venerdì 13 ottobre 2017

Tutela delle Indicazioni geografiche

Tutela delle Indicazioni 

geografiche
Formaggio Asiago 

in prima linea


Anche il Consorzio Tutela Formaggio Asiago scende in campo nella tutela delle Indicazioni geografiche, invitando ad un intervento forte del sistema politico italiano contro i tentativi di delegittimazione del comparto. 

Il Consorzio è stato infatti protagonista negli ultimi tre mesi di un'intensa azione di tutela che ha visto il pieno riconoscimento dei diritti di proprietà intellettuale ed una serie di vittorie in riferimento ai tentativi di usurpazione ottenute in Cina, Giappone e Messico, Paesi dove sono in corso negoziati con l'Ue.

(Tutela delle Indicazioni geografiche Formaggio Asiago in prima linea)

Secondo il Consorzio, infatti, la sinergia tra prodotto e territorio è l'elemento distintivo dell'Indicazione geografica, fattore fondamentale di promozione economica e valorizzazione dei luoghi di produzione. La conferma di quest'importanza arriva dai numeri del comparto di Igp e Dop: gli italiani valgono ben 14 miliardi di euro di produzione (vino escluso) e nel 2016 hanno toccato i 7,8 miliardi di euro di esportazione (dati Qualivita). La salvaguardia di questo settore, secondo il consorzio, andrebbe inserità tra le priorità nazionali, visto il suo importante contributo a livello di fiscalità nazionale.

«Di fronte a chi oggi mette in discussione lo stretto legame tra denominazione e luogo geografico d’origine - afferma il presidente del Consorzio di Tutela, Fiorenzo Rigoni - come le recenti richieste di organizzazioni di produttori nordamericani indirizzate al presidente Trump di non riconoscere le Indicazioni geografiche negli accordi commerciali, è necessario che il sistema politico italiano prenda atto dell’attacco globale in corso e agisca, di concerto con la Ue, per salvaguardare i diritti di proprietà intellettuale legati ai prodotti Dop e Igp, la cui tutela coincide non solo con la difesa di interessi economici vitali ma con la difesa di un valore non negoziabile: ovvero l'identità e la cultura di intere comunità locali».

A seguito degli accordi bilaterali tra Ue e tre Paesi quali Cina, Giappone e Messico, il Consorzio può contare su un'efficace protezione del marchio e della denominazione. L'azione di tutela svolta dal Consorzio ha già visto un risultato soddisfacente a Ginevra, durante l'evento "Indicazioni geografiche: identità di territori" organizzato dal ministero delle politiche agricole e dai principali consorzi di tutela. Lo scopo è mantenere ben saldo l'Accordo di Lisbona, firmato nel 1958 e rivisto nell'Atto di Ginevra del 2015, per la protezione internazionale delle denominazioni di origine.

«Il momento che stiamo vivendo - continua il presidente Rigoni - richiede un impegno straordinario. Riteniamo che il mondo delle denominazioni d’origine necessiti di azioni di supporto e valorizzazione internazionali senza precedenti. Per questo, la G7GI Conference, l’evento sul tema delle Indicazioni geografiche organizzato nell’ambito G7 Italia 2017, lo scorso 11 ottobre, ha avuto il nostro pieno sostegno, così come la relativa “Dichiarazione di Bergamo”, documento strategico in cui si individuano i temi prioritari per sostenere la crescita del settore e ribadirne la centralità all’interno dell’agenda politica internazionale: lotta alla contraffazione, cooperazione internazionale, sostenibilità, web transparency».

Proprio per segnare l’importanza di questo percorso, il Consorzio è tra i promotori di OriGIn, l’organizzazione non governativa che riunisce oltre 500 associazioni di produttori di Indicazioni geografiche, che rappresentano 40 diversi Paesi.

«L’azione di monitoraggio e di tutela a difesa della denominazione svolta dal Consorzio Tutela Formaggio Asiago in Cina, Giappone e Messico - afferma Massimo Vittori, direttore generale di OriGIn - rappresenta senza dubbio un successo importante. Dimostra la necessità per i consorzi delle denominazioni che più soffrono di usurpazioni di adottare un approccio proattivo. Il riconoscimento e la tutela delle denominazioni sui mercati esteri, tuttavia, non può essere lasciato interamente ai consorzi, perché i costi non sono sostenibili nel medio e lungo periodo. Gli accordi commerciali bilaterali dell’Ue sono un’opportunità importante al riguardo. OriGIn segue da vicino questi negoziati, compresi quelli in corso con Cina e Giappone, e si adopera affinché eventuali opposizioni al riconoscimento delle Indicazioni geografiche interessate siano valutate attraverso criteri strettamente giuridici, nel pieno rispetto della normativa internazionale in materia».

Quest'anno OriGin realizzerà la sua assemblea generale biennale in Italia, a Treviso, dal 17 al 19 ottobre. All'interno di quest'evento, il Consorzio sarà parte attiva durante la conferenza Towards a 2020 geographical indications international agenda, occasione per avviare un confronto su molti temi strategici come la tutela online, la sostenibilità, il rafforzamento delle associazioni e la compatibilità del sistema di tutela Ue delle Dop e Igp con le norme internazionali.

Per informazioni: www.formaggioasiago.it

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