sabato 5 agosto 2017

Tipi… da spiaggia

Tipi… da spiaggia

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Nonostante in molti cerchino di negarlo, l’Italia continua a essere un paese diviso per abitudini, usi e costumi. E, come ogni anno, questa situazione diventa particolarmente evidente sotto l’ombrellone, luogo dove, inevitabilmente, si mettono a nudo vizi e virtù “regionali”.


Numerose, chiassose, divertite e divertenti, le famiglie del Sud sono facilmente riconoscibili: zoccoli ai piedi e vistosi occhiali da sole, gli adulti arrivano carichi di borse e borsette. Cercano il punto di spiaggia più vicino all’acqua per piantare il primo ombrellone e poi si allargano a macchia d’olio tutto attorno con teli da mare, sedioline di plastica e sdraio di ogni sorta.
I bambini cominciano a spargere secchielli e palette in ogni dove e, immancabilmente, dopo cinque minuti, partirà una musica a tutto volume con canzoni neomelodiche o latine dallo smartphone di ultima generazione preso in leasing con l’abbonamento telefonico che “guai a chi me lo tocca che devo ancora finire di pagarlo”. 

All’ora di pranzo, poi, tovaglia stesa sulla sabbia e via con primo, secondo, contorno e dolce tutto rigorosamente confezionato in uno dei mille contenitori custoditi gelosamente nelle 3 barra 4 borse frigo che fino a quel momento erano rimaste all’ombra riparate.
La mamma del Sud non fa mancare nulla in “tavola” neanche sotto l’ombrellone perché si sa: “il mare solletica l’appetito”. E allora, piatti di plastica, forchette e coltelli, pasta al forno avanzata dal giorno prima, fettine panate, hamburger con le salse… grandi e piccini trovano certamente di che sfamarsi tra lo stupore dei vicini di ombrellone che sopravvivono alla giornata in spiaggia tirando avanti con un’insalata o un sandwich mozzarella e pomodoro acquistato al chiosco sulla spiaggia (niente a che vedere con il panino “imbottito” di frittata che i meridionali hanno portato da casa avvolto in un foglio di alluminio per tenerlo morbido).
A fine pasto, poi, immancabile il bicchiere di vino


 Al capofamiglia, ai nonni, alla mamma stessa, perché, in fondo, se una cosa va fatta va fatta bene: se poi c’è anche un bel venticello fresco, come si suol dire: “è la morte sua!”.
A fine giornata, quando ormai è buio, per non sprecare neanche l’ultimo raggio di sole, cercano di costringere i bambini a uscire dall’acqua dopo l’ultimo bagno, sbaraccano tutto, e si riavviano verso le macchine che si riempiranno di sabbia e molliche, per tornare a casa: è quasi ora di cena!

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