La nuova frontiera
Filippo Novelli |
del gusto amaro
Terrazza Martini
celebra il Negroni
L’amaro genera l’amaro. In Italia si cresce con la cultura del caffè nero forte, degli amari e digestivi, di una cucina che utilizza da sempre prodotti naturali amari: olio extravergine, radicchio, basilico e rosmarino.
È proprio qui che più facilmente si è sviluppata l’abitudine a questo gusto. Per noi è naturale. Non è così però nel resto del mondo. Per questo Martini ha coinvolto Niki Segnit, autrice del libro “La grammatica dei sapori e delle loro infinite combinazioni”, in uno studio sul sapore amaro, gusto principe del Negroni, il cocktail più venduto al mondo che nel 2019 festeggerà il secolo di vita.La ricerca è stata presentata a Milano in Terrazza Martini, in occasione della tappa meneghina di Caffè Torino, il format di bar itinerante dedicato a tre dei cocktail da antologia - Americano, Negroni e To-To, acronimo di Torino -Torino - e che vuole per celebrare le Riserva Speciale di Martini: Rubino, Ambrato e Bitter.
Dall’indagine condotta dalla “palatologa” inglese, è nato “Ama l'amaro”, un’interessante esplorazione visiva nel mondo dell'amaro, una mappa che mira a ispirare consumatori, bartender e cuochi affinché prendano in considerazione gli ingredienti amari e le innumerevoli possibilità di combinarli in modo creativo.
«L’amaro - ha ricordato Roberta Mariani, Martini Global Ambassador - non è singolo, ha diverse sfaccettature che possono essere utilizzate nella preparazione delle ricette Se analizziamo un Negroni, per esempio, vediamo che è un blend di combinazioni di amaro. Un drink complesso e unico a base di bitter, vermouth e gin».E il Negroni, nel corso della serata-evento milanese è stato abbinato a un amaro per eccellenza: il cioccolato. Un matrimonio di sapori seducente. Filippo Novelli, pastry chef della cioccolateria La Perla di Torino ha realizzato un tartufo fatto di massa di cacao dell'Uganda, fava di cacao dal Guatemala e nocciola trilobata. Un pairing in grado di esaltare al meglio le caratteristiche organolettiche sia del drink sia del cacao.
di Gabriele Ancona
vicedirettore
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