domenica 14 maggio 2017

In un libro tutta la passione delle Donne del vino della Toscana

In un libro 

tutta la passione 
delle Donne del vino 

della Toscana

Alla soglia dei 30 anni di vita dell’associazione, 39 donne si raccontano in un libro per tramandare il loro impegno nel mondo del vino, fra passato, presente e futuro. Tra le sfide la tutela dei vitigni autoctoni e rari


Ci mettono il cuore, la testa, la grinta, la determinazione e la passione, con quel senso di responsabilità, quella voglia di prendersi cura delle cose e di trasmettere tradizioni, emozioni, come solo le donne sanno fare. Sono Le Donne del vino della Toscana, presiedute dalla produttrice Antonella D’Isanto, che al Vinitaly hanno presentato, alla soglia dei 30 anni di vita dell’associazione, il libro che racconta le loro storie, i loro progetti, le loro sfide, i loro successi. 

In un libro tutta la passione delle Donne del vino della Toscana

È stato un debutto in grande stile per il libro “Donne del vino in Toscana”, che ha avuto come cornice lo stand del Consorzio Vino Chianti. Scritto dalle giornaliste Roberta Capanni e Nadia Fondelli, il volume descrive l’essere donna in un ambito professionale da sempre ritenuto appannaggio degli uomini. Lungi dall’essere un libro di denuncia o rivendicazione di genere, è invece la testimonianza più autentica del legame che, anche a livello storico, ha sempre unito le donne al vino. Ma dalle monache medievali e da Madame Pommery ad oggi, il ruolo delle donne nel mondo del vino è molto cambiato. 

«Il prossimo anno l’Associazione Donne del vino della Toscana - spiega la delegata D’Isanto - compirà 30 anni di vita. Un compleanno che testimonia l’impegno delle donne di tutta la filiera del vino, dalle produttrici all’enologhe, dalle sommelier fino alle ristoratrici e alle giornaliste, nel far crescere l’intero settore. Ed è in crescita la presenza femminile, in Toscana noi produttrici rappresentiamo circa il 30%, ma c’è ancora molta strada da fare, soprattutto sul ricambio generazionale, perché l’età media delle donne che conducono un’azienda vitivinicola nella nostra regione è di 64 anni, troppo alta. Ci sono molte giovani donne che si affacciano in questo settore, con competenze elevate e grande passione e devono avere tutto il nostro sostegno e quello delle istituzioni. L’associazione Donne del vino è pronta a fare la sua parte, con quella concretezza che è qualità tutta femminile, partendo da un impegno forte anche sul fronte culturale, per questo abbiamo voluto questo libro, custode dei nostri sacrifici, del nostro impegno, ma soprattutto della nostra passione». 

In un libro tutta la passione delle Donne del vino della Toscana

“Donne del vino in Toscana” ricostruisce il percorso di crescita che ha caratterizzato il mondo del vino al femminile in Toscana. «Il libro - continua Antonella D’Isanto - racconta le storie di 39 donne che lavorano per un’agricoltura più attenta, per la salvaguardia dell’ambiente, per la produzione di vini di qualità, con uno sguardo alle problematiche del sociale. Una diversità, tutta al femminile, che va dalla conduzione del vigneto all’accoglienza, dalla comunicazione alla vendita, dalla leadership aziendale fino alla degustazione. Scritto volutamente con un linguaggio semplice e senza tecnicismi, l’intento del libro è avvicinare sempre più persone al variegato e affascinante mondo della vite». 

Il libro è diviso in tre sezioni: “Gioielli di famiglia”, con i racconti di chi si è trovato ad avere un’azienda produttiva da generazioni alle spalle; “Sogni e lavoro”, che raccoglie le storie di chi pur provenendo da altri settori ha fortemente voluto creare un’azienda vitivinicola realizzando il proprio sogno; “Vino e dintorni”, dedicata a chi è entrata nel mondo del vino non come produttrice ma svolgendo altre importanti professioni. E tra le sfide future c’è sicuramente la tutela dei vitigni italiani, in particolare quelli più rari e quasi estinti. 

Antonella D'Isanto e Donatella Cinelli Colombini - In un libro tutta la passione delle Donne del vino della Toscana
Antonella D'Isanto e Donatella Cinelli Colombini

«Oggi - sottolinea la presidente nazionale de Le Donne del vino, Donatella Cinelli Colombini - le aziende vinicole che hanno donne titolari di impresa sono il 28%, arrivano al 33% come forza lavoro e nei corsi di sommelier superano del 10% gli uomini; mentre le donne enologo o agronomo si attestano sul 10% del totale. Come Donne del vino, a partire dal Vinitaly 2017, abbiamo deciso di puntare sui vitigni autoctoni, poco conosciuti, alcuni rari e quasi in estinzione. Un’operazione di tutela del patrimonio ampelografico nazionale mai fatta prima, che include 24 vitigni con potenziale enologico molto diverso, alcuni si diffonderanno e altri saranno solo delle curiosità turistiche da assaggiare visitando i territori del vino. Vogliamo comunque difenderli tutti, diventare le madri dei vitigni orfani, anche diffonderne la conoscenza fra addetti ai lavori». 

E, a proposito di addetti ai lavori, Le Donne del vino hanno avuto come alleato Ian D’Agata, senior editor di Vinous, direttore scientifico di Vinitaly International Academy, autore di “Native Wine Grapes of Italy”, unico libro scritto da un italiano ad avere vinto il premio Louis Roederer International Wine Awards Book of the Year.
di Monica Di Pillo

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