul sentiero della crescita. Nell’Ue si registra un incremento da 1,57 a 1,75 euro/litro, pari a +11,2%; nell’area dei Paesi Terzi il vmu passa da 3,23 a 3,63 euro +12,4%.
Al di sopra della media con funzione di locomotiva si collocano i mercati europei extra-Ue con un brillante +12,8%, seguiti dal Nord America +11,9% pari a un balzo dei valori da 297 a 321 milioni di euro. L’Ue difende bene la posizione di area di riferimento per l’export del vino con un incremento di +8,7%. Un po’ sottotono il Sud America +1,7% e l’Estremo Oriente +3,3%.
Sotto il profilo dei volumi i segni positivi si contano su una mano, quelli significativi sono di modesta entità e ancora più rari. In questa dimensione poco dinamica spicca la crescita delle consegne verso l’area nordamericana. L’Ue che assorbe il 69% del volume totale esportato accusa una flessione del –2,2%.
Il barometro delle esportazioni segna un’alta pressione estesa in tutti i principali mercati. Tra i mercati europei è da segnalare la crescita del mercato tedesco +11,8% e dell’area scandinava con Svezia a +11,3% e Norvegia +10,8%. Segnali di ripresa giungono anche dalla Russia +47,6%. Gli Stati Uniti superano, nella prima parte dell’anno, il quarto di milione di euro, con un incremento del +12,8% e aprendo la strada a un anno ricco di soddisfazioni; buona la performance del mercato canadese che vede lievitare il valore da 60,8 a 66,1 milioni di euro, +8,8%. Nel quadrante Far East è incoraggiante la ripresa della domanda di vino italiano nella Corea del Sud +23% e Cina +11,2%.
“La differenza tra crescite e flessioni delle consegne- continua Giuseppe Martelli- , pari a –1,9%, è assai più diversificata sotto il profilo dei mercati. Si registra una tenuta dell’area Ue, fatta eccezione per il Regno Unito (–9,8%); mentre Russia e Svizzera lasciano sul terreno rispettivamente il 19,8% e 11,1% dei volumi rispetto allo stesso periodo del 2012. La Cina accusa una caduta delle importazioni del –32,9%”.
l valori medi sono in crescita con accelerazioni più o meno spinte sulla base della composizione delle tipologie importate. Di particolare rilievo la crescita del Vmu in Russia da 1,35 a 2,48 euro/litro, +84%, da imputare al maggior peso del prodotto in bottiglia. Non meno importante è l’incremento registrato in Cina +65,7%.
Segnali di ripresa nell’area baltica: la Lituania registra una crescita del valore da 2,2 a 4,2 milioni di euro e Lettonia da 1,8 a 4,1 milioni di euro, in netta ripresa con tassi superiori al 100%. Meno esuberante la ripresa delle importazioni in Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca, rispettivamente +36%, +7,6% e +0,7%, ma nei primi due mercati costituisce un segnale esplicito di ripresa dei consumi e dell’apprezzamento della domanda locale.
Continua, secondo i dai dati elaborati dall’Associazione enologi enotecnici italiani, la corsa dello spumante italiano. Dopo un anno coronato da una crescita molto sostenuta il 1° trimestre 2013 si apre all’insegna di un’ulteriore espansione. Il valore mostra un balzo da 108 a 130 milioni di euro +19,7%, mentre i volumi lievitano da 325 a 367 mila ettolitri, +13,0%. Oltre a una crescita della domanda in termini di volume, sale il valore medio unitario che balza da 3,34 a 3,54 euro per litro, +5,9%.
Ancora più significativo è l’andamento dell’ultimo mese di marzo con valori in crescita soprattutto nei mercati extra-Ue toccando 3,83 euro/l, pari a +5,7%. Nell’Ue si segnala una decelerazione dell’incremento nel Vmu attestandosi al +2,4%. Le aspettative dei consumi con l’imminente stagione estiva appaiono positive.
A beneficiare del vento della crescita sono in particolare: l’Asti con una significativa crescita dei valori da 20,9 a 27,3 milioni di euro, +20,5%; e il Prosecco - più in generale il grande segmento denominato “Spumanti Dop”- che vede balzare i valori da 55,6 a 71,8 milioni di euro +29,2%.
Per Asti e Prosecco si tratta di una crescita accompagnata dall’espansione dei volumi, di nuovi o più consolidati consumatori che trovano negli spumanti italiani una crescente attrazione. Per l’Asti i volumi passano da 65 a 79 mila +20,7%, per gli Spumanti Dop l’incremento supera il +23,1%, da 155 a 191 mila ettolitri.
In flessione gli spumanti Igp –12,6% e gli spumanti generici –9,6%.
Il valore medio unitario per tutte le categorie è in crescita. Deciso il recupero dell’Asti che riesce a spuntare un incremento del +8,1% passando da 3,2 a 3,46 euro/l. Il fattore comune anche nelle tipologie in flessione nei volumi è il progressivo spostamento verso i prodotti di maggiore qualità.
Sempre parlando di spumanti, nella prima parte del 2013 un volume pari a 194 mila ettolitri ha trovato collocazione nell’Unione europea, la restante parte, 173 mila, è stata commercializzata nei mercati dei Paesi Terzi. La crescita del consumo in quest’ultima parte del mondo sorprende per la rapidità anche gli operatori.
Nei primi tre mesi dell’anno la variazione percentuale delle consegne ha toccato +23,5%; nello stesso periodo i volumi diretti verso l’Unione europea hanno registrato +5,0%; è quindi molto probabile che, anche in termini di volume, i Paesi Terzi divengano, nel giro di pochi mesi, più importanti dell’Unione Europea,
“Sul versante dei valori – prosegue Martelli - i dati del 1° trimestre offrono maggiori soddisfazioni alle imprese con una crescita più generosa: Unione europea +10,8%, da 58 a 64 milioni di euro; Paesi Terzi da 51 a 66 milioni di euro, pari a +29,8%. A guidare la crescita dei valori è l’incremento dei Vmu intorno al +5% per entrambe le aree. Nell’Unione europea si passa da 3,13 a  3,30 euro ;nell’area extra-Ue da 3,62 a 3,81 euro”.
L’export degli spumanti italiani verso gli Usa si concentra per il 79% del valore nel Prosecco (Spumanti Dop), l’Asti occupa la seconda posizione con circa il 9%, malgrado la significativa riduzione negli ultimi anni. La rimanente quota è suddivisa tra gli spumanti generici 7% e gli Igp 5%. Le altre tipologie non mostrano variazioni di particolare rilevo.
Nel complesso il Vmu mostra una progressione costante fino a toccare 3,77 euro per litro.
È ormai ampiamente condivisa la capacità del vino italiano di aver superato le difficoltà di un’offerta produttiva frammentata sia in termini di dimensione aziendale che per la pluralità dei prodotti commercializzati. I primi dati del 2013 ci raccontano di un settore in grado di guadagnare terreno in un contesto di crisi accentuata. “L’atmosfera positiva che aleggiava tra gli operatori al recente Vinitaly – conclude il direttore di Assoenologi - trova ampia conferma nei dati ufficiali. Il prossimo auspicio è che il successo del vino possa divenire contagioso per l’intero Made in Italy. Nell’attesa possiamo concentrare l’attenzione ai nuovi mercati dell’Estremo Oriente prendendo spunto dai dati mondiali messi a disposizione dall’Oiv e ricostruire in Cina quel processo che ha suggellato il trionfo del vino italiano negli Stati Uniti”.