martedì 6 dicembre 2022

L'abbandono delle campagne aumenta il rischio idrogeologico

 

L'abbandono delle campagne 

aumenta il rischio 

idrogeologico

Nella Giornata mondiale del suolo Coldiretti spiega come l'Italia negli ultimi 50 anni abbia perso il 30% dei suoi terreni agricoli e di come questo incida in negativo sul rischio idrogeologico


Il bilancio tracciato dal Wwf è drammatico: l'Italia perde due metri quadri di suolo al secondo e nel 2021 la media è stata di 19 ettari al giorno, il valore più alto degli ultimi 10 anni. Ogni anno, il 5 dicembre, si celebra la Giornata mondiale del suolo e l'Italia ne è, per forza di cose, coinvolta. Quest'anno ancor di più, visti i recenti accadimenti di Ischia, ma il problema è diffuso: oltre oltre 9 comuni su 10 (il 93,9% del totale) hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico per frane e alluvioni. 

A contribuire, in negativo, alla situazione c'è il cambiamento climatico in atto, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, il rapido passaggio dal sole al maltempo e precipitazioni brevi ed intense. C'è però anche il costante abbandono dei terreni agricoli, come spiega Coldiretti

L'Italia perde ogni anno terreni agricoli 

«A questa situazione - sottolinea la Coldiretti - non è certo estraneo il fatto che negli ultimi 50 anni è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 (-30%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari a causa dell’abbandono e della cementificazione che rende le superfici impermeabili. Per questo l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne».

Negli ultimi dieci anni con le campagne l’Italia ha perso 400 milioni di chili di prodotti agricoli per l’alimentazione dell’uomo e degli animali i, aumentando il deficit produttivo del Paese e la dipendenza dall’estero. La sparizione di terra fertile non pesa peraltro solo sugli approvvigionamenti alimentari poiché dal 2012 ad oggi il suolo sepolto sotto asfalto e cemento non ha potuto garantire l’assorbimento di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che ora scorrono in superficie aumentando il rischio idrogeologico. Una situazione aggravata dai cambiamenti climatici con più di tremila eventi estremi nel 2022, tra bombe d’acqua, violenti temperali e grandinate, secondo analisi Coldiretti su dati Eswd.

«Occorre accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo attesa da quasi un decennio e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio», ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che è comunque positiva la scelta del Governo di investire nella manovra sul “Fondo per il contrasto al consumo di suolo”, finanziato con 10 milioni di euro nel 2023, 20 milioni nel 2024, 30 milioni di euro nel 2025 e 50 milioni di euro all’anno nel biennio 2026-2027 previsto dalla manovra. Iat

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